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“Li usano solo gli ‘amici maranza’ del sindaco: basta monopattini elettrici in città”. Mozione in comune di Maschio (gruppo misto): “Imitiamo Parigi e Madrid”

Andrea Maschio, consigliere del gruppo misto del Comune di Trento, chiede alla giunta la messa al bando dei monopattini elettrici: “È ovvio che non è il monopattino il problema in sé, ma l’uso che se ne fa: non si può fare finta di nulla"

Pubblicato il - 29 settembre 2024 - 12:51

TRENTO. “È ormai cosa nota ed assodata che l’uso dei monopattini elettrici in città crea più disagi e problemi che vantaggi”.

 

Parte da questo assunto la mozione presentata in consiglio comunale dal consigliere del gruppo misto Andrea Maschio, che invita il comune di Trento a risolvere il contratto con le aziende che attualmente gestiscono il noleggio dei monopattini in città o quantomeno lasciarlo scadere e non rinnovarlo; e a mettere al bando l’uso dei monopattini elettrici nella città di Trento.

 

“Sono risultate del tutto inutili le esigue e peraltro banali azioni di contrasto al loro scorretto uso. Basterebbe passare qualche giornata nel centro storico per rendersi conto di come vengono utilizzati. È ovvio che non è il monopattino il problema in sé ma l’uso che se ne fa”.

 

“Ciò detto – prosegue Maschio - bisogna capire e vedere, senza girarsi dall’altra parte, che in centro storico l’uso degli stessi è effettuato perlopiù da giovani maleducati e scorretti. Viaggiando in due molto spesso, contromano, a velocità non consentite e abbandonandoli ovunque ed in modo spesso da ostruire la viabilità”.

 

Il consigliere si rivolge poi direttamente al sindaco Franco Ianeselli: “Spesso e volentieri, se non quasi sempre, sono i suoi 'amici maranza', sa quelli che ospita nel suo ufficio raccomando loro di fare un po’ meno casino... Certo non è imputabile a lei l’incapacità di gestire tale problema ma sicuramente quello di averlo introdotto nonostante alcuni di noi glielo avevano sconsigliato”.

 

“In tutta Europa – prosegue il consigliere comunale - ci si sta accorgendo del problema, della sua pericolosità e dell’incapacità di poterla gestire efficacemente. Tanto che Parigi li ha messi al bando dall'1 ottobre e lo stesso lo sta per fare la città di Madrid. La domanda è se lei vuole essere quello che insiste caparbiamente per poi essere l’ultima delle città piccola a provvedere o se vuole essere quello che ci ha visto lungo e ha saputo provvedere in tempi opportuni".

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