Manca solo l'ufficialità: sarà Mauro Giacca il candidato sindaco del centro destra. La campagna elettorale al via a dicembre. La storia delle elezioni a Trento dal 1999
Cosa manca per ufficializzare Giacca alla guida del centro destra nella sfida elettorale contro il primo cittadino uscente Franco Ianeselli? Solamente il "sì" definitivo del presidente del Trento Calcio che, dal primo "mi fa molto piacere" è passato prima al "non nascono che la cosa mi lusinga" e poi al "ci sto pensando seriamente". Sino al "sì, proviamoci"
TRENTO. Essendo Mauro Giacca un "uomo di calcio" si può tranquillamente affermare che la notizia manca solamente dei crismi dell'ufficialità. Insomma, il "nero su bianco", la firma - metaforica, in questo caso - sul contratto che legherà l'imprenditore trentino alla coalizione di centro destra sino almeno al 4 maggio 2025, con possibile prolungamento di ulteriori due settimane in caso di ballottaggio.
Poi si vedrà e tutto dipenderà dall'esito della consultazione elettorale che, tra cinque mesi e mezzo, stabilirà chi sarà il sindaco di Trento per il quinquennio 2025 - 2030.
Cosa manca per ufficializzare Giacca alla guida del centro destra nella sfida elettorale contro il primo cittadino uscente Franco Ianeselli? Solamente il "sì" definitivo del presidente del Trento Calcio che, dal primo "mi fa molto piacere" è passato prima al "non nascono che la cosa mi lusinga" e poi al "ci sto pensando seriamente". Sino al "sì, proviamoci". Le riflessioni, adesso, sono praticamente terminate e l'imprenditore trentino, che nel 2001 ha fondato l'omonima azienda di costruzioni elettriche e nel 2011 ha inaugurato anche il reparto carpenteria, ha deciso di "buttarsi" anche in politica, a fronte di un appoggio "totale" da parte della coalizione, certificato anche dall'endorsment pubblico ricevuto da tutti i rappresentanti delle varie forze (QUI ARTICOLO).
La sua amicizia e vicinanza con il Governatore Maurizio Fugatti, avvistato più volte sugli spalti del "Briamasco" in occasione delle gare interne del Trento (sia perché è un grande appassionato di calcio, che per il rapporto personale con il massimo dirigente gialloblù), è nota e proprio dal presidente della Provincia e dall'ex assessore - ora consigliere - Mirko Bisesti è partito "l'assalto" a Giacca per convincerlo ad accettare il ruolo di "capofila" della coalizione in una sfida che, al netto degli entusiasmi del momento, sarà complicatissima.
Una cosa è sicura: la sua non sarà una candidatura meramente "di bandiera" o "tanto per" coprire un "buco" dando già per persa la contesa nel capoluogo. Questa volta, più di sempre, il centro destra è convinto di poter portare l'elezione del sindaco quanto meno al ballottaggio, proponendo un candidato assai conosciuto in città, impegnato nel sociale e, ovviamente, nel mondo sportivo, in grado di raccogliere voti tra i moderati scontenti dell'attuale amministrazione.
Pur vicino ad alcuni esponenti leghisti (fu anche "ospite" unico di una della serate di presentazione dell'autobiografia di Fugatti, durante la scorsa campagna elettorale delle Provinciali), Giacca non ha mai fatto parte di alcuna forza politica e posseduto tessere di partito. Negli anni i suoi rapporti anche con l'Amministrazione comunale, pur con qualche "screzio" che si può considerare tranquillamente "parte dei giochi, sono rimasti cordiali e all'insegna della collaborazione reciproca, vista la sua innegabile capacità di tessere legami con gli esponenti politici di tutte le fazioni.
Certamente, e questa è più di una sensazione, è che la candidatura di Mauro Giacca a sindaco di Trento rappresenti la proposta più "forte" avanzata dal centro destra negli ultimi 30 anni. L'unica, forse, in grado di unire tutta la coalizione attorno ad un nome proveniente dal mondo civico e pronto a spendersi (e spendere anche, visto che la disponibilità non manca) in prima persona.
Sì perché, di fatto, di fatto, la corsa a primo cittadino del capoluogo non ha mai avuto storia, con distacchi "siderali" tra il sindaco eletto, sempre in rappresentanza del centro sinistra e lo sconfitto.
Nel 1995 Lorenzo Dellai raccolse il 51.07% dei consensi, a fronte del 18,07% di Maurizio Perego (Forza Italia, Ccd e Alleanza Nazionale) con l'ex sindaco Adriano Goio che conquistò il 15,09% grazie al supporto del Patt e del Partito Popolare. La Lega, che a Trento ha corso "da sola" sino al 2015, si fermò al 4,18%.
Nel 1999 Alberto Pacher, subentrato a legislatura in corso a Dellai - eletto in Provincia l'anno prima - fu semplicemente "debordante": 69,33% dei voti (17 seggi per la Margherita) con 36.081 preferenze di coalizione, con lo sfidante Claudio Eccher che si fermò al 24,05% e la Lega (allora Lega Nord) che prese appena il 2.90%.
Sei anni dopo, nel 2005, Pacher venne confermato con un altro plebiscito, con il il 64,33%, mentre il candidato del centro destra Ettore Zampiccoli raccolse appena l'11,09% e il leghista Divina il 6,50%.
Con il passaggio di Pacher in Provincia toccò ad Alessandro Andreatta, che nel 2009 stravinse con il 64,42% (17 consiglieri per il Pd), mentre Pino Morandini, l'uomo del centro destra, arrivò al 20,64% e la Lega al 7,6% con Bruna Giuliani candidata.
Nel 2015 Andreatta fu premiato nuovamente dagli elettori, raccogliendo il 53,70% dei consensi a fronte del 31,03% di Claudio Cia, sostenuto per la prima volta dal centro destra in maniera compatta (la Lega era il primo partito dell'opposizione con 6 consiglieri), con il Movimento 5 Stelle (8,38%) quale terzo polo.
Il resto è storia recente. Nel 2020 non vi fu praticamente mai "partita". Franco Ianeselli vinse con il 54,66% dei voti, mentre Andrea Merler, "candidato 2" del centro destra, dopo il "passo di lato" di Alessandro Baracetti, "candidato 1" da febbraio a due mesi prima delle lezioni, si fermò al 30,22%, ad oltre 24 punti percentuali di distanza dall'attuale primo cittadino.
Per l'ufficialità di Giacca a capo della coalizione bisognerà attendere forse un paio di settimane (la data "limite" indicata è quella del 7 dicembre, ma in tanti sperano di fare "prima), ma i lavori sono già cominciati. Potrebbero essere due le liste civiche a supporto, oltre Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Patt, Lista Spinelli, La Civica e l'Udc.