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A data da destinarsi la legge sulla doppia preferenza. "Stupore, sconcerto e preoccupazione" della Commissione Pari opportunità

La decisione di togliere la discussione dai prossimi consigli provinciali presa dalla Conferenza dei capigruppo. Manica: "Dobbiamo prima capire se resistere all'ostruzionismo o accettare il compromesso"

Di Donatello Baldo - 21 dicembre 2016 - 15:49

TRENTO. Ieri i capigruppo del Consiglio provinciale, convocati dal presidente Bruno Dorigatti, hanno deciso sulla calendarizzazione dell'Aula per i prossimi mesi, fino alla seduta del 6 aprile. Ma tra gli argomenti trattati non c'è traccia della legge sulla doppia preferenza che dopo lo stop di ottobre sembrava potesse tornare in discussione a gennaio.

 

"Apprendiamo con stupore, senso di sconcerto e vera preoccupazione - afferma in una nota la presidente della Commissione Pari opportunità Simonetta Fedrizzi - che fra i temi dei lavori del Consiglio provinciale calendarizzati fino al prossimo aprile non è ricompresa la trattazione del disegno di legge sulla democrazia paritaria con l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale della Provincia di Trento".

 

"Non ci aspettavamo certo che un disegno di legge per il raggiungimento di una compiuta democrazia anche nel nostro territorio venisse ancora una volta rimandato a data da destinarsi. Soprattutto se si considera che da anni ormai la modifica della legge elettorale provinciale in senso paritario è in discussione presso la competente Commissione consiliare senza approdare a soluzione".

 

Siamo sconcertate - prosegue la nota - soprattutto perché tutta la società civile si era mobilitata spontaneamente per chiedere a gran voce la modifica della legge elettorale in senso paritario. Siamo sconcertate anche perché, nel corso delle numerose audizioni consiliari, nella quasi totalità dei soggetti intervenuti i pareri espressi erano favorevoli alle modifiche contenute nel disegno di legge Bezzi-Maestri".

 

Ma seppur tutti favorevoli tra la società civile, le categorie economiche e sindacali, e addirittura tra la maggioranza dei consiglieri provinciali, la legge è tenuta al palo da un ostacolo insuperabile di emendamenti presentati dalle minoranze, soprattutto da Rodolfo Borga. La decisione è stata presa anche dal capogruppo del Pd Alessio Manica che riferisce di voler aspettare un confronto interno prima di approdare all'Aula: "Per capire se tenere duro di fronte all'ostruzionismo o accettare la mediazione". 

 

Una mediazione che comunque sarebbe al ribasso e a quanto dicono le promotrici del disegno di legge "tali da rendere ininfluente la legge dal punto di vista dell'obiettivo che si pone": favorire la presenza femminile tra gli eletti del Consiglio provinciale.

 

"Ancora una volta - spiega infatti Fedrizzi - si perde un’occasione preziosa per favorire anche nella nostra provincia una reale democrazia paritaria e un riequilibrio della rappresentanza di genere, ma soprattutto perché, allungando i termini del confronto democratico, viene disattesa e delusa la volontà di cittadine e cittadini".

 

"Invitiamo quindi il Consiglio provinciale - conclude la nota - a inserire in calendario questo punto già all'inizio del nuovo anno. L’Aula sarà così finalmente in grado di decidere il destino delle modifiche della legge elettorale provinciale attraverso un confronto collegiale alla luce del sole, con posizioni chiare e comprensibili alla cittadinanza, non basato su temporeggiamenti di comodo e mere strategie di parte".

 

A sostegno della della legge arriva una nota congiunta di tutte le donne elette in Consiglio provinciale. Le consigliere Maestri, Plotegher, Avanzo, Bottamedi, Ferrari e Borgonovo Re hanno depositato oggi una richiesta indirizzata al Presidente Dorigatti per la rapida ricalendarizzazione del disegno di legge sulla doppia preferenza di genere.

 

"Vista l'importanza della proposta di legge in oggetto - scrivono - e la centralità del tema dei diritti, peraltro ampiamente ribadita nella discussione finanziaria, tutte le Consigliere hanno sottoscritto e depositato la richiesta di inserire il disegno di legge in oggetto tra quelli che verranno discussi nelle prossime tornate gennaio-febbraio del Consiglio provinciale, eventualmente adeguando il programma".

 

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