Terremoto a Caldonazzo, la sindaca cambia tutta la Giunta e poi si dimette: "Con grande affetto per la mia comunità lascio l'incarico che ho svolto con passione e dedizione"
Una decisione maturata per un rapporto di fiducia al vertice del Comune che si è progressivamente logorato. La sindaca Elisabetta Wolf ha cambiato la composizione di tutta la Giunta e poi si è dimessa dall'incarico
CALDONAZZO. Terremoto politico a Caldonazzo a quasi un anno dalle elezioni comunali. La sindaca lascia, Elisabetta Wolf si è dimessa dalla carica.
Il passo indietro è arrivato venerdì 19 luglio, quando dopo due giorni particolarmente convulsi la prima cittadina ha comunicato che "intende rassegnare le dimissioni dal ruolo di sindaco con effetto immediato. Con grande affetto per la mia comunità lascio l'incarico dopo un breve e difficile periodo svolto con grande passione e dedizione e nella speranza di aver agito con amorevole servizio il ruolo che mi è stato assegnato".
Si chiude così un periodo particolarmente teso a livello politico a Caldonazzo. Prima delle dimissioni la sindaca aveva completamente cambiato la composizione della Giunta con l'avvicendamento di tutti e cinque gli assessori. Fuori la vice sindaca Erica Mattè, il numero due è diventato Cesare Ciola, esponente di minoranza nel 2020 e candidato sindaco per la Lega (la corsa si era fermata al primo turno con il 13,15%) nella tornata che aveva portato Wolf alla vittoria.
Una scelta poco gradita dagli altri componenti della Giunta e così l'ormai ex prima cittadina ha estromesso dall'esecutivo anche Mirko Bortolini, Paola Scarnato, Luca Vigolani e Giampaolo Antoniolli. Sul tavolo a quel punto una mozione di sfiducia da parte della maggioranza. Intanto sono stati nominati come assessori Claudio Battisti, Daniele Costa e Giovanna Venditti.
Una decisione maturata per un rapporto di fiducia al vertice del Comune che si è progressivamente logorato. Un attrito che è sfociato in aperta crisi per la contrarietà di appoggiare il ricorso al Consiglio di Stato per la provincializzazione della scuola dell'infanzia.
Nel marzo del 2023 i genitori avevano votato la scelta della scuola dell'infanzia di uscire dalla Federazione provinciale delle scuole materne per orientarsi sulla gestione provinciale. A quel punto il Comune ha promosso un giudizio al Tar di Trento. I giudici però non aveva trovato nulla da obiettare sulla decisione e Wolf, senza la condivisione della Giunta, aveva annunciato di voler presentare ricorso al Consiglio di Stato.
Una presa di posizione dettata dai tempi stretti per presentare il ricorso con la scadenza piuttosto imminente, cioè entro il 28 luglio. Ma la scelta, non condivisa, ha trovato la contrarietà della Giunta. Una frattura in maggioranza che si è allargata fino all'epilogo. Le dimissioni e la reggenza in mano a Ciola.