"Sicurezza? Il Comune di Trento non è più giustificabile", il Patt (che lo aveva appoggiato) attacca Ianeselli: "Visione buonista che scredita l’immagine della città"
La segretaria della sezione di Trento Giordana Detassis: "A distanza di quattro anni la situazione è peggiorata sensibilmente. L’accoglienza e l'integrazione non possono essere il paravento per giustificare violenza, delinquenza e mancato rispetto delle regole"
TRENTO. "Sulla sicurezza il Comune di Trento non è più giustificabile: come Patt avevamo posto il tema come priorità in vista delle elezioni comunali dell’ottobre 2020, ma a distanza di quattro anni la situazione è peggiorata sensibilmente".
Queste le parole della segretaria politica della sezione di Trento del Patt Giordana Detassis, che specifica: "Avevamo chiesto, all’epoca, l’istituzione di una delega specifica per la quale ci eravamo anche proposti, ma si è preferito continuare con una visione buonista che sta screditando l’immagine di Trento dentro e fuori dal territorio provinciale".
Non si placano dunque le polemiche sul tema della gestione della sicurezza urbana a Trento, con benzina sul fuoco che è stata gettata anche dal servizio andato in onda ieri sera nel corso del programma di Rete4 "Fuori dal coro", condotto da Mario Giordano: ad essere delineato dalle immagini trasmesse è il ritratto di una città passata da essere un’ "isola felice" ad un luogo "totalmente fuori controllo" dove regnano criminalità, violenza e degrado.
Puntuale è arrivata la replica, in un'intervista su il Dolomiti (QUI ARTICOLO) del sindaco di Trento Franco Ianeselli che, pur non negando le "difficoltà della città", lo ha definito "un collage di immagini, in gran parte note, montato ad arte e accompagnato da una colonna sonora da film horror per fare sensazionalismo".
Tornando alla nota diffusa dal Patt (che va sottolineato come al tempo avesse appoggiato l'attuale sindaco del capoluogo, e che ora siede nella giunta provinciale Fugatti) questa puntualizza come "l’aggressione alla troupe di Rete4, la costruzione del 'muro' intorno all’oratorio di Sant'Antonio, le polemiche di una parte della maggioranza comunale intorno alla costruzione del CPR trentino, le contenute aggressioni e risse in varie parti della cittá e del centro storico" siano sintomo di una classe di amministratori "che non vuole rendersi conto della situazione".
Pur sottolineando come il Comune non abbia "tutte le armi a disposizione" per contenere il fenomeno, ad essere criticate dal Patt sono determinate parole del primo cittadino: "Le dichiarazioni del sindaco che nei giorni scorsi ha detto di capire le motivazioni alla base della costruzione del muro a Sant'Antonio, ma ha poi ribadito che il comune non nomina sceriffi, mostrano i segni di una visione ideologica che altre città, ad esempio Padova ai tempi del sindaco Zanonato, hanno da tempo abbandonato in favore di politiche più vicine ai cittadini e alla loro sicurezza".
E dopo quest'analisi, arriva l'affondo: "L’accoglienza e l'integrazione non possono essere il paravento per giustificare violenza, delinquenza e mancato rispetto delle regole. Se è vero che la sicurezza è una percezione, come tale va trattata dando risposte concrete: il comune di Trento, in rapporto alla popolazione, ha uno dei più corposi corpi di polizia locale. Perché, invece di lasciare numerosi agenti in ufficio, non li concentra nelle zone calde?".
"Ormai non possiamo più affermare che Trento rappresenta un’isola felice nel panorama nazionale: ci stiamo omologando verso il basso" dichiara Giordana Detassis, che conclude: "È tempo di agire, ciascuno per le proprie competenze a partire dal Comune, con il sindaco che dovrà spiegare come farà a tenere insieme visioni così diverse e che non sono in grado di dare risposte ad una città esasperata da pochi, che sembrano ormai padroni impuniti delle vie della città".