Senzatetto al Centro Sociale Bruno? Tutti contro Marchiori, che vorrebbe far pagare le spese di ristrutturazione al Comune". Baggia: "Problemi in maggioranza in Provincia?"
Amareggiati il presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello Claudio Geat e il comitato di quartiere di Piedicastello: "Nessuno ci ha informati di nulla, non ci hanno nemmeno paventato la possibilità. Da quanto ne parlavano? E' veramente questa la politica, che impone decisioni dall'alto senza tenere conto del parere dei cittadini?"
TRENTO. Tutti contro Simone Marchiori, l'assessore provinciale alle politiche per la casa, patrimonio e demanio, che vorrebbe trasformare (per poco tempo, perché poi verrà abbattuto) il Centro Sociale Bruno in un ricovero per senzatetto. A spese, però, del comune di Trento.
Ecco, il comunicato stampa emesso dalla Provincia in cui vengono riportate le sue parole ha ottenuto un clamoroso risultato: ha fatto arrabbiare tutti, a partire dal Comune di Trento, passando poi per la circoscrizione Centro Storico Piedicastello, il comitato di quartiere di Piedicastello (che qualcosa da dire ce l'hanno anche per l'amministrazione comunale), con chiosa finale degli occupanti della struttura che, proprio oggi - giovedì 10 ottobre - diventa ufficialmente maggiorenne, visto che "compie" 18 anni.
Insomma, una comunicazione (o una pensata) decisamente "infelice", visto che il tema è delicatissimo, di stretta attualità e richiederebbe un ragionamento ben più approfondito rispetto ad un comunicato "buttato lì" con tanto di 'j'accuse" nei confronti di Palazzo Thun.
"Il Centro sociale Bruno - scrive l'assessore provinciale alle politiche per la casa, patrimonio e demanio - non ha alcun titolo per rimanere all'interno dello stabile e questa non è una valutazione politica. Si tratta di una situazione che impone alla società Patrimonio del Trentino di procedere con la liberazione dei locali, evitando che si configurino profili di responsabilità di diversa natura".
Sin qui nulla di nuovo anche se i ripetuti tentativi sono - a tutt'oggi - andati a vuoto. Quello che stupisce è così, di punto in bianco, l'assessore Marchiori lanci l'ipotesi di utilizzare i locali del Centro Sociale per ospitare i senzatetto durante il periodo invernale, affermando che dell'argomento se ne era già parlato durante le interlocuzioni tra Provincia e Comune.
"Si tratta di una funzione in linea con l'impegno nel volontariato sociale - prosegue Marchiori - svolto dal Centro sociale Bruno, che risponde così a un'esigenza sociale. Tuttavia, l'Amministrazione comunale, a fronte di alcune interlocuzioni, non ha mai espresso valutazioni tecniche sulla sostenibilità della proposta, che prevedeva che le spese per la messa a norma dell'edificio fossero a carico di Palazzo Thun. Ora apprendiamo, tramite una nota stampa, che il Comune non è interessato ad intervenire in un’area il cui destino è segnato, in quanto l'intervento sarebbe oneroso. Per il parcheggio situato nella stessa area le risorse sono state cospicue. Questo sorprende, data la finalità sociale che avevamo ipotizzato per l'immobile, in attesa di procedere ai lavori previsti sull'area”.
In buona sostanza: il Centro Sociale Bruno va liberato e adibito a ricovero per senzatetto ma, pur essendo l'immobile di proprietà provinciale, a sostenere le spese di ristrutturazione dovrebbe essere il comune di Trento. In tempo, magari, per far fronte all'emergenza del prossimo inverno. Ovvero con appalto e realizzazione dei lavori nel giro di un mese o poco più.
Fantascienza, direbbe il barista di "Ritorno al Futuro" al giovane "McFly" Marchiori, le cui parole hanno fatto infuriare l'amministrazione comunale. La risposta è arrivata dall'assessora all'urbanistica e sviluppo economico Monica Baggia che ha letteralmente "smontato" le dichiarazioni dell'assessore provinciale. Punto per punto.
"Sorprende che l'assessore Marchiori - replica l'assessora comunale - si preoccupi all'improvviso dei senzatetto della città e pretenda che il Comune si accolli le ingenti spese di messa a norma di un immobile provinciale. L'amministrazione comunale, legittimamente, ha deciso di fare altrove la casa della solidarietà e di investire nell'immediato nell'accoglienza al convento dei Cappuccini, tanto più che l'area di Piedicastello è destinata ad altre funzioni da un piano guida che Marchiori dovrebbe conoscere. Ci si chiede: perché le spese di ristrutturazione dovevano essere tutte a carico del Comune anche se l'immobile è della Provincia? Perché ci sono problemi interni alla maggioranza in Provincia? Come abbiamo scritto, per ora si può lasciare l'edificio che ospita il centro sociale Bruno dove è, ricercando una soluzione condivisa. Quanto alla realizzazione di un parcheggio di attestamento a Piedicastello, crediamo che si tratti di una scelta legittima del Comune, peraltro condivisa a suo tempo con i tecnici provinciali, preoccupati più dell'assessore Marchiori che i pendolari in arrivo dalle valli trovino un posto gratuito dove lasciare l'auto".
Ma non è finita, perché a rincarare la dose ci pensa il presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello, Claudio Geat, all'oscuro di tutto. Che non le manda a dire né alla Provincia né al Comune.
"Noi siamo completamente all'oscuro di tutta questa vicenda - spiega Geat - perché nessuno non ci ha mai informato nemmeno di tale possibilità. Fatico a commentare una notizia che abbiamo appreso esclusivamente dalla stampa: certamente i giornalisti sono più informati rispetto alla Circoscrizione e, soprattutto, ai cittadini. Non so come andrà a finire, ma questo è la politica che non coinvolge, che non è vicina alle persone. Non faccio distinzioni tra Provincia e Comune: a noi nessuno ha mai fatto nemmeno una telefonata. E poi: si continua a dire di voler valorizzare le circoscrizioni e, puntualmente, questo non accade. Quella del Centro Storico Piedicastello è una realtà di 21mila persone. L'approccio è lo stesso della questione bypass: siamo noi che dobbiamo chiedere informazioni, siamo noi che dobbiamo recuperare i documenti. La risposta? Sempre che "va tutto bene". Chi ha preso o vorrebbe prendere tale decisione non ha minimamente tenuto conto della posizione dei cittadini della zona. E' triste".
Ecco, appunto, i residenti di Piedicastello. Quale sarebbe il pensiero a riguardo?
"Nulla - commenta il presidente del comitato di quartiere Matteo Agostini - perché non sappiamo assolutamente nulla a riguardo. Ma, d'altronde, non è una novità e, purtroppo, siamo abituati al fatto che, in nome delle "emergenze", vengano stravolte le cose. Volete un esempio? Laddove sorge il grande parcheggio all'ex Italcementi avrebbe dovuto esserci un parco. Ma potrei farne tanti altri. La Destra Adige, d'altronde, è da sempre un luogo "metafisico" da riempire. In questi anni, sui media, ne abbiamo viste di tutti i colori. Il Cpr? A Piedicastello. Il quartiere della movida? A Piedicastello. Lo stadio? A Piedicastello. Il nuovo palazzetto dello sport? A Piedicastello. Siamo onorati di essere così presi in considerazione, ma non capisco perché tutte le "prime ipotesi" riguardino la nostra zona, soprattutto senza che nessuno abbia mai chiesto a chi ci vive cosa ne pensa a riguardo. La domanda che mi pongo è: la politica è veramente questa? Decidere a proprio e, tanto, gli altri alla fine si adattano. E poi: i quartieri non contano veramente più nulla?".
E il Centro Sociale Bruno cosa ne pensa? Si sente a rischio?
"Non ci stupisce questa affermazione di Marchiori - fanno sapere dal Bruno -. Facciamo presente che su quell'area non c'è al momento nessuna ipotesi progettuale e che quindi parlare di demolizione dell'immobile è assurdo. Ma anche se ci fosse, il Bruno può benissimo coesistere con qualsiasi edificazione dell'area che in ogni caso dovrebbe essere discussa con chi quel quartiere lo fa vivere quotidianamente. Non servono progetti calati dall'alto ma una volontà politica di discutere e ascoltare l'esigenze dei cittadini e delle cittadine. Piaccia o non piaccia, il Bruno proprio il 10 ottobre compie 18 anni ed ormai è parte integrante del tessuto sociale, culturale e politico della città. E Piedicastello è il suo quartiere ottimale. È alquanto irritante parlare di emergenza freddo quando la provincia sta smantellando un sistema di accoglienza e non fa nulla per garantire dignità e diritti alle persone senza casa. Nel nostro piccolo proviamo a dare risposte politiche accogliendo in diversi modi questi bisogni e lottando per bloccare gli sfratti e ritornare ad un sistema di accoglienza diffuso".