Sicurezza, la Lega rilancia: "Ci vuole l'esercito in città". Pilati: "Soluzione sbagliatissima"
In Comune giace da tempo un documento dal titolo “Operazione strade sicure a Trento”. Moranduzzo: "Merano e Bologna già lo fanno. I militari garantirebbero i cittadini". Il presidente del Forum della Pace: "Le piazze si conquistano facendole vivere dagli abitanti"
TRENTO. L'arrivo dell'esercito in città per garantire la sicurezza dei cittadini. A riprendere uno dei cavalli di battaglia leghisti è il consigliere comunale di Trento, Devid Moranduzzo che sul profilo di Facebook ha chiesto 'lumi' ai suoi 'amici'. “Chi vuole l'esercito nella Nostra bellissima città condivida questo post - ha scritto il consigliere -. I cittadini devono essere sicuri di passeggiare tranquilli nelle strade e nelle piazze di Trento”.
Le risposte non si sono fatte attendere arrivando a totalizzare una quarantina di condivisioni in poche ore e diversi commenti. L'uscita del consigliere leghista è legata ad un documento presentato, da ormai diverso tempo, in Comune dal titolo “Operazione strade sicure a Trento” all'interno del quale si chiede all'amministrazione di “impegnarsi a concordare con le autorità militari preposte la presenza fissa di pattuglie dell'esercito italiano” nei posti sensibili della città tra cui piazza Dante, piazza S. Maria Maggiore e via Pozzo.
“Io sono convinto – ha affermato Moranduzzo – che introdurre i militari che controllino la città e garantiscono la sicurezza diventi un ottimo aiuto. Porterebbe più tranquillità non solo in centro ma anche in periferia perché i militari potrebbero spostarsi da una zona all'altra. Questo già succede in città come Merano e Bologna e l'iniziativa sarebbe senza esborso di soldi”.
L'utilizzo dell'esercito per garantire la sicurezza in città è un tema che spesso ritorna e divide. A non considerare questa una via percorribile è il presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, Massimiliano Pilati.
“E' chiaro – ha spiegato – che è importante sentirsi sicuri nella propria città e non si deve sottovalutare la cosa ed è vero che ci sono stati dei casi dove si è percepito un livello di sicurezza inferire al passato ma, detto questo, credo sia sbagliato enfatizzare queste situazioni. Viviamo in un Trentino che è ancora sicuro”.
Per aumentare la sicurezza, ha sottolineato Pilati “la soluzione non è assolutamente l'esercito ma quel che serve è uno sforzo per rendere più viva la nostra città con iniziative di dialogo volte alla convivenza facendo in questo modo vivere le nostre piazze e i nostri parchi”.