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Una cultura a misura di ''partito''? A Belluno è bagarre sulla Fondazione Teatri delle Dolomiti e la comunità si spacca

La nuova presidente pro tempore dell'ente è Francesca Bortoluzzi in quota Fratelli d'Italia e questo confermerebbe i rumors che davano l'uscita di Ferigutti (che tanto bene stava facendo) frutto anche di un'operazione politica. Tantissimi gli attestati di stima per l'ormai ex presidente della Fondazione per una vicenda che assume sempre più i contorni di una soap opera

Di Antonio Gheno - 06 ottobre 2024 - 13:11

BELLUNO. Sta diventando una vera e propria soap opera la vicenda che riguarda la Fondazione Teatri delle Dolomiti che da luglio scorso, quando l’ormai ex presidente Massimo Ferigutti presentò le sue prime dimissioni al sindaco di Belluno, vede quasi quotidianamente succedere qualcosa di nuovo in un quadro che sempre di più pare mettere in evidenza in città due modi di pensare ed operare completamente opposti: quello che è stato un vecchio corso, che a quanto pare tornerà di moda, e un nuovo corso che tentava di essere più audace, innovativo e di ampio respiro che non è, evidentemente, piaciuto a tutti, creando quello che è si può definire un vero e proprio terremoto politico sulla piazza bellunese.

La novità del giorno riguarda il fatto che, come nuova presidente pro tempore, è stata incaricata Francesca Bortoluzzi neo assessora alla cultura di Ponte nelle Alpi in quota Fratelli d’Italia, e già consigliera della fondazione, operazione che di fatto non fa altro che confermare i rumors di piazza che davano l’uscita di Ferigutti frutto anche di un’operazione politica per riparare al “danno” che l’ex presidente aveva creato equiparando le tre compagnie in residenza, che prima avevano la precedenza in teatro, a tutte le altre realtà culturali della piazza. Tra queste tre ne spicca una che, nelle scorse settimane, ha presentato la sua stagione teatrale e che quest’anno, per la seconda volta, proporrà un cartellone anche al teatro “Pierobon” di Ponte nelle Alpi.

A quanto pare, al momento, il sindaco di Belluno non ha accolto l’appello fatto da Luca Frescura, presidente nazionale di Giovani & Futuro, e da Thomas Menia Corbanese, vice del sodalizio e sindaco di Danta, comune che aveva aderito al progetto Culture Link pensato da Ferigutti, nella lettera che loro stessi avevano recapitato nei giorni scorsi al primo cittadino nella quale chiedevano ad Oscar De Pellegrin che la cultura non diventasse appannaggio dei partiti e si auspicavano una politica “di persone libere e non di marionette”; la lettera era stata mandata in risposta ad un invito per un incontro che si terrà il 16 ottobre in Municipio per parlare proprio del progetto culturale.

Anche Roberto Faoro dell’Associazione Culturale Teatro del Cuore, Laura Portunato dell’Associazione Culturale Bretelle Lasche, Celeste Levis dell’Associazione Culturale Arte Nuova, Jessica Da Re dell’Associazione Culturale Voice Care Music & Art, Renzo Barbazza dell’Associazione Culturale Pig&Menti, Manuela Selvestrel dell’APS Associazione Gocce Di Sole, Davide Capponi del Comitato Provinciale A.I.C.S. di Belluno e personalità di chiara fama come Paola Dematté docente bellunese del Department of History of Art and Visual Culture, Rhode Island School of Design degli Stati Uniti e Manolo Da Rold docente al Conservatorio Girolamo Frescobaldi di Ferrara avevano mandato nei giorni scorsi al primo cittadino di Belluno, alla fondazione Cariverona e a Cortinabanca, una lettera nella quale esprimevano “profonda preoccupazione e disappunto” per la decisione del sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, di non rinnovare la fiducia a Massimo Ferigutti.

Centrale nella lettera risulta la dichiarazione che tale scelta non solo mette a rischio il prezioso lavoro svolto fino a oggi, ma minaccia di interrompere il percorso di crescita e sviluppo culturale che la nostra comunità ha avviato con grande partecipazione e dedizione. Massimo Ferigutti è stato un protagonista attivo nel panorama culturale bellunese, in particolare come ideatore e promotore del progetto Culture Link. Questo progetto ha saputo attrarre l’attenzione di numerose associazioni culturali del territorio e, tra 57 candidature presentate alla Fondazione Cariverona, è stato selezionato come uno dei 16 vincitori. Il progetto è nato grazie al sostegno di 39 partner, tra cui Comuni, Associazioni, Enti Pubblici e Privati, oltre a rinomate istituzioni di formazione, ed è oggi cresciuto fino a coinvolgere 45 partner, inclusa l’importante collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia per la realizzazione della Fase 3. Culture Link rappresenta un’iniziativa culturale senza precedenti per il territorio bellunese, offrendo alle realtà culturali locali un’opportunità per esprimersi e partecipare attivamente, superando le logiche oligarchiche che finora hanno dominato la politica culturale. Il progetto ha già ottenuto finanziamenti significativi, tra cui 130.000 euro dalla Fondazione Cariverona e 25.000 euro da Cortina Banca, a conferma del suo impatto culturale e sociale. Culture Link non è solo un progetto culturale, ma una risposta concreta alle sfide che la provincia di Belluno, e in particolare i suoi giovani, devono affrontare”.

Dal canto suo, appena dopo le dimissioni, il sindaco dichiarò che questo uscire, di Ferigutti, sbattendo la porta, rispetto ad un incarico che, fin dall’inizio, era stato pensato per essere a tempo determinato e limitato alla prima fase di strutturazione della Fondazione (quindi a scadere con l’approvazione del nuovo Statuto) lo coglieva di sorpresa eppure andando a visionare il decreto n. 7 del 21/04/2023 si leggerebbe testualmente che “l’incarico ha durata di tre anni, rinnovabili eventualmente fino a scadenza del mandato sindacale”. La situazione pare molto complessa, con diverse versioni raccontate e prese di posizione che, anche questa volta, hanno spaccato in due la città che da molti anni galleggia, in vari ambiti, su un consenso che si attesta sempre su 50 e 50. “Chi vivrà, vedrà” cantava Rino Gaetano; si attendono nuove puntate.

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