La notte dei risultati, la solitudine del Pd e i brindisi dei sostenitori del No
Giacomo Bezzi: "Quando il popolo vota in massa la sinistra perde". Gilmozzi dopo il discorso di Renzi: "Da oggi sono renziano anch'io"
TRENTO. Nella sede del Partito Democratico Trentino oltre alla delusione si sentiva l'aria della solitudine. Poche persone, il segretario Italo Gilmozzi, la renziana doc Elisa Filippi, il deputato Michele Nicoletti e i due giovani della segreteria politica, Gabriel Echeverria e Kristofor Ceko. Nessun consigliere provinciale, nessun consigliere della città. Poche parole, lo zapping compulsivo tra le schede del sito internet del Ministero degli interni proiettate su un muro bianco.
"Bene - afferma Nicoletti con amara ironia - ora fanno una legge elettorale proporzionale e saranno tutti contenti. Sono tutti d'accordo - spiega - sinistra, Berlusconi, 5 Stelle. I prossimi governi andranno da Brunetta a Fassina, e Grillo starà all'opposizione senza prendersi nessuna responsabilità".
Facce lunghe. Anche i dati che arrivano dai seggi trentini si allineano con il risultato nazionale: "Se perdiamo a Trento città perdiamo ovunque", spiega Elisa Filippi. Infatti il risultato sarà poi questo, la vittoria del No anche nella nostra provincia.
Facce allegre invece a pochi passi dalla sede Pd: al ristorante Antico Pozzo ci sono i consiglieri provinciali Claudio Cia, Giacomo Bezzi, Maurizio Fugatti e il consigliere cittadino Cristian Zanetti. E una tavolata di giovani che si aggiornano sugli smartphone per poi condividere con soddisfazione i dati del trionfo del No.
"Quando la gente vota in massa - afferma Giacomo Bezzi - la sinistra perde sempre". Perché è così per i lui e per i suoi commensali, ha vinto la destra, la destra contro la sinistra. "E la Svp è diventata ormai la succursale del Pd", aggiunge Bezzi. E si riferisce alla vittoria del Sì in provincia di Bolzano.
Ma torniamo al Pd, ai pochi che nella sede provinciale del partito hanno seguito in religioso silenzio il discorso di Matteo Renzi. Elisa Filippi ha nascosto un poco l'emozione, toccata soprattutto quando il premier ha ringraziato i militanti che in questa campagna referendaria si sono spesi per cercare la vittoria.
Finito il discorso di Renzi, Italo Gilmozzi ha detto questo: "Non sono mai stato renziano, ma lo sarò da questa sera", affermando così il suo apprezzamento per l'ormai ex premier, per il suo intervento e la sua decisione di assumersi la responsabilità della sconfitta. Ma Gilmozzi mica si commuove: "Mangiamo il panettone dai - annuncia ai suoi - e se trovassi un cavatappi vorrei aprire anche questa bottiglia di vino bella fresca...".
Niente brindisi però. Tutt'altra situazione al ristornate lì vicino dove alcuni del No si sono dati appuntamento: loro hanno fatto cin-cin e hanno detto mille volte "evviva", sui tavoli sono rimasti i secchielli del ghiaccio, all'interno bottiglie di spumante ormai vuote.