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Abbattimenti in deroga dei lupi, Forza Italia esulta. Tosi: "Un passo in avanti di Ispra con il pressing del ministro. Una svolta in attesa di Bruxelles"

Nelle scorse ore Ispra ha presentato i nuovi protocolli per la gestione dei lupi. L'europarlamentare, coordinatore del Veneto e reggente in Trentino di Forza Italia, Flavio Tosi: "Un impegno che dura da mesi per arrivare a norme più estensive per consentire il contenimento della specie"

Di Luca Andreazza - 19 febbraio 2025 - 20:20

TRENTO. "Dopo Bruxelles, anche a Roma nuova svolta sui grandi carnivori", questo il commento di Flavio Tosi, europarlamentare e coordinatore del Veneto e reggente in Trentino di Forza Italia. "L'impegno dura da mesi per arrivare a norme più estensive per consentire il contenimento del lupo".

 

Nelle scorse ore Ispra in videocollegamento con gli uffici tecnici delle amministrazioni regionali ha presentato i nuovi protocolli tecnici, fortemente voluti dal Ministero per l’Ambiente, che definiscono su quale base nel 2025 le Regioni e le Province autonome potranno chiedere abbattimenti in deroga nel caso di lupi confidenti, pericolosi o in caso di attacchi ripetuti alle aziende zootecniche.

 

"Il pressing di Forza Italia si è rivolto in Europa e verso il governo con un filo diretto con il ministro dell'Ambiente forzista Gilberto Pichetto Fratin", prosegue Tosi. "E dunque se a Bruxelles è in corso l'iter per la modifica della direttiva Habitat sul declassamento da specie 'rigorosamente protetta' a 'protetta', che aumenterà i margini discrezionali per Stato e Regioni nelle azioni di contrasto, e per questa azione entro fine anno contiamo di chiudere la partita, qualcosa si muove anche a Roma: il ministero ha spinto Ispra, storicamente la più refrattaria al contenimento dei lupi, a cercare un approccio maggiormente collaborativo. Questa è chiaramente una svolta".

 

I protocolli di Ispra, spiega Tosi, permettono di "armonizzare" e "velocizzare" un percorso "con procedure fino a ieri complicate". I protocolli di Ispra sono arrivati dopo i solleciti del Ministero. Gli gli abbattimenti in deroga del lupo, "se circostanziati, motivati e limitati sono già adesso consentiti dall'articolo 16 della direttiva Habitat, ma le Regioni, come il Veneto o la Province di Trento e Bolzano, nel presentare le richieste spesso erano scoraggiate da procedure farraginose e pure eccessivamente cavillose".

 

Si stima una presenza in Italia di circa 3.300 lupi, sul dato del censimento nazionale del 2021, e la quota ammessa ai prelievi in deroga è tra il 3% e il 5% con le relative quote locali in base alle effettive consistenze territoriali. Il Trentino nel 2025 potrà prelevare 3-5 esemplari, l'Alto Adige 1-2. il Piemonte 10-17 e così via (Qui articolo).

 

In attesa della decisione in Europa per il declassamento del lupo, "la strada politicamente è tracciata", continua Tosi. "Ora la Commissione formulerà la proposta a Parlamento e Consiglio sulla base di quanto si è già deciso. Ma l'iter è lungo e nel frattempo bisogna muoversi secondo quanto permesso dalle regole attuali per tutelare cittadini e allevatori".

 

Parla di svolta, anche la deputata di Forza Italia Paola Boscaini. "Il ministro è uomo molto sensibile alle tematiche ambientali, ma è anche politico pragmatico e capace di discernere, senza eccessi e massimalismi. E' questo il modo equilibrato e concreto di procedere perché ragioni ambientali e ragioni economiche non possono andare in competizione come qualche Governo di altri colori politici ha fatto in passato".

 

In Regione Veneto, il consigliere azzurro Alberto Bozza nel bilancio 2024 ha impegnato la Giunta a finanziare progetti di monitoraggio sui lupi, soluzioni di prevenzione e difesa, misure di aiuto agli allevatori, e martedì porterà al voto in aula una sua nuova mozione. "La macchina amministrativa veneta vanta tecnici competenti che conoscono il tema, ma che spesso si sono scontrati con gli eccessi di zelo di Ispra nel chiedere motivati abbattimenti in deroga. Poi c'è una grande questione da affrontare e risolvere: negli uffici regionali preposti c'è competenza, ma manca personale e questo limita fortemente l'avvio delle pratiche per le richieste di deroga, che richiedono tempo e studio. Le Regioni quindi si attrezzino presto perché, visti gli ottimi segnali che giungono da Bruxelles e Roma, saranno le protagoniste tra pochi mesi. In Veneto sia istituito un tavolo di confronto permanente sulla montagna", conclude Boscaini.

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