Via libera del consiglio provinciale a riportare a ''casa'' le quote di Hydro Dolomiti Energia dal fondo australiano che le detiene
Il fondo Macquaire detiene dal 2015 (quando Enel aveva venduto la propria quota) il 40% della subholding Hydro Dolomiti Energia (l'altro 60% è di Dolomiti Energia) ed il consiglio provinciale ha dato l'ok per spingere affinché la stessa Dolomiti Energia eserciti il diritto di prelazione sull'acquisto di queste quote
TRENTO. Voto unanime per ''riportare a casa'' l'intera Hydro Dolomiti Energia. Dopo un confronto in Aula sul fatto che il 40% delle quote del gruppo trentino siano detenute dal fondo australiano Macquaire e che possano, in qualche modo, essere acquistate dalla stessa Dolomiti Energia si è arrivati al voto che è risultato concorde da parte di tutti: quello dell'acqua e dell'energia idroelettrica è un asset sempre più fondamentale ed è essenziale che torni in toto in mani ''trentine''. La vicenda è nota e se ne parla da oltre un anno (QUI ARTICOLO).
Hydro Dolomiti Energia è stata costituita da Enel Produzione e le aveva conferito il ramo d'azienda di generazione da fonte idroelettrica in Trentino. Oggi l'ente detiene 27 centrali di proprietà e altre in gestione. Gli impianti di grande e piccola derivazione hanno un totale di circa 1,3 GW di potenza efficiente e 3,1 TWh di producibilità annua. Nel luglio 2008 il 51% di Hde era stato ceduto a Dolomiti Energia, mentre nel 2015 Enel aveva venduto la propria quota del 49% a Fedaia Holdings Sarl (società lussemburghese controllata da Macquarie) per un valore di 335 milioni. Da lì è stato avviato un lungo processo di riorganizzazione che ha portato la Hydro Dolomiti Energia a essere controllata al 100% da una subholding partecipata al 60% da Dolomiti Energia Holding Spa e al 40% da Meif4, fondo infrastrutturale gestito da Macquarie.
La transizione attuale riguarderebbe la quota di proprietà di Macquarie e qualche mese fa tale pacchetto veniva stimato per un valore che si attesta intorno ai 450 milioni. L'intera società potrebbe valere un miliardo. Per quanto riguarda l'attività del consiglio provinciale prima è intervenuto il presidente Fugatti che ha ricordato, ripercorrendo la vicenda, che entro il 14 luglio, da parte di Dolomiti Energia Holding, va esercitata la prelazione sul 40% di Hydro Dolomiti Energia in mano al fondo australiano. Il presidente della Pat ha quindi spiegato che la decisione spetta al Cda di Dolomiti Energia, ma ha ricordato la posizione del gruppo al vertici delle spa trentine e il suo ruolo fondamentale per l’equilibrio economico del Trentino. ''I soci pubblici - ha ribadito - guardano al gruppo con grande attenzione in particolare la Pat che svolge un ruolo di raccordo. Alla Provincia, ha aggiunto, importa che l’eventuale riscatto delle quote con la prelazione sia economicamente sostenibile e che assicuri il ruolo strategico per la gestione dell’energia idroelettrica''.
L’analisi sull’economicità dell’operazione, ha detto ancora Fugatti, verrà ultimata nei prossimi giorni e sulla base di questa verranno prese le decisioni. In questo quadro saranno importanti, nelle prossime settimane, le valutazioni del
Consiglio. Il presidente della Giunta, infine, ha detto che per le alleanze si guarda non solo a sud ma anche a nord. In apertura di seduta, dopo una brevissima sospensione dei lavori nella quale i Capigruppo hanno sottoscritto all’unanimità il documento di risoluzione, sono intervenuti i capigruppo dei vari blocchi tutti per esprimere la loro soddisfazione. Unico leggermente fuori dal coro, pur avendo condiviso la soddisfazione dei colleghi, è stato Filippo Degasperi che ha pur raccomandando maggiore pragmatismo perché se la società non vedesse il rinnovo delle concessioni, quella odierna non sarebbe stata una grande risoluzione e ha, quindi, espresso l’ottimistico auspicio che quanto successo con A22 non si ripeterà sul tema dell’acqua.
Walter Kaswalder (Patt) ha dichiarato il ritiro della mozione sull’argomento, che ha di fatto stimolato la discussione odierna. Ha richiamato la battaglia dell’Asar del ‘47 a sostegno del patrimonio idrico, risorsa che già allora si sosteneva potesse finanziare la nostra autonomia. Memore di quei giorni, non celando l’emozione, ha espresso grande soddisfazione per l’odierna condivisione e ringraziato tutti quelli che hanno collaborato alla stesura della mozione.
Dunque via libera alla risoluzione che impegna la Provincia nell’Esercizio del diritto di prelazione sulle quote della società Hydro Dolomiti Energia detenute dal fondo australiano Macquaire. ''Non posso che esprimere soddisfazione, di fronte all'ampiezza del ventaglio politico che sta aderendo all'idea - da me per primo patrocinata e controfirmata dai consiglieri Bosin e Guglielmi, poi portata avanti in tutte le sedi utili - di acquisire al pubblico la grossa quota azionaria in vendita nella società di capitale proprietaria delle centrali idroelettriche trentine'', ha commentato Kaswalder.