Il Patt è spaccato: Maria Bosin si candida contro Simone Marchiori, appoggiato anche da Grisenti "La strada è in salita, ma serviva un segnale. Serve un segretario libero"
E Franco Panizza, che di farsi da parte non ne ha alcuna intenzione, che ruolo avrà nel nuovo partito? Da quanto si vocifera è pronto a ricoprire il ruolo di tesoriere e restare, dunque, nelle "stanze dei bottoni" e partecipare alle decisioni. In apparenza, magari, sarà defilato, ma in realtà continuerà ad avere un ruolo importantissimo
TRENTO. Adesso è ufficiale: il Patt, che è tutt'altro che un partito in "salute" (ma questo era arci noto ormai da mesi), è veramente spaccato. Non proprio a metà, ma quasi.
A tal punto che la corsa alla segreteria politica del Partito Autonomista Trentino Tirolese non avrà un solo candidato: l'uscente Simone Marchiori, che contemporaneamente ricopre anche il ruolo di assessore "nominato" (perché alle Provinciali 2023 restò fuori), dovrà fare i conti con la consigliera provinciale Maria Bosin, che ha deciso di farsi avanti, pur consapevole che la mission è quasi "impossible", anche se al congresso - fissato per il 2 febbraio 2025 - mancano ancora due mesi e mezzo.
Il malcontento all'interno del Partito Autonomista Trentino Tirolese è evidente, ma il sistema d'elezione del segretario, tramite i delegati territoriali, gioca decisamente a favore del segretario uscente Marchiori, supportato ovviamente dal presidente Franco Panizza (che non si ricandiderà, ma ve lo raccontiamo a parte), che ha stretto un'alleanza - cosa questa che stupisce non poco - anche con Silvano Grisenti e il suo Progetto Trentino.
Ne è la riprova che la candidata al ruolo di vice segretaria di Marchiori sarà Mariuccia Cemin, la vice presidente dello stesso Progetto Trentino e "braccio destro" dello stesso Grisenti, mentre per l'altra poltrona di "vice" correrà Leopoldo Fogarotto, già sindaco e poi vice sindaco di Grigno, da sempre all'interno del Patt. Entrambi sono stati candidati alle scorse elezioni provinciali ma non ce l'hanno fatta, al pari del segretario Marchiori che - nonostante il ruolo di capolista - fu il terzo dei non eletti con 1.052 preferenze, meno della metà della stessa Bosin.
L'ex sindaca di Predazzo, ruolo che ha ricoperto dal 2010 al 2023, sarà invece affiancata dall'ex sindaco di Mezzocorona Mauro Fiamozzi e dal presidente del movimento giovanile Mattia Lusente, quest'ultimo espressione di una corrente che spinge forte per un cambiamento radicale al vertice del Patt.
"Sono consapevole - esordisce Maria Bosin - che, almeno in questo momento, non ho i numeri per vincere. La strada è obiettivamente in salita, ma ho sentito il bisogno di dare un segnale forte al partito. E, soprattutto, visto che in questi mesi a mancare è stato soprattutto il dialogo e il confronto, che sono sempre stati negati, quello del Congresso sarà un momento di democrazia, dove ci sarà la possibilità di parlare, ascoltare e avere concretamente quel rapporto che, non lo dico solamente io ma è un dato di fatto, è mancato e sta mancando tutt'ora. Al segretario Marchiori abbiamo chiesto di fare un passo di lato all'interno del partito, non per le aspirazioni personali di qualcuno, ma per il bene del Patt. Per far sì che il Partito Autonomista Trentino Tirolese possa tornare ad essere una forza "libera", autonoma per l'appunto, in grado di confrontarsi apertamente con la coalizione e la Giunta, facendone parte con rispetto ma non dipendendone a prescindere, allineandosi sempre e comunque, senza portare avanti le battaglie che - da sempre - ci caratterizzano. Io e gli altri due consiglieri provinciali Mario Tonina e Walter Kaswalder abbiamo chiesto più e più volte di individuare una figura che potesse unire, ma abbiamo trovato un "muro di gomma": a mancare è stato proprio il confronto, la volontà di avere un rapporto chiaro, aperto e "produttivo", non solamente con chi rappresenta oggi il Patt a livello provinciale perché è stato eletto e premiato dai cittadini ad ottobre 2023 ma con una fetta considerevole dei tesserati".
Nel documento prodotto alcuni mesi fa, Bosin, Kaswalder e Tonina si dicevano disposti a continuare a sostenere Marchiori nel suo ruolo di assessore "esterno", a patto che lasciasse la segretaria politica del Patt a beneficio di una figura nuova, in grado di unire le due correnti e, soprattutto non legata in maniera diretta alla Giunta provinciale e al Governatore Fugatti (QUI ARTICOLO).
"Sono tante le persone che all'interno del Patt - conclude Bosin - che vogliono un partito "nostro", libero, sul modello dell'Svp che, in Alto Adige, negli anni ha saputo diventare uno forza di riferimento non solamente per le persone di lingua tedesca. Io non ho mai fatto alcuna polemica, ho sempre cercato il confronto, cercando di essere propositiva nell'interesse del Patt e degli elettori, ma purtroppo le porte sono rimaste chiuse. E questo è motivo di grande amarezza. Ecco perchè ho deciso di farmi avanti, non per ambizioni personali o "mire" particolari, ma per provare a ricordare a tutti cosa è stato e cosa dovrebbe essere il Partito Autonomista Trentino Tirolese, una forza politica libera, forte, vicina ai trentini, che non può e non deve "mollare" la presa su alcuni temi. E poi, un'altra cosa, visto che si parla tanto in queste settimane - giustamente - di elezioni comunali. Ma perché nessuno si chiede come mai, ad esempio a Trento, il partito non abbia più alcun rappresentante in Consiglio Comunale e sia ai minimi storici nel capoluogo? Se si è arrivati a questa situazione qualche quesito bisogna porselo. E, invece, non se ne parla o si dà la responsabilità sempre a "qualcosa di altro", senza prendere coscienza degli errori commessi. Tutti sbagliamo nella vita e nella politica, è umano. Ma ciò che non va bene è non parlarne, non ammettere gli sbagli e provare a correggerli".
E Franco Panizza, che di farsi da parte non ne ha alcuna intenzione, che ruolo avrà nel nuovo partito? Da quanto si vocifera è pronto a ricoprire il ruolo di tesoriere e restare, dunque, nelle "stanze dei bottoni" e partecipare alle decisioni. In apparenza, magari, sarà defilato, ma in realtà continuerà ad avere un ruolo importantissimo.
Per il ruolo di presidente il nome che circola in questi giorni è quello di Roberta Bergamo, da oltre 20 anni all'interno del partito. E, in tutto questo, Mario Tonina e Walter Kaswalder, che con Maria Bosin avevano firmato la lettera che chiedeva al segretario Marchiori di fare un passo indietro? Restano sulla propria posizione ma, da grandi "esperti" della politica, per ora stanno alla finestra. Cosa faranno al prossimo congresso? Appoggeranno sino in fondo l'ex sindaca di Predazzo o no?