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Niente dibattito pubblico nel Bellunese per la diga del Vanoi: il Consorzio Brenta dice "no". Bortoluzzi: "Risposta assurda. Non vogliono ascoltare le persone"

La risposta, ovviamente, ha fatto infuriare la Giunta e l'intero territorio bellunese, che non avrà - dunque - la possibilità di confrontarsi pubblicamente su di un tema "caldissimo", verso il quale il presidente Padrin, la Giunta che lo sostiene e l'intera popolazione hanno già espresso parere totalmente negativo

Di D.L. - 27 ottobre 2024 - 21:44

BELLUNO. Le richieste ufficiali (oltre a quelle ufficiose) della provincia di Belluno sono state respinte al mittente. In via definitiva. Il Consorzio Bonifica del Brenta ha comunicato di essere sì disponibile ad un nuovo incontro, ma esclusivamente in modalità on line e non in presenza.

 

L'oggetto è la diga del Vanoi e il Consorzio Brenta, rifacendosi alla norma vigente in materia di dibattito pubblico, priverà il territorio bellunese di quella che sarebbe stata l'unica serata di confronto dedicata alla popolazione che risiede nelle zone più vicine al luogo dove dovrebbe sorgere l'opera. Due incontri sono già stati svolti, a Canal San Bovo e Cittadella, ma alla richiesta di un dibattito aperto a tutti sul territorio maggiormente interessato, il Consorzio ha detto "no".

 

La risposta, ovviamente, ha fatto infuriare la Giunta e l'intero territorio bellunese, che non avrà - dunque - la possibilità di confrontarsi pubblicamente su di un tema "caldissimo", verso il quale il presidente Padrin, la Giunta che lo sostiene e l'intera popolazione hanno già espresso parere totalmente negativo.

 

"Ritenendo di aver esaurientemente svolto il nostro compito - scrive il Consorzio di Bonifica Brenta -, restiamo a disposizione per un eventuale incontro, ma online, come previsto dalla normativa. Si ricorda infine che lo scrivente Consorzio è mero esecutore di incarico da parte del Ministero, a seguito di un concorso pubblico, per l'approfondimento degli studi progettuali, ma non può certo svolgere interlocuzioni e trattative con altri territori, ruolo che compete semmai ad altre istituzioni. Il nostro compito - e la nostra volontà - è svolgere al meglio il suddetto incarico affidatoci, nell'ottica di sviscerare tutte le tematiche (comprese quelle citate dalla Provincia legate alla sicurezza e all'impatto sociale, ambientale e paesaggistico dell'opera, nonché quelli connessi allo sfruttamento della risorsa idrica) relative all'ipotesi di un'opera che gli enti competenti (Commissione Interministeriale De Marchi - con il contributo delle Università e dei Geni Civili -, Regione Veneto e Provveditorato Ministeriale alle Opere Pubbliche) hanno reso meritevole".

 

Durissima la risposta da parte di Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale delegato al demanio idrico.

 

"Ci spiace constatare questa chiusura - afferma Bortoluzzi -, che conferma una volta di più che il nostro territorio è rimasto colpevolmente escluso dalla partita Vanoi fin dall'inizio. Proseguiremo a ribadire la nostra contrarietà all'opera, inviando nei termini previsti un ampio e dettagliato sistema di osservazioni. I nostri uffici lo stanno già preparando. Riteniamo però assurde le dichiarazioni del presidente del Consorzio che ritiene di aver già esaurito la fase di dibattito in presenza visto che abbiamo partecipato alle tappe di incontro di Canal San Bovo e Cittadella. Vero: abbiamo partecipato perché era doveroso farlo, pur in due territori fuori provincia, lontani dalle aree che subirebbero le conseguenze dirette della diga e che finora non sono state ascoltate".

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