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Il centro destra è senza candidato sindaco: Mauro Giacca si chiama fuori? Come cinque anni fa la campagna elettorale è all'insegna dei colpi di scena. E degli autogol

Il motivo? Dopo attente valutazioni, nonostante il pressing, Giacca avrebbe ritenuto che la candidatura a sindaco (e un eventuale successivo incarico) non sono compatibili con la propria attività imprenditoriale e il ruolo di massimo dirigente del club gialloblù, che ricopre ormai da 10 anni. E volano gli "stracci", visto che la Lega aveva portato il nome del presidente del Trento Calcio senza avere il "sì" definitivo

Di D.L. - 27 novembre 2024 - 09:42

TRENTO. Dal proposito di "andare a conquistare" Trento alle elezioni comunali del 4 maggio 2025 con un candidato forte quale Mauro Giacca (che probabilmente aveva i numeri per portare la contesa almeno al ballottaggio), ad una situazione di "stallo". Per non dire di "bagarre politica".

 

Sì, perché il centro destra - in questo momento - fatica a raccapezzarsi e nella coalizione che, dal 2018, guida la Provincia vola pure qualche "straccio". Il risultato, ad oggi, è che un candidato non c'è, perché l'imprenditore trentino e presidente del Trento Calcio si è chiamato fuori dall' "avventura" politica. In maniera definitiva.

 

Il motivo? Dopo attente valutazioni, nonostante il pressing, Giacca ha ritenuto che la candidatura a sindaco (e un eventuale successivo incarico) non sono compatibili con la propria attività imprenditoriale e il ruolo di massimo dirigente del club gialloblù, che ricopre ormai da 10 anni.

 

Ecco perché, seppur a malincuore, ha deciso di declinare la proposta che era partita dalla Lega, visti i suoi ottimi rapporti con il Governatore Fugatti (con cui aveva condiviso anche un momento della campagna elettorale) e l'ex assessore, ora consigliere, Bisesti. Un colpo decisamente duro per il Carroccio e, più in generale, per tutto il centrodestra, visto che il nome di Giacca aveva riscontrato approvazione da parte di tutti i partiti interessati, da Fratelli d'Italia, al Patt, dalla Civica a Forza Italia.

 

Il risultato è che il centro destra è al punto di partenza. E non mancano gli screzi all'interno della coalizione visto che, a conti fatti, quello commesso dalla Lega è un clamoroso autogol che, a meno d'improbabili colpi di scena, non avrà una "prova di riparazione".

 

In poche parole: la Lega ha messo sul tavolo il nome di Giacca senza però avere la certezza che questi fosse pronto a scendere in campo. Un conto è l'interesse, un conto è l'essere lusingato, un conto è anche essere "quasi convinto", un altro è fare i conti con la realtà, la mole dell'impegno, gli obblighi istituzionali e le responsabilità da assumersi. Non che il 53enne imprenditore trentino non ne abbia assunte nella propria vita, ma amministrare un capoluogo di Provincia non permette di dedicare tempo a nessun'altra attività.

 

Certamente non è compatibile con la guida di un'azienda da quasi 150 dipendenti e di una società calcistica (durante la campagna elettorale avrebbe potuto farlo, poi in caso di elezione avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni) che milita nei campionati professionistici.

 

Fratelli d'Italia non l'ha presa certamente bene. Il partito di Giorgia Meloni non si era mai sbilanciato su Giacca, anche se aveva dato la propria approvazione, ma voleva comunque fossero valutate vie alternative. Della serie "non si sa mai cosa potrà accadere". Esattamente ciò che è accaduto.

Trovare una candidata o un candidato alternativi non sarà semplice: il centro destra, è vero, ha sempre detto che la vera campagna elettorale sarebbe iniziata il 7 di gennaio, ma i tempi stringono terribilmente. Anche perché, una volta annunciato il nome dell'aspirante sindaco, bisogna provvedere a comporre le liste (quante Civiche a supporto? Una, due?), impresa questa sempre più difficile. Soprattutto se, come nel caso di Trento, il centro destra si trova costretto a rincorrere per colmare i 24 punti di margine che, nel 2020, premiarono - quasi senza storia - Franco Ianeselli, che stravinse il confronto con Andrea Merler.

 

Cinque anni fa fu la Lega, a due mesi dalle elezioni, a sparigliare le carte, di fatto "sfiduciando" il proprio candidato sindaco Alessandro Baracetti. Adesso il partito del Carroccio aveva lanciato la candidatura di Mauro Giacca. Senza però avere il "sì" di quest'ultimo. Sarebbe scorretto dire che l'imprenditore trentino ci ha ripensato, perché la sua disponibilità totale non c'è mai stata.

Le alternative? I "rumors" di palazzo raccontano che Fratelli d'Italia porterà al tavolo "di lavoro" il nome di una professionista trentina molto conosciuta, mentre la Lega sfoglia la margherita. Non quella di Dellai, che di candidati sindaco ne avrebbe individuati almeno cinque in una settimana. Tutti nomi "forti" e pronti a partire lancia in rete. Altri tempi: adesso il centro destra fatica a trovarne anche solo uno.

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