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Bottamedi:"Io sto con gli abitanti di Goro. Quelli che si indignano sono solo benpensanti ipocriti" "

La consigliera provinciale scrive su Facebook un post in cui si schiera con chi ha fatto le barricate contro l'arrivo dei profughi a Goro

Pubblicato il - 26 ottobre 2016 - 09:20

TRENTO. "La lezione di Goro". Questo il titolo che Manuela Bottamedi mette in cima al post che pubblica su Facebook stamattina. La consigliera provinciale scrive "che Goro va compresa, capita. Che ci ha dato una lezione, ci ha insegnato che il multiculturalismo forzato non funziona". Si riferisce a quanto successo nel ferrarese, dove gli abitanti di un piccolo comune hanno fatto le barricate per impedire l'arrivo di 12 profughi in paese, come disposto dal prefetto. 

 

La risposta della popolazione locale ha suscitato molta indignazione, anche per il fatto che le persone respinte fossero un piccolo gruppo di donne con i loro bambini. Dal coro degli indignati si distingue la consigliera: "Tutti a indignarsi, giudicare e condannare il piccolo paese di Goro che si è ribellato all'accoglienza di una decina di profughi - scrive sulla sua pagina Fb - giornalisti indignati che li etichettano addirittura come 'razzisti', preti indignati che li etichettano come 'ripugnanti', politici di sinistra indignati che li etichettano come 'rivoltanti', Alfano indignato che li etichetta come 'non Italia'".

 

Bottamedi continua e si domanda: "Ma chi siamo noi, chi siete voi perbenisti ipocriti per giudicare e condannare una piccola comunità di provincia alla foce del Po che nessuno conosce e che si è semplicemente sentita all'improvviso espropriata, dall'alto e con la forza, di quel piccolo e povero fazzoletto di loro proprietà? Un solo piccolo ostello che contiene l'unico bar, l'unico luogo di incontro e aggregazione di una comunità che non ha nient'altro che quello. Chi decide di sbattere con la forza i profughi e gli immigrati in un micro tessuto sociale delicato e particolare  - scrive la consigliera - dovrebbe farsi prima delle domande. La vera integrazione, ammesso che sia possibile, richiede un lungo e difficile percorso di coinvolgimento, condivisione, accettazione".

 
"Goro ci insegna che le decisioni prese dall'alto e non condivise non funzionano e anzi, creano repulsione" - afferma convinta. "Goro va compresa, capita. Goro ci ha dato una lezione: ci ha insegnato che il multiculturalismo forzato non funziona".

 


 

 

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