Mauro Fezzi eletto alla presidenza della Federcoop trentina
Originario della Val di Non, già alla guida della Federazione allevatori: "Ci aspettano tante sfide, tutte impegnative"
TRENTO. Mauro Fezzi è il nuovo presidente della Federazione trentina della Cooperazione. Eletto con 432 voti, il 77,5% dell'intera assemblea che si è riunita oggi nella sede di via Segantini a Trento. Originario di Termenago in Val di Sole, 63 anni, una laurea in scienze agrarie, ex dirigente generale del settore agricoltura presso la Pat e direttore generale della Fondazione Mach. Da un anno è alla guida della Federazione Allevatori.
“Ci aspettano tante sfide, tutte impegnative – ha detto – ma abbiamo fatto un lavoro positivo per smussare le divergenze e trovare l’accordo prima di tutto su un programma, preciso e con una tempistica stringente. Ora possiamo concentrarci sugli elementi positivi sui quali costruire”.
La Cooperazione ha contribuito allo sviluppo di questa terra – ha proseguito il neo-presidente – non solo alla sua conservazione, e ha lavorato per trovare nuovi modelli”. Nel suo primo discorso da presidente Fezzi si è soffermato sulla necessità di coinvolgere i giovani in un grande progetto di rinnovamento: “Senza paternalismi, dobbiamo mettere i giovani in condizione di affrontare le responsabilità”. Ha poi sottolineato la centralità dei soci che devono tornare ad essere protagonisti nelle cooperative: “Senza i soci la cooperativa muore”.
A breve, dopo l'assemblea di oggi e l'elezione del nuovo presidente, sarà necessario rivedere la struttura organizzativa con la nomina del nuovo direttore dopo le dimissioni volontarie dell’attuale, Carlo Dellasega.
Il documento programmatico su cui è stato trovato un accordo tra le diverse anime del movimento individua alcune misure definite ‘urgenti’, cioè da risolvere entro sei mesi dall'assemblea. Rispetto alla centralità del socio, si pone come urgente la necessità di modificare la rappresentanza assembleare delle società di scopo. Quanto al rinnovamento degli organi sociali, serve individuare il limite di mandati consecutivi per amministratori e sindaci.
Le due azioni più urgenti per assicurare trasparenza e sobrietà sono di istituire un albo pubblico nel quale inserire le cariche ricoperte e relativi compensi percepiti dagli amministratori e sindaci delle Cooperative di primo grado, dei consorzi di secondo grado, delle società partecipate e funzionali e della Federazione. In secondo luogo individuare criteri omogenei per la determinazione di un limite cumulativo dei compensi per gli amministratori e i sindaci delle Cooperative e della Federazione. Infine per favorire ed allargare più possibile la partecipazione, il Consiglio d’amministrazione guidato dal nuovo presidente dovrà stabilire ed approvare un limite stringente al cumulo delle cariche nelle società del sistema.