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"Trént l'è Südtirol", i manifesti arrivano in città. Primon: "La Meloni li copre a Roma? Pronti a querelarla"

Sessanta manifesti sono comparsi in centro storico mercoledì 25 gennaio. La Schützenkompanie Trient: "Abbiamo pagato l'Ica al Comune e il Tar del Lazio ci ha dato ragione"

Di Luca Andreazza - 26 gennaio 2017 - 11:31

TRENTO. "E' una provocazione contro la politica e il loro atteggiamento verso il fascismo. La denominazione Trentino Alto Adige è stata istituita il 21 gennaio 1923, figlia del periodo delle camicie nere. La nostra regione è andata a dormire chiamandosi Sudtirolo e si è svegliata in modo diverso", spiega l'Hauptmann Paolo Primon, dopo il blitz della Schützenkompanie Trient intitolata al Major Giuseppe de Betta di mercoledì 25 gennaio quando sono comparsi 60 manifesti in centro città per ribadire il concetto che 'Il Sudtirolo non è Italia - anca Trént l'è Südtirol'.

 

"Abbiamo regolarmente pagato l'Ica al Comune di Trento - prosegue - e questi manifesti stanno riscuotendo un tale successo, che diverse comunità hanno chiesto l'adesivo per poter apporre nei propri paesi questo messaggio, da 'Perzen l'è Südtirol' a 'Roveredo l'è Südtirol' e così via in tutto il Trentino".

 

E non a caso il manifesto ha fatto capolino anche sotto lo sguardo del monumento di Cesare Battisti, "Un traditore, che viene commemorato dalla politica come un eroe - sostiene l'Hauptmann - ma se un deputato italiano si arruolava nelle truppe tirolesi veniva considerato un traditore, Cesare Battisti, che aveva la stessa linea di Mussolini, ha fatto il percorso inverso". 

 

Una provocazione, ma anche un ammonimento alla politica: "I politici - aggiunge - pensano esclusivamente alla propria poltrona e al proprio tornaconto personale. E' il caso del Patt, che non può rispecchiare i nostri valori, e di Franco Panizza che in Trentino predica bene, ma a Roma razzola male e vota sempre contro gli interessi della nostra regione. Il fermento politico non manca, in quanto sembra si stia creando un partito autonomista di centro destra, ma spero che non si illudano di contare sul nostro contributo, noi corriamo da soli e stiamo cercando di creare un coordinamento regionale, non provinciale. Il Trentino Alto Adige è un'entità unica e per questo non entriamo nelle federazioni".

 

Una linea già dichiarata nel recente passato in merito alla vicenda che ha coinvolto i vertici delle federazione Paolo Dalprà e Giuseppe Corona, indagati per corruzione elettorale, e il consigliere provinciale e regionale del Patt Lorenzo Baratter: "Personaggi - prosegue - che rovinano l'immagine, il buon nome e l'onestà degli Schützen della Compagnia di Trento. Un chiaro segnale che l'unico interesse di questa classe politica debole e imbarazzante è la poltrona".

 

L'operazione di Popoli liberi - Freie Völker e Südtiroler Heimatbund segue quella di Roma, invasa da oltre 1.000 manifesti, e per i quali "è pronta - aggiunge - una denuncia per Giorgia Meloni: i manifesti sono stati rovinati e imbrattati da un movimento riconducibile al partito di Fratelli d'Italia".

 

Domenica invece porte aperte alla sede della Schützenkompanie Trient "per festeggiare - conclude Primon - l'anniversario della nuova sede: un brindisi e pranzo tirolese".

 

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