Orsi, i rurali accusano la Pat di mentire e chiedono alla sindaca di Fai di proteggere la popolazione, Mottes: "Si può essere contrari ma bisogna attenersi alla verità dei fatti"
La sindaca di Fai della Paganella, Mariavittoria Mottes, sullo scontro tra i rurali e la Provincia: "Questi animali ci sono e ci saranno e per questo non conviene, agli operatori stessi, fare confusione. Avvisi e ordinanze? Non ci sono le basi perché ci atteniamo alle comunicazioni ufficiali di piazza Dante"
FAI DELLA PAGANELLA. "Il Comune si attiene alle comunicazioni e alle informazioni fornite dalla Provincia con i tecnici forestali che hanno effettuato i vari sopralluoghi". A dirlo a il Dolomiti è Mariavittoria Mottes, la sindaca di Fai della Paganella è stata tirata in ballo da "Paganella. Liberiesicuri" nelle scorse ore con il gruppo che, dopo le accuse di mentire a piazza Dante, ha sollecitato la prima cittadina a pubblicare avvisi e informare la popolazione. "Il compito dell'amministrazione comunale è quello di avvisare e formare la popolazione, difficile mettere in campo altre iniziative: la gestione dei grandi carnivori è competenza provinciale".
Dopo la val di Sole, la partita della comunicazione per dire "No" a orsi e lupi si è spostata sulla Paganella. Si raccolgono le firme per la consultazione popolare e sui canali social dei rurali è stata pubblicata la storia di orsi che si sarebbero aggirati nei paesi con l'arrivo dei forestali all'altezza del benzinaio di Fai della Paganella che, fucili alla mano, avrebbero provato a cacciare via a colpi di pallettoni un plantigrado, senza successo.
La Provincia è intervenuta con una nota ufficiale per smentire in maniera categorica la vicenda: nessuna azione di dissuasione a Fai della Paganella e non è stata segnalata la presenza di plantigradi nei centri abitati (Qui articolo). C'è stato un investimento con l'esemplare che poi si è allontanato nel bosco (Qui articolo).
Il gruppo però ha rilanciato la vicenda con la pubblicazione del video di una signora, Manuela Mottes del distributore di Fai della Paganella, per confermare la loro ricostruzione. Un intervento piuttosto duro in cui sostanzialmente si dubita dell'affidabilità della stessa amministrazione provinciale. Per il momento piazza Dante ha preferito il silenzio e non commentare le ulteriori uscite dei rurali (Qui articolo).
Tra gli interventi i rurali hanno invitato, "considerata la possibilità che l’orso ritorni in paese, la sindaca di Fai della Paganella ad allertare la popolazione con opportuni avvisi". A fronte della comunicazione ufficiale della Provincia non ci sono, però, le basi per ordinanze e provvedimenti vari.
"La Provincia ha comunicato che un orso è stato investito nella zona del distributore Fontana Bianca. Il corpo forestale è intervenuto per i rilievi e le verifiche del caso: non è stata trovata la carcassa e non c'era la presenza di un plantigrado", dice la sindaca di Fai della Paganella. "Gli operatori dopo gli approfondimenti sono rientrati. Le autorità provinciali hanno in mano il comando della situazione e ci atteniamo alle informazioni".
Insomma non vengono tenuti nascosti episodi preoccupanti per la popolazione ma "se questi gruppi sono convinti delle posizioni possono proseguire le azioni che ritengono necessarie. Si può manifestare disappunto ma quando si riportano eventi particolari, questi dovrebbero essere pertinenti rispetto alla verità per acquisire credibilità e autorevolezza, altrimenti ci si auto-scredita in automatico".
Non si nega che ci sia una certa preoccupazione, anche legittima, nei territori abitati dagli orsi. "Da quando c'è il progetto di reintroduzione dei plantigradi che i residenti convivono con tutti i problemi e le limitazioni del caso. Questi animali ci sono e ci saranno e per questo non conviene, agli operatori stessi, fare confusione".
A ogni modo è una partita considerata di grado superiore rispetto alle prerogative dell'ente locale. "Il Comune può fare poco se non segnalare e avvisare la popolazione, così come formare i cittadini sull'adozione di comportamenti corretti. D'altra parte la Provincia può fare poco di più perché ci sono leggi nazionali e di livello europeo per cui non è semplice intervenire. La gestione è molto complessa", conclude Mottes.