Diga del Vanoi, Salvini: "Nessun progetto presentato. Studi preliminari finanziati dal ministero dell'agricoltura". Zaia: "Non abbiamo bisogno di un altro Vajont"
Tutti "mollano" la diga del Vanoi che, a questo punto, a conti fatti, sembra essere voluta solamente dal Consorzio del Brenta che, in qualità di ente concessionario del finanziamento, ha appaltato nel 2023 a un raggruppamento temporaneo di professionisti la progettazione degli studi preliminari. Sabato grande manifestazione a Lamon contro la costruzione della diga
TRENTO. "Non possiamo permetterci un altro Vajont". Parole del Governatore veneto Luca Zaia. "La progettazione è stata finanziata dal ministero dell'agricoltura. Nessun progetto, ad oggi, è stato presentato al ministero delle infrastrutture". "Firmato": Matteo Salvini.
Tutti "mollano" la diga del Vanoi che, a questo punto, a conti fatti, sembra essere voluta solamente dal Consorzio del Brenta che, in qualità di ente concessionario del finanziamento, ha appaltato nel 2023 a un raggruppamento temporaneo di professionisti la progettazione degli studi preliminari.
Detto che, sia la Provincia di Trento che quella di Belluno e tutti i comuni della zona che sarebbero interessati dall'opera, hanno già espresso parere totalmente contrario. Senza "se", senza "ma" e senza possibilità di alcun ripensamento.
Il question time presentato alla Camera da Luana Zanella, capogruppo dell'Alleanza Verdi Sinistra, ha ottenuto la risposta del titolare del dicastero delle infrastrutture Matteo Salvini, che ha aggiunto che “il consorzio sta svolgendo la fase procedimentale di dibattito pubblico. Dai dati forniti, risulta che complessivamente sono stati coinvolti 185 soggetti potenzialmente interessati” ma “al momento l'operato del consorzio è di studio e progettazione dell'opera, non riguarda la realizzazione. Sulla sicurezza, poi, nessun progetto è stato presentato al Mit per l'esame e l'approvazione tecnica di competenza, quindi nessun processo è stato attivato. Il progetto che sarà sottoposto all'esame del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dovrà includere la comparazioni di soluzioni alternative, compresa l'opzione zero, ovvero anche l'ipotesi di assenza della diga”.
L'onorevole Zanella ha poi invitato il ministro Salvini a verificare di persona quanto sia insicuro il luogo dove dovrebbe sorgere la diga, sottolineando - ancora una volta - i problemi legati alla sicurezza. "Non ci ha ascoltato per le Olimpiadi e la pista da bob in particolare - queste le parole della capogruppo di Avs -, la prego, ci ascolti almeno questa volta. Sabato prossimo a Lamon ci sarà una grande manifestazione con la quale le comunità venete e trentine coinvolte nel progetto esprimeranno la loro opposizione ferma, alla quale ci uniamo totalmente perché non vogliamo un altro Vajont".
Il richiamo al disastro del Vajont (tra pochi giorni - il 9 ottobre - ricorrerà il 61esimo anniversario di una delle più immani catastrofi verificatesi in Italia) era arrivato alcun settimane or sono anche da parte del presidente del Veneto Luca Zaia che aveva affermato che "non siamo innamorati né della causa a favore, né di quella contraria, certo non ci possiamo permettere un secondo Vajont e finché non è risolto anche il più piccolo dettaglio che potrebbe creare allarme e preoccupazione, la nostra posizione è di chiusura".