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Gli studenti universitari negli alloggi sfitti de Le Albere? Proposta ritirata, non s'ha da fare

Cia aveva presentato un ordine del giorno ma il consiglio lo ha respinto. Ferrari: "La proposta è interessante ma l'Opera Universitaria non ha bisogno di nuovi alloggi". Degasperi: "L'ente pubblico è già intervenuto in modo massiccio su quell'area"

Pubblicato il - 21 dicembre 2016 - 20:13

TRENTO. Niente da fare: la proposta di Claudio Cia di utilizzare gli alloggi sfitti del quartiere Le Albere di Trento per gli studenti universitari non è andata a buon fine. Era, infatti, stato presentato dal consigliere di Agire un ordine del giorno da inserire nel bilancio di previsione per gli esercizi finanziari 2017 - 2019 per fare del quartiere di Renzo Piano una sorta di "Cittadella Universitaria". Una proposta che aveva anche creato un certo dibattito all'esterno del palazzo, tra le aule di facoltà (anche la rivista degli studenti dell'Ateneo, l'Universitario sui suoi canali social aveva aperto la discussione). L'idea proposta era quella di attivare con l'Opera universitaria un percorso di acquisizione degli spazi abitativi del quartiere tramite permuta o altre modalità che non prevedevano, quindi, esborsi di denaro pubblico per metterli poi a disposizione di studenti o personale universitario a prezzi calmierati.

 

Ma l'ipotesi in aula è naufragata.  L'assessora Ferrari ha motivato il no della Giunta "anche se – ha aggiunto – la proposta dell'odg è interessante". E quindi l'assessora ha spiegato che gli alloggi di cui dispone l'Opera universitaria sono più che sufficienti. Non c'è quindi il bisogno di aumentarne il numero. "Vi sono infatti - ha detto - 1.580 posti letto rispetto ad una media nazionale di posti letto del 10% rispetto agli iscritti". Anche Borga di Civica trentina, s'è detto contrario all'odg anche perché in quell'area sono già stati fatti dal pubblico investimenti incredibili "ed è ora che i privati si aggancino al mercato. Non è quindi opportuno un altro intervento pubblico a favore dei privati".

 

E anche i 5 Stelle con Degasperi hanno detto di "no" pur "senza mettere in discussione la buona fede di Cia, ma l'ente pubblico è già intervenuto in quell'area in modo massiccio anche con la biblioteca universitaria che potrà contenere solo il 13% dei volumi dell'ateneo. Se proprio si voleva investire alle Albere - ha aggiunto Degasperi - allora si doveva puntare sui sottopassaggi". Per le stesse ragioni anche Fasanelli (Misto) ha motivato il proprio no all'ordine del giorno.

Cia ha, quindi, condiviso le ragioni esposte e ha ritirato l'ordine del giorno.

 

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