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''Fermi tutti, ora parlo io'', Spelacchio ci racconta la cronaca di una morte annunciata

 Alla fine ce l'ha fatta, nonostante giorni e giorni di funerale anticipato, Spelacchio è arrivato a Natale. Ecco l'intervista al profilo facebook dell'albero più famoso d'Italia

Di Luca Andreazza - 25 dicembre 2017 - 06:01

TRENTO. Alla fine ce l'ha fatta. Spelacchio è arrivato a Natale. L'abete è una super star tra polemiche e ironia, simpatizzanti e sostenitori dell'albero di piazza Venezia a Roma. 

 

Ormai Spelacchio è una celebrità, una figura dal sapore mitico, 'personaggio' social straordinario: quasi 5 mila like su facebook e 4 mila su twitter tra battute, freddure e risposte e il Dolomiti ha avuto la fortuna di poterlo intervistare. Proprio lui, o meglio il geniale creatore dei suoi profili social che ormai quotidianamente twitta e posta perle di saggezza e battute divertenti che stanno facendo il giro del mondo (anche il Guardian e la Bbc si sono occupati di Spelacchio).

 

L'abete della Valle di Fiemme è diventato anche un argomento di discussione politica, i detrattori sottolineano che l'amministrazione 5 Stelle non sarebbe nemmeno riuscita a far sopravvivere un albero di Natale, un esempio di mala gestione di risorse pubbliche. Si è messo a rispondere a Virginia RaggiMatteo Salvini a Maurizio Gasparri, senza esclusione di colpi (Qui articolo).

Un mese sempre sulla breccia tra poesie, interrogazioni in Consiglio provinciale (Qui articolo) e un documentario per spiegare e raccontare dove è nato Spelacchio.

 

Nel frattempo una 'copia' di Spelacchio è stata perfino 'consegnata' anche all'Ufficio informazioni dell'Azienda per il turismo Val di Fiemme a Cavalese. Insomma, Spelacchio è diventato involontariamente anche un'arma di marketing

 

 

 

Buon Natale 'Spelacchio', in questo mese si è fatto un gran parlare di te. Sei partito sano, ma sei arrivato un po' calvo. Ma cosa ti è successoTi hanno trattato male i boscaioli della Val di Fiemme, il viaggio ti ha stressato oppure l'aria di Roma non ti piace?

Te racconto na storia... quanno m’hanno segato ho capito subito che finivo a Roma, tra quelli der nord girava a voce. Te segano e finisci da Virginia...o poi te sega lei dalla giunta, ma io mica volevo fa l’assessore. M’avevano detto che pè sta a Roma dovevo lascià cadè le foglie pe strada, me so adeguato tanto c’ho la polizza. A Roma er casino è stato quanno so entrato dentro al gra, era pieno de buche che me facevano cascà tutti li rami.

I migliori tweet e post di Spelacchio

 

Cenoni e pranzi di Natale, tutti sono in famiglia. Ti mancano la Val di Fiemme e gli amici? O magari preferisci questa vita romana? Insomma, hai subito preso l'accento.

Della valle nun me manca gnente, lì m’annoiavo qui nvece è pieno de gente, tutti me criticano, ma se fanno er serfie perché alla fine me vonno bene, se so affezionati. L’accento m’è venuto a forza de parlá co tutti sti romani

 

Ormai ti sarai abituato anche al tuo nome, ma dicono che hai provato ad andare all'anagrafe per cambiarlo.

Certo che nun me piace che me chiamano Spelacchio, ma perché a te te piacerebbe? So annato a via dei Cerchi, ndo c’è l’anagrafe. Ho preso er numeretto pè cambiamme de nome e m’hanno detto: 'nun c’è problema dottò, ripassi in settimana' e io pensavo che scherzasse e j’ho detto: 'vabbè passate voi in settimana...bianca' allora ho chiesto se potevo sceje er nome e io ho scelto 'Furio' poi m’hanno risposto che porta male a Roma che a metro Furio Camillo sta a chiude, che te devo dì erano dell’Atac.

 

Come vivi il momento di notorietà? Dicono tutti che sei brutto e spelacchiato, ma alla fine tutti ti sostengono e sei ormai l'albero più famoso d'Italia. Sono giorni e giorni che ti fanno il funerale anticipato, ma sei ancora lì. Vuoi dire qualcosa ai tuoi detrattori?

Beh certo, la notorietà fa piacere, tutti vengono e me dicono che Virginia m’ha bruciato che è er secondo anno che l’albero je viene male...mesá che quella ce l’ha cor Natale. Anche se so brutto, stanno qua na cosa l’ho capita: non morirò mai perché ormai so eterno, come sta città. 

 

Un desiderio per il 2018 ormai alle porte?

Innanzitutto vorrei tanta salute, poi vorrei che chiudesse l’Ikea e che Virginia nun faccia l’albero pure startranno.

 

 

 

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