“Sguardo ai giovani che sanno che non serve tanto alcol per divertirsi”, la distilleria trentina Leonardelli lancia i suoi Ginzero: “Fresca e dissetante alternativa analcolica”
A partire da marzo 2025 la distilleria lancerà i suoi primi gin analcolici. Enzo Leonardelli: “Mi sembra di intravedere una nuova coscienza rispetto agli alcolici nelle generazioni più giovani che apprezzano la qualità ma bevono con più moderazione"
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TRENTO. Dopo i successi ottenuti in diverse competizioni internazionali, i gin della distilleria Leonardelli di Trento “Gin Scorza” e “Gin Foglia” si affacciano sul mercato anche in una nuova veste “zero alcol”: a partire da marzo 2025 verranno lanciati infatti il “Ginzero Foglia” e il “Ginzero Scorza”, pensati dal fondatore e titolare dell'azienda Enzo Leonardelli “per offrire una fresca e dissetante alternativa analcolica” alle versioni originali, che non ne precluderà “l'eleganza e il carattere distintivo”, dai tratto “erbaceo” nel primo caso e “agrumato” nel secondo.
I “Ginzero”, nello specifico, nascono da una profonda conoscenza delle tecniche di infusione e distillazione, ma anche del mondo del bartending e della mixology, in cui Leonardelli ha lavorato per molti anni da ragazzo e ad essere specificato è come la combinazione delle botaniche selezionate per i nuovi prodotti, tra cui naturalmente spicca il ginepro, offrirà ai loro fruitori un profilo gustativo aromatico, ricco e bilanciato.
I nuovi prodotti, viene sottolineato, sono stati pensati per diventare base di cocktail raffinati senza alcol e a basso indice glicemico, capaci di rispondere ai gusti e alle esigenze di tutti. “Caso raro nel panorama della liquoristica italiana – specifica Leonardelli – entrambi i prodotti sono privi di zuccheri raffinati, che sono stati sostituiti dall’eritritolo, uno zucchero naturale dal potere calorico praticamente nullo”.
I "Ginzero", spiega il titolare, rispettano tutti i principi su cui Distilleria Leonardelli si fonda dalla sua nascita: l’artigianalità, la sperimentazione, la ricerca della qualità e l’uso delle migliori materie prime e delle più aggiornate tecniche di produzione. “Per creare un buon analcolico c’è bisogno di molta più competenza di quanta ne richieda la produzione di certi distillati alcolici” dichiara Leonardelli, “perché l’alcol è un potentissimo diluente capace di esaltare sapori e aromi, che un analcolico per sua stessa natura non ha. Dunque, come fa un analcolico a restituire un’esperienza altrettanto intensa? Questo è un segreto che, per un po’, terrò ancora per me. C’è tanto studio dietro a questi prodotti”.
Nel raccontare la nuova strada intrapresa, il titolare sottolinea come l’ispirazione dei “Ginzero”, però, provenga soprattutto dall’osservazione di una società che sta evolvendo nei gusti e nelle abitudini e, naturalmente, anche da una scommessa: “Il mercato dell’analcolico e della bassa gradazione sta vivendo un incredibile periodo di crescita, in parte guidato anche da un’evoluzione delle abitudini dei consumatori”.
Leonardelli spiega di riferirsi a un trend riscontrabile a livello internazionale e segnalato anche dall’International Wine&Spirits Research, una delle fonti più autorevoli nel settore del beverage: secondo un suo recente studio, il mercato combinato delle bevande "No Alcohol-Low Alcohol" mostra infatti un trend di crescita del 4 per cento almeno fino al 2028, sia in Europa che in Nord America. In generale, sottolinea, si prevede che il solo mercato mondiale analcolico registrerà, entro il 2028, una crescita incrementale di oltre 4 miliardi di dollari, di cui Distelleria Leonardelli "è pronta a prendersi una piccola fetta".
“Molti forse penseranno che questa serie analcolica sia ispirata al nuovo codice della strada introdotto quest’anno in Italia, ma non è così: spero di essere un innovatore - conclude Enzo Leonardelli - e in quanto tale, presto attenzione ai giovani e alle loro abitudini. Mi sembra di intravedere una nuova coscienza rispetto agli alcolici nelle generazioni più giovani, che certo apprezzano la qualità, ma bevono con più moderazione, perché sanno che non servono grandi quantità d’alcol per divertirsi”.