Accoglienza, De Laurentis: "Mai data la mia adesione alla manifestazione del 6 dicembre"
Il presidente dell'Associazione Artigiani non parteciperà alla mobilitazione contro i fatti di Lavarone: "Altri mettono la firma ma poi non partecipano"
TRENTO. Alla manifestazione del 6 dicembre prossimo, convocata contro i fatti di Lavarone e di Soraga e per ribadire che il Trentino è terra di accoglienza, il presidente dell'associazione Artigiani Roberto De Laurentis non parteciperà.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ci mancherebbe. Ma la notizia che si rincorreva nel pomeriggio era un'altra: De Laurentis ha ritirato la sua firma dall'appello, dalla testa dei promotori che mette assieme vescovo e imam, segretari sindacali e rettore dell'università, esponenti del mondo della cultura e intellettuali, società civile e mondo del volontariato. Ha detto che non ci sta, anche se tra i firmatari ci sono altri suoi colleghi: Gianni Bort dell'Unione commercio e turismo e Renato Villotti della Confesercenti.
Lui smentisce. "Non è vero, la mia adesione non l'ho mai data". Ma la sua adesione la darà? La sua partecipazione è assicurata? "No, io a differenza di altri che danno l'adesione e poi non partecipano, io lo dico apertamente: non ci sarò e non darò la mia adesione".
"Tutti noi abbiamo condannato i fatti di Soraga e di Lavarone, ci mancherebbe", afferma il presidente. Mette le mani avanti e dice: "E comunque non accetto lezioni da nessuno. Con i nostri soldi, non con quelli della Provincia, abbiamo fatto iniziative di inserimento lavoro per i richiedenti asilo, abbiamo insegnato ad un gruppo di Rovereto a lavorare con il legno. Noi - afferma - non siamo contro l'accoglienza".
Ma comunque non partecipa: "A differenza di altri che mettono la firma e poi non si fanno vedere, preferisco dirlo subito. E non ho cambiato idea - assicura - ho deciso liberamente di non dare l'adesione della mia organizzazione".
Forse si sarà confrontato con la sua base. Se fosse così, e se volesse dichiarare apertamente queste titubanze, forse sarebbe utile anche per sentire il polso della società, quello che pensa dell'accoglienza non tanto la casalinga di Voghera ma l'idraulico di un paese a caso del Trentino: "Ci sarà anche qualcuno che pensa che sull'accoglienza si sta spendendo troppo e invece vengono spesi pochi soldi per chi è in difficoltà".
Ma è forse questo il motivo della sua mancata adesione, qualche fetta della sua base che sull'accoglienza e sull'arrivo in Trentino dei profughi avanza qualche resistenza? "No, il motivo è che altri aderiscono e poi alla manifestazione non ci vanno. Io non sono così - sottolinea - ho ritenuto opportuno di non aderire. Su questi temi - conclude - ci vuole serietà, non si scherza".