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Rilancio della Panarotta, Alleanza Verdi e Sinistra: "Coerenza sugli investimenti previsti, per uno sviluppo meno legato allo sci alpino"

Ad essere sottolineato è come diversi milioni di euro di fondi pubblici siano pronti per essere investiti nello sci alpino, consapevoli che a breve la chiusura del comprensorio, almeno per come lo conosciamo ora, sarà definitiva. "Riteniamo sia più utile costruire una gestione alternativa e sostenibile della Panarotta con eventuali investimenti pubblici a supporto di una vera transizione, rendendo questa montagna un esempio per rendere l’economia montana meno dipendente dalla presenza di neve"

Pubblicato il - 03 ottobre 2024 - 13:40

TRENTO. "Coerenza e trasparenza sul futuro della Panarotta e sugli investimenti pubblici previsti per il rilancio del comprensorio". A chiederlo in una nota è Alleanza Verdi e Sinistra del Trentino, che entra nel dibattito sul rilancio degli impianti della montagna valsuganotta, sottolineando come questo dovrebbe essere meno legato allo sci alpino.

 

Facendo un passo indietro, la situazione in estrema sintesi è questa: scaduto l'avviso pubblico per la manifestazione di interesse per la gestione degli impianti, sono in corso le verifiche e gli iter necessari per la valutazione dei documenti, e ad emergere è come ci siano potenziali interessati al rilancio della destinazione dopo due stagioni invernali andate a vuoto (QUI ARTICOLO). La Provincia, tramite Trentino Sviluppo, ha confermato la disponibilità a supportare le scelte e la Comunità di valle con i Comuni a intervenire con almeno 180 mila euro per coprire i costi di gestione.

 

"Nonostante si stia diffondendo una maggiore consapevolezza dell’impatto dei cambiamenti climatici sui comprensori sciistici situati sotto i 2000 metri come la Panarotta - si legge nel comunicato di Alleanza Verdi e Sinistra - diversi milioni di euro di fondi pubblici sono pronti per essere investiti nello sci alpino, consapevoli che a breve la chiusura del comprensorio, almeno per come lo conosciamo ora, sarà definitiva".

 

Seppur sia stata accantonata l’idea di costruire un bacino artificiale in Panarotta e si siano quindi ridimensionate le spese previste, spiega il coordinamento provinciale di Avs, c’è l’intenzione da parte di Trentino Sviluppo spa, proprietaria degli impianti, di costruire un vascone interrato e di rifare buona parte dell’impianto di innevamento: "Si parla comunque di qualche milione di euro a cui dovrebbero essere aggiunti almeno 180 mila euro annui da parte della Comunità di valle e dei Comuni dell'Alta Valsugana e Bersntol".

 

"Al di là dei non trascurabili impatti ambientali derivanti dalla costruzione del vascone, si sottovalutano i costi legati alla produzione della neve artificiale, che aumentano con l'aumentare delle temperature" viene specificato nella nota, che prosegue: "Inoltre, come abbiamo potuto vedere negli ultimi anni in Appennino, la presenza di un impianto di innevamento non garantisce l'apertura di un comprensorio a bassa quota, perché i sempre più frequenti periodi con temperature superiori allo zero, anche di notte, semplicemente non permettono di produrre neve artificiale. E’ uno scenario che purtroppo non si può escludere in futuro anche sulle Alpi".

 

Ad essere messa in evidenza è poi un'altra "grossa incognita" che a detta di Avs incombe sul comprensorio della Panarotta: "Secondo lo stesso assessore al turismo Failoni la seggiovia Malga, montata di seconda mano nel 2018, ha un fine vita nel 2026, quindi fra appena 2 anni. Riteniamo sia fondamentale chiarire subito se il termine sia derogabile, ed eventualmente a che costi, perché il già piccolo comprensorio della Panarotta, che conta appena 3 seggiovie, perderebbe la possibilità di utilizzare alcune piste di discesa oltre alla recente pista di slittino che si basa proprio sulla seggiovia Malga per la risalita degli utenti".

 

Infine, ad essere proposta, è una riflessione sulla “graduale riconversione della Panarotta in chiave outdoor auspicata dal vicepresidente di Trentino Sviluppo Albert Ballardini". Questa, secondo il coordinamento provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra, è già iniziata spontaneamente in questi due anni di chiusura degli impianti in cui migliaia di escursionisti hanno frequentato la Panarotta non “nonostante” ma “proprio perchè” il comprensorio è rimasto chiuso, garantendo tranquillità alle famiglie con bambini e agli scialpinisti ed escursionisti.

 

"Riteniamo sia più utile per tutto il territorio cavalcare quest’onda costruendo insieme a enti, operatori e cittadini una gestione alternativa e sostenibile della Panarotta - conclude la nota -  con eventuali investimenti pubblici a supporto di una vera transizione, rendendo questa montagna della Valsugana un esempio al quale rivolgere lo sguardo per rendere l’economia montana meno dipendente dalla presenza di neve".

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