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Punto nascite di Arco, Degasperi denuncia: "L'Azienda su ordine di Zeni mi impedisce l'accesso ai dati. Vergognoso"

L'Azienda non fornisce al consigliere m5s i numeri sulle partorienti di Ledro che si sono rivolte ad Arco. "I numeri sono incompleti e inesatti. Chiusura volontà politica della Pat "

Di Donatello Baldo - 10 novembre 2016 - 00:26

TRENTO. La partita sul Punto nascite di Arco non è finita. Ieri il comitato che si batte per la sua riapertura ha depositato presso la presidenza della Provincia oltre 10.600 mila firme di cittadini, comprese quelle di 160 deputati, più altre 1.090 firme pervenute on-line.

 

Sono stati ricevuti dal presidente Bruno Dorigatti e hanno appunto depositato al Consiglio provinciale una formale petizione, con le firme raccolte in due sole settimane mediante 130 punti di raccolta e una fitta mobilitazione della popolazione locale. Il testo sarà ora esaminato dalla IV Commissione permanente dell’assemblea legislativa.

 

All'incontro c'era anche Filippo Degasperi del Movimento 5 Stelle. Arrabbiato, molto arrabbiato: “Diciamo subito che la decisione di chiudere il Punto nascite è stata presa dal Ministero sulla base di dati errati e incompleti forniti dall'assessorato alla Salute della Provincia”, afferma. Ma alcuni di questi dati, secondo il consigliere, sono addirittura sottochiave: “Ho chiesto formalmente all'azienda sanitaria di essere messo a conoscenza di quanti siano i bambini nati ad Arco da mamme di Ledro e Drena. Ma questi dati – precisa Degasperi – non mi sono stati forniti”.

 

Dati importanti per sostenere la tesi che il bacino di utenza del nosocomio arcense è ben più largo di quanto sostiene l'assessore Luca Zeni. “Dati che tutti conoscono ma di cui voglio avere riscontro. Ma alla mia richiesta è stato opposto un ostruzionismo vergognoso”. Il consigliere dice esplicitamente che “l'Azienda sanitaria non è proprietà dell'assessore Luca Zeni, non può ritardare la consegna dei documenti, sono passati venti giorni e qualcuno non mette la firma affinché possano essere consegnati al sottoscritto. E quel qualcuno – svela Degasperi – è proprio l'assessore Zeni”.

 

Sui dati si gioca la battaglia: “Lo ripeto – afferma il consigliere – sono dati errati e incompleti. E con questi dati la Provincia ha messo deliberatamente il ministero nelle condizioni di chiudere. Uno di questi dati, quelli sulla tempistica del trasposto tra Arco e Rovereto, è stata calcolata con Google Maps”. Filippo Degasperi è indignato: “In un documento ufficiale della Provincia che fintamente chiede al ministero di tenere aperto il Punto nascite di Arco la fonte citata è quella di Google Maps. Da non credere”.

 

“Questo – sottolinea l'esponente grillino – è l'atteggiamento tenuto dal Governo della Provincia di fronte alla delicata questione dei Punti nascita. Lo dicano apertamente: la richiesta di deroga era tutta una finta, avevano già deciso di chiudere e hanno fornito dati errati e incompleti apposta. Non è possibile – incalza il consigliere – che si sostenga che una mamma può tranquillamente percorrere la distanza tra Arco e Rovereto in 26 minuti. In un sabato della stagione estiva ci vogliono due ore per fare quel tratto”.

 

Ora la questione verrà riconsiderata, grazie a questa petizione e grazie alla mozione che tutte le minoranze hanno presentato. Almeno questa è la speranza del consigliere dei 5 Stelle: “Sono cambiate le cose, ora il bacino di utenza di Arco si è ampliato di molto se si considera la chiusura di Tione tutte le Giudicarie afferiscono ad Arco. Se l'assessore ha creduto veramente nella necessità di provare a chiedere una deroga a Roma - continua Degasperi – allora rivaluti tutto e rimetta in discussione la scelta del Ministero”.

 

E aggiunge: “Lo sa l'assessore che la deputata Moretti del suo stesso partito, il Pd, si è battuta strenuamente per tenere aperto il Punto nascite di Porto Gruaro? E lo sa che c'è riuscita pur con numeri molto meno difendibili di quelli che riguardano Arco?”

 

Come dicevamo, la partita della chiusura del Punto nascite di Arco non è affatto terminata. La discussione, è assicurato, andrà avanti ancora per molto e non contrappone soltanto la minoranza alla maggioranza, anche all'interno di quest'ultima ci sono dei dissidi. Poche settimane fa è stata la stessa Donata Borgonovo Re a dichiarare, forse un po' arrabbiata con Luca Zeni che ha preso il suo posto alla guida dell'assessorato, che se ci fosse state lei a gestire la cosa “il Punto nascite di Arco non sarebbe stato chiuso, anzi rilanciato”

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