''Per combattere la piaga dell'alcol nel feltrino fu il primo 'bar antialcolico', era il 1925'', storia della Pasticceria Garbuio dal 1882 alla nuova gestione
A raccontare quasi 150 anni della storica pasticceria feltrina è l'ex titolare Carlo Garbuio, che nel 2019 ha ceduto il testimone al 32enne Sergiu Ciotran: "L'attività superò anche la Seconda guerra mondiale, quando mio padre Gianfranco e mio nonno furono internati nel campo di concentramento di Bolzano, e ho memoria di alcune fotografie di mia nonna sola dietro al bancone con alle spalle gli scaffali vuoti"

FELTRE. C'è un filo rosso ininterrotto e lungo quasi 150 anni che lega la storia dell'antica pasticceria "Garbuio" di Feltre. Una linea continua che abbraccia più generazioni di una famiglia che per oltre cent'anni ha gestito l'attività di via Tezze 16 e che negli ultimi anni si è intrecciata con quella del 32 enne Sergiu Ciotran: di origine moldava ma cresciuto a Feltre, dopo che la madre Tamara per oltre vent'anni ha lavorato per i vecchi titolari, Carlo e Roberto Garbuio, ha deciso di rilevare l'attività – che per decenni è stato un vero punto di riferimento per Feltre e non solo – e di darle nuova linfa, nel segno della tradizione ma anche dell'innovazione.
"Nel 2019, quando Carlo e Roberto ci hanno proposto il passaggio di consegne, ho deciso di rilevare il testimone nella gestione della pasticceria assieme a mia moglie Cristina e a mia madre – inizia a raccontare Ciotran – e la volontà era quella di proseguire una storia centenaria senza stravolgerla".
E così, nonostante le difficoltà iniziali dovute alla pandemia, l'attività "ha spiccato un nuovo volo", e offre alla clientela, oltre ai prodotti della pasticceria tradizionale italiana, oltre cento tipologie di torte, tra cui quelle "storiche" proposte nei decenni precedenti. "Abbiamo voluto continuare a produrre quelli che chiamiamo i 'dolci delle Dolomiti' – spiega Ciotran – e tra questi spiccano la Polenta Feltrina con la farina di mais concio, la torta alla birra, la torta Kodinza e il famoso Vittorino da Feltre, prodotto secondo l'antica ricetta".
Tutti questi, specifica il titolare, si aggiungono ai dolci tradizionali legati alle festività come i panettoni e le colombe e ad un vasto assortimento di salati e panificati. "Il tratto distintivo vuole essere quello di partire da materie prime di grande qualità – spiega Ciotran – offrendo il miglior servizio al cliente e cercando anche, perché no, di inserire gradualmente prodotti nuovi che possano intercettare i trend contemporanei".
Dal presente al passato, il balzo è inevitabile. E per aiutarci a comprendere le radici della storica attività ci affidiamo alle parole di Carlo Garbuio che per anni l'ha gestita assieme al fratello, facendosi al contempo portavoce della sua storia famigliare.
"Tutto ebbe inizio nel 1882 quando il mio bisnonno Luigi Garbuio fondò assieme alla moglie Emilia – inizia a raccontare l'ex titolare – una piccola realtà imprenditoriale artigianale, non a Feltre ma a Fonzaso: si trattava di un biscottificio che produceva anche panettoni che già agli inizi del Novecento era rinomato in tutto il feltrino, assumendo i connotati di una piccola industria che spediva inoltre i suoi prodotti anche in zone lontane".
A giocare un ruolo decisivo è però il figlio di Luigi ed Emilia, Carlo, che ad inizio secolo decide di lasciare la ditta paterna per seguire la propria strada: "Si trasferì a Venezia per lavorare come apprendista nella famosa pasticceria Rosa-Salva, con il desiderio di imparare tutto del grande patrimonio di conoscenze e cultura della pasticceria tradizionale veneta e veneziana".
Maturata l'esperienza necessaria, negli anni Venti Carlo fa ritorno a Feltre dove apre la propria attività. "Divenne subito famosa – spiega Carlo Garbuio – perché era l’unico locale della zona dove si poteva bere la cioccolata calda in tazza e trovare altre specialità della rinomata pasticceria veneziana".

C'è poi un ulteriore dettaglio, in un certo senso "rivoluzionario". La vetrina della pasticceria riportava infatti una scritta forse prima d'ora mai vista in quegli anni: "Bar Antialcolico".
"Questo perché mio nonno credo abbia voluto – specifica Garbuio – provare a combattere in un modo unico la piaga del consumo dell'alcol, in tempi in cui di questo tema non si parlava assolutamente. Le svelo che quando noi raccogliemmo il testimone, negli anni Novanta facemmo la stessa cosa con il fumo, appendendo un cartello che recitava "grazie per non fumare", anticipando anche in questo caso i tempi".
La pasticceria "Garbuio", viene sottolineato, dal momento della sua nascita riscuote grande successo, e questo permette a Carlo e alla moglie Dina, infaticabile collaboratrice, di acquistare nel 1925 l’edificio in via Tezze dove si trova ancor oggi.
"L'attività superò anche il duro periodo della Seconda guerra mondiale, quando mio padre Gianfranco e mio nonno furono internati in seguito ad un rastrellamento nel campo di concentramento di Bolzano – prosegue Carlo Garbuio – e ho memoria di alcune fotografie di mia nonna sola dietro al bancone, con alle spalle gli scaffali vuoti, che con grande difficoltà riuscì a resistere.".
Resistenza che fu premiata dal momento che nel secondo dopoguerra, "soprattutto grazie all'impegno di mia madre Antonietta", l'attività fu rilanciata "cogliendo il nuovo clima e il boom economico". E così Gianfranco e la moglie, pur assumendosi qualche rischio, scelgono di puntare sulla qualità superiore della produzione e su un mercato più vasto e articolato, selezionando per i loro prodotti esclusivamente materie prime naturali e di grande qualità.

"Mio padre Gianfranco morì nel 1969 e, invece di cedere l'attività, Antonietta decise di continuare e addirittura nel 1972 – prosegue l'ex titolare riannodando il filo dei ricordi – il locale fu interamente rinnovato: qui l'attività esplose letteralmente e il lavoro crebbe, e il problema era quasi riuscire a produrre abbastanza per far fronte alla richiesta"
Anche la produzione mutò, diventando una classica pasticceria all'italiana: "Ricordo che in quegli anni io avevo appena preso la patente e assieme a mia madre mi recavo, nel giorno di chiusura, nelle principali fiere d'ambito del Nord Italia per aggiornarci e incrementare la nostra formazione, e formando di conseguenza i pasticceri assunti in pasticceria".
Sono anni di grande sviluppo e un ulteriore passaggio di testimone avviene negli anni Ottanta quando la gestione passa alla terza generazione famigliare: a subentrare sono i fratelli Carlo e Roberto Garbuio che gestiranno l'attività fino al 2019, trasformandola definitivamente nell'importante realtà che anche oggi la clientela può apprezzare.

"A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta il negozio e il laboratorio sono stati ristrutturati e riammodernati anche nell'ottica di stare al passo con i nuovi tempi e le nuove tecnologie – viene specificato – e la nostra attività ha vissuto anni fantastici diventando quella solida realtà che tutti conoscono, senza mai mutare i suoi tratti caratteristici quali la grande attenzione alla qualità dei prodotti e la volontà di offrire agli avventori il miglior servizio possibile anche in termini di accoglienza".
Dopo anni di grande lavoro, e di successi, nel 2019 Carlo e Roberto decidono però, "confesso a malincuore," di andare in pensione cedendo il testimone a Sergiu Ciotran, questo nell'ottica di una perfetta continuità gestionale. "La madre Tamara aveva lavorato da noi per oltre vent'anni – spiega – e l'intenzione era proprio quella di tener conto della volontà di dare continuità alla linea professionale che in decenni ha riscosso grande apprezzamento".

E in chiusura lo sguardo al futuro, dopo aver ripercorso quasi 150 anni di storia, in un ideale scambio di sguardi tra Carlo Garbuio e Sergio Ciotran, non può che lanciarlo il nuovo titolare.
"Il desiderio è quello di sviluppare sempre di più l'attività con una produzione articolata su più linee – conclude Ciotran – alcune nel rispetto delle tradizioni e delle ricette classiche, altre più attente alla ricerca dei gusti e all'evolversi della società e del mercato, conservando però il desiderio di comunicare emozioni e trasmettere tradizioni e cultura gastronomica".