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"Patto per il Nord", il movimento 'anti-Salvini' pronto a mettere piede anche in Trentino. Castelli: "La Lega di oggi? Centralista, ha tradito gli ideali d'origine"

Il nuovo progetto punta a riunire in una casa comune tutti i delusi dall'attuale segretario leghista, Matteo Salvini, ma non solo. Non manca l'attenzione dal Trentino soprattutto in vista delle elezioni che si terranno il prossimo anno. Sergio Divina al momento resta a guardare ma spiega: "Sono impegnate tante persone di qualità, tanti amici di percorso"

Di Giuseppe Fin - 23 ottobre 2024 - 09:50

TRENTO. Accolti dal 'Va pensiero', sono stati molti i nostalgici della vecchia Lega che nei giorni scorsi si sono incontrati a Vimercate, all'attesissimo appuntamento dal quale ha mosso i primi passi il “Patto per il Nord”, un’associazione che vuole riprendersi il bagaglio ideologico lasciato da Umberto Bossi

 

Un appuntamento che ha visto diversi occhi puntati anche dal Trentino con esponenti leghisti della prima ora interessati al progetto lanciato dall'ex ministro Roberto Castelli e Paolo Grimoldi, recentemente espulso dal Carroccio.

L'obiettivo è quello di riunire le voci autonomiste e federaliste della ex Padania, che continuano a ispirarsi alla lezione di Umberto Bossi e Gianfranco Miglio. C'è pure il simbolo, non più Alberto da Giussano, ma "il vero eroe della Lega lombarda nata a Pontida nel 1167", Pinamonte da Vimercate, che finisce al centro del cerchio blu  con la scritta  'Patto per il Nord'. 

 

I segnali di malessere attorno alla Lega a trazione Salvini sono molti in tutto il Nord Italia, Trentino compreso. Nelle scorse Europee la candidatura di Vannacci li aveva portati a galla e la freddezza con la quale è stata accolta questa decisione  in Trentino è valsa più di mille parole. Il governatore veneto Zaia si era spinto a dire: "Votarlo? Mi sentirei un traditore". Ma c'è poi il tema del Federalismo di cui oggi non se ne parla più e quello di una Lega Salvini ormai centralista. 

 

Ecco allora che il “Patto per il Nord” fa gola anche in Trentino, soprattutto in vista delle tornate elettorali che ci saranno il prossimo anno. I nostalgici della Lega di Umberto Bossi alla ricerca di una cosa stanno cercando di capire come muoversi. Qualcuno attende di capire come si muoverà l'ex senatore Sergio Divina che al momento sembra voler stare a guardare senza impegnarsi direttamente. “In questo nuovo progetto – ha spiegato a il Dolomiti Sergio Divina – ci sono tante persone di qualità, tanti amici di percorso che io vedo con una certa simpatia.  Per il progetto politico c'è però un grosso impego da portare avanti e al momento io rimango fermo. Vedremo cosa accadrà”. 

 

Da qui alle elezioni del prossimo anno le evoluzioni potrebbero essere tante ed è l'ex ministro Roberto Castelli, fra l'altro segretario del Partito Popolare del Nord, che al Dolomiti confida l'intenzione di volere essere presente anche in Trentino. 

 

Castelli dopo diversi anni di lavoro sembra essere riuscito a far nascere una nuova casa comune per i leghisti delusi da Salvini ma non solo. Di cosa si tratta? Cosa l'ha spinta, assieme ad altri, a lavorare per questo progetto? 
Il panorama del mondo federalista autonomista, indipendentista del nostro Paese è sempre stato frammentato e variegato. L'unico che per un certo periodo storico era riuscito a metterlo assieme è  stato Umberto Bossi grazie al suo carisma e alla sua personalità. 

 

Da un punto di vista culturale ognuno può fare quello che vuole, ma per fare politica serve massa critica. Anche noi purtroppo abbiamo la malattia dell'estrema sinistra, siamo malati di frazionismo.
Dopo che Salvini ha mandato alle ortiche il programma federalista e autonomista della vecchia Lega nord, il mondo autonomista ha avuto una sorta di diaspora, frammentandosi in tantissimi movimenti culturali, politici. Il nostro è quindi un tentativo a cui lavoriamo da quasi tre anni di costruire una casa comune. 

 

Un tentativo che sembra essere riuscito bene visto la folta presenza di persone all'avvio di questo percorso. 
Sì, sembrerebbe che una prima tappa siamo riusciti a farla. Sono stati davvero in tanti a rispondere al richiamo. Tanti militari e non solo leghisti e molte associazioni. Manca ancora tanta gente, mancano i trentini, manca una parte dei veneti . Un vero movimento autonomista federalista deve ampliarsi il più possibile al nord. Chi è contro lo Stato centralista da noi trova casa. 

 

Oggi cosa manca alla Lega Salvini? Perché tante persone sono insoddisfatte? 
La Lega Salvini scientemente, scientificamente, per motivi ben precisi di Salvini, ha fatto la svolta centralista. Oggi siamo davanti ad un partito profondamente centralista. Una scelta politica che ha fatto Salvini tradendo  da un punto di vista politico gli ideali della Lega Nord. Oggi non si parla più di federalismo. C'è una vaga idea di autonomia, ormai annacquata. Tutti quelli che credevano in un'Italia federale sono rimasti senza riferimento politico. Va ricostruito.

 

Quale obiettivo avete con il nuovo “Patto per il Nord”? Il prossimo anno ci saranno anche le elezioni in Trentino, c'è la possibilità di un vostro impegno? 

Prima di tutto vogliamo che la parola “Nord” non scompaia dal panorama politico italiano. Deve tornare sulla scheda elettorale.  In Trentino non ci deve essere solo la possibilità ma anche la necessità. E' chiaro che proprio per questo lavoreremo per essere presenti. 

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