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VIDEO SERVIZIO. Ha 19 anni ed è la prima donna posatrice di porfido, Natalie: ''Un lavoro considerato maschile ma non ci trovo nulla di strano''

La giovane 19enne Natalie Schulz arriva dalla Germania e ha partecipato al corso per posatori organizzato in Trentino. Un viaggio di mille chilometri per ottenere l'attestato. Il direttore dell'Ente sviluppo porfido, Luca Filippi: "E' la prima donna che partecipa. Questa opportunità formativa ha raggiunto nel tempo una dimensione e un livello internazionale"

Di Luca Andreazza e Marco Todarello - 27 gennaio 2022 - 20:40

TRENTO. "E' un po' insolito per una ragazza lavorare in questo settore ma non deve essere strano". A dirlo Natalie Schulz, appena 19 anni e la prima donna riconosciuta come posatrice di porfido in Trentino. "E' certamente un settore considerato prettamente maschile, un ruolo fortemente caratterizzato dalla presenza degli uomini, però non svolgo nulla di particolare e mi trovo molto bene a collaborare con i colleghi".

 

Originaria di Osnabrück, terza città della Bassa Sassonia dopo Hannover Braunschweig, nel nord ovest della Germania, la 19enne è arrivata in Trentino per svolgere il corso di formazione organizzato dall'Ente sviluppo porfido. E' la prima donna a partecipare a questa iniziativa. "Mio padre - spiega Schulz - è operativo nell'ambito del Gärtner Landschaftsbau (design degli spazi verdi, giardiniere e paesaggista) e mi appassionata a questo settore: trovo molto interessante tutto quello che ha a che fare con la pietra e questo lavoro permette anche una certa creatività".

Un viaggio di mille chilometri per ottenere l'attestato di partecipazione al corso alla "Casa del Porfido". "Ho svolto un tirocinio con mio padre e ho intravisto la possibilità di impegnarmi in questo settore. Poi casualmente - prosegue la 19enne - mi sono imbattuta in questa opportunità in Trentino e ho deciso di partecipare. Terminata la formazione, ho già trovato la possibilità di poter trascorrere ancora un paio di settimane in un'azienda del territorio per poter migliorare ancora nella pratica, prima di ritornare in Germania: ho trovato a Osnabrück un'azienda davvero molto interessante per me, dove tutti i colleghi erano molto gentili".

 

Nessuna paura di un confronto con i colleghi. "Non faccio nulla di particolare - dice Schulz - anche se può essere ancora insolito trovare una donna in questo settore. Non voglio essere rappresentata in maniera particolare solo perché sono una ragazza, facciamo tutti lo stesso lavoro. In questo corso noi tutti facciamo grandi cose e dobbiamo essere fieri. In questo mestiere posso ancora imparare tanto e penso anche di potermi divertire: questi sono i miei obiettivi principali".

 

E venerdì 28 gennaio, dopo aver seguito un programma formativo tecnico sotto gli occhi del maestro posatore Massimiliano Chemolli, Schulz e altri 6 giovani riceveranno l'attestato di partecipazione a questa iniziativa targata Espo-Ente sviluppo porfido, punto di riferimento del porfido del Trentino con una realtà produttiva che, con circa cento aziende associate (cave, trasformatori, commerciali e posatori) svolge un ruolo di primaria importanza per questo settore economico.

 

"E' la prima donna che partecipa a questo corso che organizziamo ormai da decenni - aggiunge Luca Filippi, direttore dell'Ente sviluppo porfido - ma anche una ragazza riesce tranquillamente a posare il prodotto, senza alcuna difficoltà. Questa opportunità formativa ha raggiunto nel tempo una dimensione e un livello internazionale: questa volta ci sono, per esempio, 2 ragazzi dalla Germania. La qualità del lavoro e del prodotto del Trentino sono riconosciuti in tutta Europa. Sicuramente Espo è una realtà presa in grande considerazione da tutta l'area del Nord Italia: ci sono iscritti anche da Friuli Venezia Giulia e Alto Adige. Avremmo dovuto avere anche un paio di ragazzi da Sondrio, ma causa Covid non hanno potuto partecipare".

Da ottobre 2011 Espo gestisce anche il Museo del porfido di Albiano; questo ente è stato istituto da aziende che operano nel settore e "non svolge attività di commercializzazione - continua Filippi - ma di promozione, di formazione e di servizi basati principalmente sul controllo di qualità dei prodotti e della messa in opera attraverso una costante attività di assistenza tecnica e di supporto in cantiere per garantire la soddisfazione del consumatore finale: prevediamo un volano di iniziative per divulgare la conoscenza del prodotto, unico per qualità e per resa estetica".

 

Insomma, il Trentino è pronto a lanciare la prima donna riconosciuta formalmente come posatrice di porfido: "Mi complimento con Natalie perché i veri limiti sono negli occhi di chi guarda. Mi congratulo con questi giovani posatori per il traguardo raggiunto e con gli organizzatori, impegnati nello sviluppo, nella promozione e nel rilancio del settore quale fiore all’occhiello del Trentino ma anche elemento identitario di tante nostre comunità", il commento di Alessia Ambrosi, consigliera provinciale di Fratelli d'Italia.

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