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Bilancio, ore piccole in Consiglio: tra gli emendamenti la norma anti-kebab e quella sulla scuola

La trattativa porta al ritiro degli emendamenti ostruzionistici. Accettati da Ugo Rossi emendamenti sulla scuola che ribaltano le decisioni prese solo sei mesi fa. 

Di Donatello Baldo - 22 dicembre 2016 - 19:16

Altrimenti si sarebbe fatto Natale e, raggiunto l'accordo, al limite si farà la mezzanotte. Perché, emendamenti a parte, gli articoli delle tre leggi collegate alla manovra sono tanti e votandoli uno ad uno ci vuole tempo. L'avvio è comunque difficile, i lavori partono alle 16 e la prima mezz'ora è dedicata a sbrogliare il garbuglio di emendamenti cancellati, ritirati o ammessi che ha mandato in confusione il presidente Bruno Dorigatti

 

Tra gli emendamenti accettati da Ugo Rossi quelli sulla scuola. Uno è quello proposto dalla consigliera Manuela Bottamedi, respinto sei mesi fa durante la discussione sulla buona scuola e accettato invece oggi per far passare il bilancio. Riguarda la sospensione (per un anno e previo accordo contrattuale) degli ambiti territoriali, ossia di quella nuova modalità di reclutamento del personale che dava al dirigente ampio potere di mobilità sui docenti. 

 

"Questo emendamento non è accettabile - disse Ugo Rossi sei mesi fa durante l'ostruzionismo sulla Buona scuola - è il cuore della legge e non si può modificare". Oggi invece verrà modificato, gli ambiti congelati e ridiscussi successivamente con il coinvolgimento dei sindacati.

 

Ma non è l'unico passo indietro a questo riguardo: anche le 4 ore opzionali facoltative alla scuola elementare sono state reintrodotte su proposta di Claudio Civettini. Sei mesi fa l'unanimità dell'Aula aveva approvato però il dimezzamento delle ore, oggi si cambia. Sempre per far passare il bilancio. Caustico il commento di Bezzi che cita un proverbio trentino: "Far e desfar l'è tut en laorar".

 

Poi c'è Maurizio Fugatti che strappa a Rossi la priorità di nuove spese Itea sul ripristino dei tanti alloggi sfitti dell'ente. E mille euro all'anno in più di Imis per i 250 e più negozi di montagna che svolgono un servizio multifunzione. Ma anche il diritto ad un posto assegnato alla minoranze nel collegio sindacale di Cassa del Trentino. Avrebbe voluto il leghista anche un posto in Consiglio di amministrazione ma la trattativa si è fermata prima.

 

Poi le questioni che lo riguardano da vicino per appartenenza territoriale: l'impegno dell'assessore Mauro Gilmozzi sulla strada provinciale sul tratto angusto di Mama d'Avio e la divisione degli istituti comprensivi di Ala e Avio

 

Fugatti prova anche a inserire la norma anti kebabbari ma non ce la fa: voleva che i sindaci potessero impedire ai "negozi etnici", come li ha chiamati, di avere la licenza sulla base di incompatibilità culturali relativi ai centri storici. "All'esterno di questi esercizi c'è un pullulare di gente strana - ha affermato l'esponente leghista - basta vedere quello di via Pozzo a Trento, all'angolo con il semaforo".

 

Ma anche Giacomo Bezzi si dichiara soddisfatto. "I termini di validità delle graduatorie per le assunzioni di personale provinciale a tempo indeterminato relative al comparto autonomie locali, già prorogate fino al 31 dicembre 2016 in base alla normativa provinciale, sono stati ulteriormente prorogati dal 30 giugno 2017 al 31 dicembre 2017".  

 

Poi la correzione ISCOP (tassa di scopo), "raggiunto l’accordo che stabilisce sia di competenza del Comune portare avanti le iniziative delle opere provinciali, per cui è prevista la possibile istituzione dell’imposta". Sarà quindi il sindaco del Comune interessato il diretto responsabile, che dovrà necessariamente metterci la faccia ed applicare la tassa di scopo ai propri cittadini.

 

Approvata anche la creazione di un fondo di 500.000 euro, gestito direttamente dalla Provincia e non dall'Agenzia del Lavoro, a supporto di quei lavoratori che a seguito della perdita del posto di lavoro ed avendo esaurito il sostegno degli ammortizzatori sociali, si trovino in seria difficoltà. 

 

Passa l'emendamento di Filippo Degasperi che prevede maggior cautela e tutela nei confronti di dirigenti e direttori che scelgano di andare in aspettativa per occuparsi presso società o enti privati occupando dei ruoli che in precedenza sottostavano agli uffici da loro diretti.

 

Accolti diversi emendamenti anche all’articolo 8, di Claudio Civettini e Walter Viola. Uno sull’uniformità tariffaria da perseguire nel programma sociale: tra gli indirizzi e i vincoli generali sono compresi quelli relativi alla compartecipazione ai costi e dei corrispettivi per i servizi erogati dai soggetti accreditati. Sempre sulla legge per le politiche sociali, sì anche all’emendamento di Civettini sulla residenza continuata maturata che passa da 5 a 10 anni.

 

In materia di ricettività turistica Walter Viola è intervenuto rispetto all’emendamento di Chiara Avanzo, definito dal consigliere di Progetto Trentino “ragionevole”, però fatto su misura con riferimento ad un caso specifico, affinché possa essere allargato non ad una fattispecie, ma a tutti. Ne è seguito un battibecco con l'assessore al Turismo Dallapiccola. "Non c'è nome e cognome sulla norma", si è difeso Dallapiccola cogliendo le parole di Viola come un'accusa ad aver proposto una modifica ad personam.

 

Corposo il pacchetto di modifiche firmate dai consiglieri Giuliani, Fasanelli, Giovanazzi a proposito di lavori pubblici. Introducano il possesso di certificazioni di qualità quale requisito di partecipazione alle procedure di gara per l’affidamento di lavori, le modifiche in tema di finanza di progetto e l'emendamento di Giovanazzi ha invece la finalità di dare piena disponibilità dell’immobile in tempi brevi così che l’impresa vincitrice dell’appalto possa disporre subito del bene oggetto della permuta nei casi di cessione di beni immobili a titolo di prezzo.

 

Nel tardo pomeriggio è stata votata la prima delle tre leggi sulla manovra finanziaria. 23 sì, 12 no. Si procede spediti con il resto degli articoli degli altri due testi. Ma alle sette i consiglieri vogliono andare a cena. "Mezz'ora di sospensione", annuncia Dorigatti. "Troppo poco", i consiglieri vogliono un'ora e si ribellano. Il termine, dopo la pausa, è previsto verso mezzanotte

 

Aggiornamento: una forte accelerazione serale ha portato lìAula a licenziare anche l'ultimo testo collegato alle 22.36. 

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