Roma ha deciso: la candidata sindaca a Trento sarà di Fratelli d'Italia. Ilaria Goio (favorita) o Francesca Gerosa per sfidare Ianeselli? La Lega è la grande sconfitta
Si attende, ora, il parere del Patt, che aveva detto di voler correre da solo. Dai salotti romani è arrivata l'indicazione: la coalizione dovrà restare obbligatoriamente unita e convergere attorno ad uno dei nomi proposti da Fratelli d'Italia. La Lega, che aveva spostato la questione nei "salotti romani" perché non sapeva che pesci pigliare sul territorio, sarà costretta a dire sì. Il partito di Giorgia Meloni spinge per Ilaria Goio: vuole preservare Francesca Gerosa per la corsa a Governatrice della Provincia nel 2028
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TRENTO. "Roma nun fa' la stupida stasera famme 'na mano a faje dì de sì'. Un sì definitivo non è arrivato ma, dal vertice romano tra i partiti di centro destra in chiave elezioni amministrative, è giunta la spinta, probabilmente decisiva per permettere alla "litigiosa" e "mai d'accordo" coalizione trentina di arrivare ad un "dunque".
Ebbene, cosa è emerso dai "salotti" romani? Che il candidato sindaco per il capoluogo sarà certamente espressione, civica o politica, di Fratelli d'Italia. E la Lega che, non sapendo che pesci pigliare, aveva spostato la questione nella Capitale dovrà... "dì de sì".
Il cerchio finalmente si restringe: a guidare la coalizione sarà una tra la vice presidente della Giunta Provinciale Francesca Gerosa o l'imprenditrice Ilaria Goio, il nome che il partito di Giorgia Meloni aveva posto sul tavolo già più di un mese fa, scontrandosi però con l'ostracismo del Carroccio che, pur in assenza di un'alternativa credibile, ha comunque deciso di fare "muro". Il risultato? Si è perso un sacco di tempo per arrivare ad una soluzione che avrebbe potuto essere adottata già diverse settimane or sono.
Cosa manca per il "nero su bianco"? L'adesione o meno del Patt che, qualche giorno fa, ha annunciato di voler correre in solitaria perché non più disponibile ad attendere visti i tempi strettissimi per la costruzione della lista, mission tutt'altro che semplice. Le Stelle Alpine hanno chiesto tempo sino a lunedì, Fratelli d'Italia ha accorciato i tempi e, dunque, potrebbe essere questione di ore.
Il coordinatore regionale Alessandro Urzì e il presidente trentino Alessandro Iurlaro puntano forte su Ilaria Goio, per almeno tre motivi. Uno: è un volto della società civica e potrebbe essere appoggiato più facilmente da tutti i partiti della coalizione. Due: così facendo la vice presidente Francesca Gerosa non sarebbe costretta a scendere in campo in fretta e furia, a dividersi tra due ambiti completamente diversi e molto impegnativi (la campagna elettorale sarà breve ma, a questo punto, assai intensa) e non sarebbe a rischio sconfitta "pesante" con inevitabili ripercussioni sul proprio percorso politico, visto che Fratelli d'Italia la vuole come candidata Governatrice nel 2028. Terzo: Ilaria Goio, non appartenendo ad alcun partito, potrebbe intercettare i voti anche degli indecisi che si posizionano al "centro" e, dunque, andare a "pescare" in un bacino molto ampio e appetito da entrambi gli schieramenti.
Fermo restando che, per "esigenze di partito", Francesca Gerosa non si sottrarrebbe all'impegno (e potrebbe mettere in campo l'esperienza già maturata e una rete di contatti assolutamente invidiabile), anche se è stata proprio la numero due di piazza Dante a proporre il nome di Ilaria Goio, con cui ha condiviso la campagna elettorale alle provinciali 2013 sotto la bandiera di Progetto Trentino.
Ecco, allora, che i giochi sembrano (vietato usare il presente quando si parla del centro destra trentino) fatti. Finalmente, verrebbe da dire. Manca solo l'ok del Patt (che non è escluso che vada in solitaria) e poi la campagna elettorale, anche quella del centro sinistra, che sino a questo momento è rimasto "fermo" ad attendere le mosse altrui, potrà finalmente partire.
Di sicuro vi è che la Lega ha fatto tanto rumore per nulla ed è la vera sconfitta del dibattito. Da Roma è arrivata l'imposizione: la coalizione deve essere unita, il nome sarà uno di quelli proposti da Fratelli d'Italia e il Carroccio dovrà sostenere - non solamente "sulla carta" - la candidata della coalizione. E, come cantava Lando Fiorini, dovrà, obbligatoriamente, "dì de sì".