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"Difendiamo l'unicità della scuola trentina". Gerosa a Il Dolomiti dopo il non recepimento della bocciatura per condotta: "C'è chi vuole strumentalizzarci per spaccare il centrodestra o per tornaconto personale"

Intervista de Il Dolomiti alla vicepresidente della Provincia Autonoma di Trento Francesca Gerosa: "Il sistema della valutazione è improntato in modo tale e talmente diverso che pensare di banalizzare al semplice recepimento o meno di un ddl significa non conoscere di che cosa stiamo parlando". E sulle polemiche innescate dalla deputata FdI Ambrosi è tranchant: "Non perdo nemmeno tempo a commentare l’incommentabile"

Di Marcello Oberosler - 05 ottobre 2024 - 06:01

TRENTO. A volte sembra che la scuola venga un po’ trascurata nel dibattito pubblico e politico italiano: beh, non è il caso delle ultime settimane.

 

Il disegno di legge Valditara approvato in parlamento ha innescato una serie di botta e risposta che hanno peraltro visto Trento e il Trentino salire agli onori della cronaca nazionale: motivo del contendere, la decisione - annunciata dalla vicepresidente della Provincia Autonoma di Trento, Francesca Gerosa - di voler "difendere" la specificità del sistema trentino, non recependo la riforma proposta dal ministro dell'istruzione.

 

Apriti cielo.

 

Che una giunta provinciale a trazione centrodestra si "defili" dalla proposta del governo nazionale a trazione centrodestra è già abbastanza per scatenare il putiferio: figuriamoci poi se alcuni “compagni di partito”, in questo caso Fratelli d'Italia, cominciano a mandarsi frecciate e frecciatine tra Roma, Bolzano e Trento (QUI L’ARTICOLO).

 

E come succede per ogni polemica che si rispetti, il risultato è stato quello di svilire e banalizzare un tema, quello della scuola e dell'educazione, più che mai centrale nella costruzione del futuro del Paese e delle sue nuove generazioni.

 

Al centro dell’acceso confronto la difesa del sistema di valutazione trentino, che da anni punta a formare ed educare i giovani studenti a comportamenti corretti e al rispetto, che al voto in condotta ha preferito la più ampia “capacità relazionale” e agli esami a settembre un sistema di recupero delle carenze.

 

Per fare chiarezza e aggiungere significato alle parole spesso vuote di cui si dibatte in questi giorni, Il Dolomiti ha intervistato una delle grandi protagonisti della contesa, la vicepresidente e assessora all'istruzione Francesca Gerosa

 

Vicepresidente Gerosa, partiamo proprio dal ddl Valditara. Quali sono le motivazioni che vi spingono, come giunta, a non volerlo applicare al Trentino?

"Si continua a parlare di applicazione o meno del ddl in Trentino, e c’è chi continua a cercare di strumentalizzare la posizione trentina per provare a spaccare il centrodestra o per tornaconto personale. La nostra è una comunità che ritiene fondamentale crescere i propri giovani nell’assoluto rispetto delle regole e degli altri, e come giunta non abbiamo intenzione di venire meno a questo principio. Ma il sistema della valutazione è improntato in modo tale e talmente diverso, che pensare di banalizzare al semplice recepimento o meno di un ddl significa non conoscere di che cosa stiamo parlando. La legge provinciale consente che i sistemi statale e provinciale possano presentare aspetti di divergenza, demandando al regolamento provinciale il raccordo e l'armonizzazione delle rispettive previsioni". 

 

Su questa decisione la giunta provinciale trentina è compatta? E' stata insomma una scelta condivisa?

"Ne ho parlato sia con il Presidente che con i colleghi in Giunta e abbiamo condiviso gli approcci. Ho loro rappresentato di aver già dato mandato al Tavolo tecnico sulle carenze, che su mia proposta abbiamo istituito in primavera, di armonizzare e individuare forme di raccordo con quanto previsto dal nuovo decreto, nelle more dell’adozione dei regolamenti attuativi della Legge. Ho chiesto di individuare nuove progettualità specifiche e mirate per quei ragazzi che hanno tenuto comportamenti non consoni e inaccettabili. Siamo a fianco di tutto il personale scolastico e di quei ragazzi che sono vittime di bullismo, violenza, ma anche arroganza e mancanza di rispetto. Li ho aggiornati di avere già chiesto al Presidente di Trento School Management, in raccordo con Iprase, di strutturare un percorso per insegnanti e dirigenti sulla gestione delle situazioni più problematiche e anche sulla conduzione dei provvedimenti disciplinari, che troppo spesso vengono messi in discussione".

 

Il mondo della scuola trentina come pensa che reagirà a questa scelta?

"Condivido gli obiettivi del Ministro e del Governo, tutti noi vogliamo una scuola che limiti bulli e violenti, al di là della definizione e delle declinazioni che le nostre amministrazioni hanno utilizzato per seguire questo principio.

Ma quella trentina non è certo una scuola lassista, anzi. I regolamenti delle nostre scuole prevedono i cosiddetti “provvedimenti disciplinari” che con finalità educativa hanno l’obiettivo di ripristinare rapporti corretti nella comunità scolastica e di rafforzare il senso di responsabilità, quindi c’è la previsione sanzionatoria, improntata su educazione e formazione. Ho più volte dichiarato che da parte mia c’è tolleranza zero verso il bullismo, i regolamenti ci sono, però devono essere fatti rispettare, allo stesso modo in tutte le nostre scuole, senza lassismo. Questo è un altro tema sul quale sto facendo degli approfondimenti. Credo infatti che si debba lavorare con le scuole per costruire delle griglie comuni perché tutti gli atteggiamenti negativi siano trattati allo stesso modo e non ci si giri dall’altra parte. La scuola è una comunità molto attiva e con tante idee, anche molto diverse, quindi c’è chi la penserà in un modo e chi in un altro, come è giusto che sia. Dalle idee differenti può però sempre nascere un sano confronto costruttivo, che arricchisce la scuola e la fa progredire ed evolvere nel tempo".

 

L'autonomia del Trentino in ambito scolastico ha sempre giocato un ruolo importante nella qualità della formazione degli studenti stabilmente ai vertici delle classifiche nazionali.

"Nella nostra provincia si registrano i tassi di dispersione scolastica sia implicita che esplicita più bassi del Paese, e credo che sia anche grazie all’impostazione del sistema trentino. Così come molto positivi sono i risultati Invalsi medi, ma con percentuali molto alte dei top performer e basse dei low performer".

 

Come si sente di rispondere alle parole della deputata Ambrosi?

"Non perdo nemmeno tempo a commentare l’incommentabile, chi è impegnato a lavorare non corre dietro alle polemiche e soprattutto non le alimenta. E non intendo farlo, io".

 

Da Roma arrivano inviti o pressioni per adottare questo ddl anche in provincia di Trento? E ci sono stati confronti con Bolzano, che ha preso invece una decisione diversa in materia?

"Roma? Nessuna pressione, assolutamente, anzi. Mi sono confrontata sia con il ministro Valditara che con il Sottosegretario di FdI Paola Frassinetti, con i quali sono sempre in contatto. Ovviamente ho sentito anche il vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano Galateo, che recepirà il ddl all’interno di un sistema scolastico che è molto diverso dal nostro e vicino a quello nazionale. Mi verrebbe da dire 'tanto rumore per nulla'".

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