"Ilaria Goio politicamente troppo debole e troppo poco autonoma: ritiriamo l'appoggio alla sua candidatura". Anche la Lista Spinelli si chiama fuori: i toni sono durissimi
Dopo Patt e La Civica, anche la lista "Noi Trentino per Fugatti Presidente", il cui segretario è l'assessore Achille Spinelli, "braccio destro" del Governatore, "abbandona" i partiti nazionali di centro destra nella corsa a sindaco di Trento. Lanciando bordate in serie contro Fratelli d'Italia. Probabile l'intesa a tre con le Stelle Alpine e il partito di Gottardi
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TRENTO. Anche la Lista Spinelli "saluta" Ilaria Goio e si chiama fuori.
A Trento il centro destra è adesso completamente ed equamente "spaccato" in due. Una sorta di Kramer contro Kramer: Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia sosterranno l'imprenditrice trentina, Patt, La Civica (Qui articolo) e, a questo punto, anche la lista "Noi Trentino per Fugatti Presidente", il cui segretario è l'assessore provinciale Achille Spinelli, si compatteranno per supportare un altro candidato.
Se, però, Patt e La Civica hanno usato decisamente toni più soft per motivare la propria scelta, nonostante l'arrabbiatura per essere stati esclusi dalla decisione finale sia evidente (e giustificata) e avrà bisogno di tempo per essere superata, Spinelli non usa mezzi termini e, dopo aver annunciato che avrebbe sostenuto Ilaria Goio, si chiama fuori e annuncia il passo "indietro" del partito, parlando apertamente di "tentativi di umiliazione di forze civiche ed autonomiste in ambito provinciale".
"Nonostante le forze di centrodestra e quelle civiche e autonomiste collaborino proficuamente in ambito provinciale - scrive l'assessore provinciale e segretario della civica riconducibile direttamente al Governatore - grazie alla presidenza e alla leadership politica saggia e inclusiva del Presidente Fugatti, analogo schema virtuoso non sarà purtroppo possibile replicare per la città di Trento. La candidatura a sindaco di Ilaria Goio, che pure dapprincipio avevamo accolto positivamente, è stata purtroppo condotta dissennatamente sui binari delle esclusioni e dei diktat e dei tentativi di umiliazione di forze civiche ed autonomiste in ambito provinciale. Si è adesso perfettamente compreso che il reale scopo della candidatura non è tentare di battere Ianeselli, ma lavorare a sterili calcoli di consenso di singoli partiti".
Poi ecco le "bordate" contro Fratelli d'Italia, che viene indicato come il partito che ha voluto portare la questione a Roma ("con decisioni assunte fuori dal Trentino") e la stessa candidata sindaca, definita "non priva di qualità personali" ma "un profilo politicamente troppo debole e troppo poco autonomo per impensierire Ianeselli".
Della serie: non "è male", ma Goio è la candidata di Fratelli d'Italia, che ha sbagliato tutto e lei non ha speranze contro il sindaco uscente Ianeselli perché troppo debole dal punto di vista politico e senza alcuna autonomia.
"Nonostante i nostri educati e ripetuti appelli ad allargare la coalizione attraverso robuste iniezioni di civismo - prosegue Spinelli -, Goio, non priva di qualità personali, si è rivelata alla fine esclusiva espressione di Fratelli d’Italia, partito che pretende di far politica in Trentino con decisioni assunte fuori dal Trentino, senza rispetto per la storia politica, il tessuto civico e l’autonomia della nostra terra. Quella di Goio è purtroppo una grande occasione sprecata per una candidata che ha addirittura candidamente esplicitato di aver bisogno di chiedere per qualsiasi cosa il consenso ai capipartito. Insomma, assolutamente nulla di personale ma si è purtroppo rivelato un profilo politicamente troppo debole e troppo poco autonomo per impensierire Ianeselli. Annunciamo perciò, nostro malgrado, il ritiro del sostegno alla candidatura. Lunedì, dopo ulteriori consultazioni, comunicheremo le nostre modalità di partecipazione alle comunali”.
La spaccatura è totale. Spinelli, come qualche giorno fa il consigliere provinciale Paccher (Qui articolo), sottolinea come la coalizione di centro destra stia in piedi grazie alla "leadership saggia e inclusiva del Presidente Fugatti". Ma, allora, perché il Governatore non si è speso per il centro destra per la cosa al candidato sindaco di Trento, la città capoluogo della Provincia da lui amministrata come, invece, sta facendo direttamente per altre realtà del territorio (su tutte la "sua" Avio)?
Andreotti (Giulio) potrebbe commentare che "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca".
Tradotto: forse, non a tutti, interessava vincere a Trento. Oppure: la corsa veniva data per persa in partenza e, dunque, perché impegnarsi a fondo. O, ancora: visto che il candidato non è persona riconducibile direttamente alla Lega o al Governatore stesso (come avrebbe potuto essere Giacca) della questione non c'interessa troppo.