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Cannabis, la proposta di legge e i dati

Dalle 5 piantine per terrazzo alle sanzioni da codice della strada che restano inalterate. La Direzione nazionale antimafia: "Senza alcun pregiudizio ideologico si deve registrare il totale fallimento dell’azione repressiva"

Pubblicato il - 08 ottobre 2016 - 14:25

Il disegno di legge in pochi punti prevede:

 

La possibilità di detenere per uso ricreativo fino a 5 grammi di marijuana, 15 nel privato domicilio.

La possibilità di coltivare sul terrazzo di casa un massimo di 5 piantine, semplicemente inviando una comunicazione. Non senza l'autorizzazione.

Nasceranno i “cannabis social club”, come in Spagna. Sono delle associazioni i cui membri (maggiorenni, non più di 50), potranno contare su 5 piante a testa e consumarne all’interno i prodotti.

La vendita verrà regolamentata in regime di monopolio di Stato. Un monopolio più rigido di quello del tabacco: per esempio non si potrà fare pubblicità.

Il consumo resta vietato nei luoghi pubblici, sia al chiuso che all’aperto: si fumerà solo in casa o in circoli.

Restano inalterate le sanzioni del Codice della strada (divieto di guida in stato di alterazione)

Il 5% dei proventi derivanti dalla legalizzazione verrà destinato alle battaglie di prevenzione contro la droga.

 

E ora un po' di dati (Fonte Internazionale, Giuseppe Rizzo del 29 giugno 2016, riferiti al 2014):

- in carcere sono finite 9.000 persone accusate di possesso e spaccio di cannabis, su 18.000 giudicate colpevoli per crimini legati alla droga e su 54.000 detenuti globali.

- i ragazzi tra i 15 e i 19 anni che hanno fumato cannabis almeno una volta sono 690 mila (il 24,31 per cento, quasi il 2 per cento in più rispetto al 2013).

- le persone tra i 15 e i 64 anni che lo hanno fatto sono 2,3 milioni.

- la direzione nazionale antimafia parla di “un mercato che vende, approssimativamente, fra 1,5 e 3 milioni di chilogrammi all’anno di cannabis (…) per un consumo di circa 25/50 grammi pro capite (pari a circa 100/200 dosi)”.

- se la cannabis fosse legalizzata, i guadagni per lo stato oscillerebbero tra i 5,5 miliardi e gli 8,5 miliardi di euro.

 

Anche alla luce di questi dati la Direzione nazionale antimafia, al febbraio 2015 ha scritto che: “Senza alcun pregiudizio ideologico, proibizionista o antiproibizionista che sia si deve registrare il totale fallimento dell’azione repressiva”. 

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