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Il sindaco Ianeselli in vista a Leopoli: "Una città martoriata dalla guerra. Il mio "collega" ha il suo secondo ufficio in un bunker". In mattinata la visita al cimitero provvisorio

Insieme al primo cittadino Sadovyj, Ianeselli ha portato fiori al cimitero provvisorio dove sono sepolti oltre mille ragazze e ragazzi morti dall’inizio del conflitto. Poi la visita a un centro d’eccellenza ortopedico e riabilitativo costruito grazie alle donazioni forma i medici per tutta l’Ucraina, trecento le protesi costruite dall’inizio del conflitto e la partecipazione al forum "Cities for cities"

Di D.L. - 26 novembre 2024 - 16:07

TRENTO. L'amicizia era nata, quasi per caso, mentre entrambe le città erano candidate a Capitale europea del volontariato 2024. In quel momento Franco Ianeselli, sindaco di Trento, ha conosciuto Andrij Sadovyj, primo cittadino di Leopoli, popolosa città dell'Ucraina occidentale di oltre 700mila abitati, situata a soli 70 chilometri dal confine con la Polonia.

 

Trento "vinse" la contesa, ma tra i due sindaci è nato un rapporto di stima e collaborazione, certificato dall'invito - raccolto - di Sadovyj, che a febbraio era arrivato in città per partecipare alla cerimonia d'inaugurazione alla presenza anche del Capo dello Stato Mattarella. E, in questi giorni, Franco Ianeselli ha restituito il "favore" al collega ucraino, recandosi personalmente a Leopoli, una città colpita dalla guerra, che si sveglia nel cuore della notte con l'allarme antiaereo e la popolazione costretta a fuggire nei rifugi.

 

A Leopoli, a mezzanotte, scatta il coprifuoco e i monumenti vengono protetti con sacchi di sabbia. Lì l'amministrazione comunale ha dovuto aprire in tutta fretta un cimitero provvisorio per seppellire le centinaia di persone che hanno perso la vita dal 24 febbraio 2022, giorno in cui si è scatenato il conflitto russo - ucraino.

 

"L’amicizia con Leopoli è nata per caso durante la candidatura di Trento a Capitale europea del volontariato - spiega il primo cittadino -. Entrambe le città sono arrivate in finale e, quando Trento ha avuto il titolo, ci siamo impegnati a non perderci di vista Così il sindaco Andrij Sadovyj è venuto da noi a febbraio all’inaugurazione con il presidente Mattarella e io adesso ricambio la visita, invitato a partecipare al forum "Cities for cities". Si tratta di un appuntamento promosso per discutere con altre città dell’Unione europea delle forme di cooperazione che possono essere attivate con l’Ucraina, non solo nel periodo bellico ma soprattutto in prospettiva di una pace più che mai attesa".

 

Il primo appuntamento ufficiale è stata la visita al cimitero provvisorio, dove i sindaci Sadovyj e Ianeselli hanno portato dei fiori per onorare gli oltre 1.000 tra cittadine e cittadini di Leopoli caduti in guerra dal febbraio del 2022. Il camposanto di Lychakiv è una distesa di ritratti di giovani sorridenti sommersi da fiori e lumini. Colpiscono le date di nascita incise sulle lapidi: inizio anni Duemila, fine anni Novanta per lo più, ma non mancano i cinquantenni o i sessantenni.

 

"Ci hanno spiegato che ogni giorno si celebra il funerale di una vittima di guerra - prosegue Ianeselli -. Anch’io oggi (martedì 26 novembre, ndr) ho partecipato a una cerimonia funebre, è davvero straziante”.

 

Non lo è stata da meno la visita a Unbrocken center, il più grande centro ortopedico e riabilitativo del Paese dove vengono curati i militari feriti di tutta l’Ucraina. Inizialmente l’ospedale si occupava solo di pazienti acuti, poi i medici hanno capito che non potevano contare su centri di riabilitazione esterni e, grazie alle donazioni di privati, di Stati e di città, hanno iniziato a costruire un centro d’eccellenza.

 

Oggi qui si formano medici di alto livello che poi lavorano in tutta l’Ucraina, qui i medici stranieri vengono a insegnare tecniche avanzate di intervento chirurgico e riabilitativo. Ad oggi ha 300 posti e 400 dipendenti. E c’è pure un nuovo centro per le protesi che ha creato cinquecento arti artificiali per i feriti amputati dall’inizio del conflitto.

 

"Colpisce vedere che un sindaco a 1400 chilometri da Trento, la stessa distanza che ci separa da Palermo - conclude il sindaco di Trento -, ha il suo secondo ufficio dentro a un bunker. La visita di questi giorni ci impegna a non lasciare sola Leopoli, a stare vicini al suo sindaco e alla sua amministrazione comunale. Speriamo di poter festeggiare al più presto una pace giusta e di poter dare il nostro contributo alla rinascita della città. Certo è che niente potrà lenire la sofferenza di questi anni di guerra”.

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