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"Stanchi di polemiche pretestuose e informazioni errate", il Comune replica a Italia Nostra e Fiab sulla gestione del verde urbano: "Nulla è lasciato al caso"

Il Comune a Italia Nostra e Fiab sulla gestione del Verde urbano: "Sembra a tutti gli effetti una presa di posizione politica che viene alimentata a suon di post sui social, volantinaggio, raccolte firme e addirittura un esposto alla Procura della Repubblica che spesso ingigantiscono la situazione"

Di Antonio Gheno - 23 ottobre 2024 - 16:16

BELLUNO. "Ci siamo stancati di leggere dichiarazioni pretestuose che spesso e volentieri rischiano di dare ai cittadini informazioni errate e letture non veritiere del lavoro che stiamo svolgendo sulla gestione del verde urbano", le parole dell'assessora Lorenza De Kunovich. "Gestione che non viene fatta a caso ma seguendo una procedura che contempla il parere di professionisti, quali agronomi e dottori forestali, che per ogni pianta fanno una perizia con conseguente taglio in caso si attesti che la stessa è malata oppure è pericolosa per i cittadini".

 

L'assessora all’ambiente e manutenzione parchi cittadini del Comune di Belluno è intervenuta per rispondere alle ripetute accuse che Italia Nostra e Fiab Belluno da tempo muovono contro l’operato dell’amministrazione comunale in tema di verde urbano, "nonostante almeno 5 incontri avvenuti nei mesi scorsi in comune nei quali l’amministrazione ha cercato di spiegare la ratio ai due sodalizi".

 

L’incontro è stato anche l’occasione per far presente che “contrariamente a quanto si afferma - prosegue De Kunovich - l’amministrazione ha a cuore il verde cittadino tanto che, nonostante non sia obbligatorio, stiamo cercando ugualmente di adottare il Piano del Verde, per il quale abbiamo già un preventivo pronto, che verrà redatto appena i capitoli di spesa ce lo consentiranno” .

 

Il Piano del Verde è uno strumento urbanistico che prevede il censimento di tutte le piante, e il loro monitoraggio, diventando così uno strumento dinamico, e in continua evoluzione, per la gestione del verde pubblico. Lo stesso deve andare ad abbinarsi agli altri piani esistenti ed essere coerente con gli stessi. Per quanto riguarda il Comune di Belluno si è stimato un costo fisso di 50 mila euro e un costo variabile dato dal numero di sopralluoghi puntuali da fare. Altro strumento che si intende fare è il Regolamento del Verde che invece indica come vanno fatti gli interventi sul verde urbano.

 

In attesa di avere il piano, l’amministrazione fa sapere che la priorità nel breve periodo è di far fronte a tutte le situazioni di pericolosità che si presentano sul territorio comunale, intervenendo tempestivamente con metodo e assicurando l’incolumità dei cittadini specie se si tratta di parchi e scuole dove vi è la presenza di bambini: tramite il sopralluogo di tecnici comunali, o su segnalazione dei cittadini, vengono individuate le piante da approfondire, si incarica poi un professionista che le analizzi e, una volta che si riceve la perizia con le indicazioni, si provvede ad metterle in pratica facendo un trattamento sanitario, creando delle strutture di rinforzo, come accaduto in piazza dei Martiri, o abbattendo la pianta se irrecuperabile.

 

“Alla luce di questo metodo appena illustrato, ho la netta sensazione che ci sia qualcosa sotto visto che le rimostranze sulla gestione del verde urbano, che da anni vede tagli di piante malate o a volte interventi fatti non adeguatamente, lo ammetto anche negli ultimi 2 anni, vengano fatte in maniera martellante solo da quando c’è questa amministrazione. Mi pare a tutti gli effetti una presa di posizione politica che viene alimentata a suon di post sui social, volantinaggio, raccolte firme e addirittura un esposto alla Procura della Repubblica che spesso ingigantiscono la situazione oppure oltrepassano i limiti dei ruoli che ognuno ha nella comunità”, dice l’assessore ai lavori pubblici Franco Roccon che prosegue “hanno fatto un esposto in Procura per quattro acacie tagliate sul Belvedere, per questioni di sicurezza legate anche al cantiere in corso, che sono state prontamente sostituite con altrettante piante messe a dimora più in profondità per evitare che le radici rompano negli anni avvenire la pavimentazione appena fatta, a Cavarzano sull’intervento fatto sul piazzale Vittime di via Fani hanno scritto che abbiamo tagliato 10 alberi quando in realtà sono 3 e una loro socia si è attaccata sulla cesta degli operai per verificare di persona se la pianta era davvero malata, e vi assicuro di sì tanto che ho fotografato il tronco e dentro era cavo, o ancora sulla pulizia del terreno vicino alle scuole “Verdi” ci hanno dato dei devastatori quando l’area è privata ed è quindi il proprietario che ha deciso per sé. Emblematica la situazione che hanno creato durante l’intervento fatto in piazza dei Martiri dove alcuni cittadini, evidentemente allarmati dai loro post, si sono messi sotto le piante oggetto di potatura ad urlare 'assassini' agli operai della squadra incaricata; il tutto sostando in un’area di cantiere con il rischio di infortunarsi”.

 

L’appello lanciato dai due assessori è quindi di avere un approccio meno ideologico e più oggettivo riguardo le scelte e la visione che l’attuale amministrazione sta avendo nella gestione del verde urbano che sarà oggetto nei prossimi mesi di numerosi interventi, anche frutto del Sisus, quali la ripiantumazione di circa 40 alberi nel viale di pioppi neri di fianco ai magazzini comunali di Marisiga, dove negli anni numerosi sono stati gli alberi caduti e altri tagliati per pericolosità, la ripiantumazione del viale del cimitero Prade e del viale Fantuzzi; altri sono già stati fatti come la foresta in Nevegàl, in collaborazione con Clivet, che “sebbene preveda la piantumazione di circa 2000 alberi non ha avuto nessun riscontro da parte dei due sodalizi a quanto pare indifferenti a questa importante operazione", conclude De Kunovich.

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