Il Trento Film Festival lancia le donne di montagna e Marzia Bortolameotti incontra l'iraniana Nasim Eshqi
L'incontro è fissato per le 18.30 alla sede Sosat in via Malpaga. La trentina e Nasim Eshqi ci introducono all'interno di questo scenario tra rocce e sviluppo della falesie di arrampicata in Iran
TRENTO. Un festival delle "storie al femminile". Il Trento Film Festival è anche donna. Dopo Pasang Lhamu Sherpa Akita, la principale guida alpina del Nepal, prima donna del suo Paese a aver scalato il K2 e premiata come "Adventurer of the year" da National Geographic per il suo coraggio durante il terremoto del 2015, i fari si accendono sulla climber iraniana Nasim Eshqi.
L'incontro è fissato per martedì 1 maggio alle 18.30 alla sede Sosat in via Malpaga (ingresso libero) e Marzia Bortolameotti è chiamata a condurre le danze di questo appuntamento "Climbing in Iran e libertà, come la gravità porta all'uguaglianza". La trentina e Nasim Eshqi ci introducono all'interno di questo scenario tra rocce e sviluppo della falesie di arrampicata in Iran.
Una serata per scoprire anche il contesto culturale iraniano e come Eshqi sia riuscita a trovare la sua via in quanto donna tra la ribellione alla propria religione e la libertà di arrampicare senza il velo: unica donna in Iran a fare dell’arrampicata all’aperto la sua professione, un Paese nel quale su 80 milioni di abitanti, sono circa 300 le donne che, in orari separati dagli uomini praticano indoor, e poco più di una decina outdoor.
Nel corso della serata saranno presentate le prime immagini di “Climbing Iran”, documentario in corso di lavorazione firmato da Francesca Borghetti che segue la sfida dell’atleta per l’apertura di una nuova via sul monte Behistun. Il Trentino è protagonista sul set, in particolare la zona del Tonale.
Un'occasione quella del Trento Film Festival per lanciare anche il social blog "Donne di montagna" tra storie e esperienze in tonalità rosa.
Un nuovo punto di riferimento per questo settore fortemente voluto da Adriana Moser con l'aiuto di Caterina Mazzalai, rispettivamente numero uno della Sat per le sezioni di Zambana e Ravina, all'indomani Congresso "Montagna al Femminile". "Il mio ruolo - spiega Bortolameotti - è quello di selezionare, intervistare e pubblicare i racconti più interessanti".
Una digital content creator per posizionare le donne in questo panorama fino a pochi anni fa strettamente legato alle competenze maschili. "L'accessibilità alla montagna - evidenzia la giornalista trentina - è un campo ancora maschile, soprattutto per le caratteristiche fisiche e psicologiche, ma le donne sono in crescita e sempre più sensibili a questo mondo".
Ma anche la recente nomina di Anna Facchini alle redini della Sat Centrale mette in luce questo cambio di passo, una nuova rotta (Qui articolo). "Dopo Marikà Favè (Qui articolo) - conclude Bortolameotti - a breve ci sarà una seconda guida alpina donna, mentre le tessere satine sono sempre più rosa".
Un sintomo del cambiamento in questo senso. Tra innovazioni tecnologiche, materiali e maggior consapevolezza, le donne oggi hanno maggiori possibilità di emergere. E così arrivano tante donne forti e pioniere, come Ida e Linda Parisi, madre e figlia che arrampicano insieme (Qui articolo), oppure l'esperienza di Roberta Silva, rifugista al Roda de Vael (Qui articolo).
Ma sono tante le storie e le curiosità in bilico tra un'incredibile forza d'animo e la sfrontatezza interiore delle donne, come il racconto di Luisa, una ragazza diabetica che gareggia nelle manifestazioni Ultratrail (Qui articolo), e Giorgia, 29enne di professione contadina, la quale scesa dal trattore infila e tacchi e esce a cena con il fidanzato (Qui articolo).
Insomma, una montagna al femminile tutta scoprire e un buon inizio può essere la storia di Nasim Eshqi, mentre per restare aggiornati basta collegarsi al sito (Qui info), mettere un 'Like' sulla pagina facebook (Qui info) e seguire il profilo Instagram (Qui info).