Dici orso e in Provincia scappano tutti. Per l'inaugurazione di Drago Vaia Regeneration, Fugatti e Gerosa in prima fila, per l'Orso a Pradel nessuno da piazza Dante
Siccome quello della gestione dell'orso è un tema sul quale la Provincia risulta assolutamente impreparata, meglio allora "fare finta di nulla" e non presentarsi per evitare ogni possibile contestazione. Un clamoroso boomerang, perché è proprio la "marcata visita" della Giunta che ha dato un preciso connotato politico a quella che doveva essere semplicemente l'inaugurazione di un'opera d'arte
MOLVENO. Ormai ad essere divisivo non è solamente il tema riguardante la gestione degli orsi in Trentino. Adesso per i vertici politici della Provincia è un enorme problema, evidentemente, anche solamente presenziare all'inaugurazione di un'opera che raffigura un plantigrado.
Anche se, la scultura in oggetto, è stata realizzata dall'artista veneto Marco "Martello" Martalar, lo stesso che ha concepito ed eretto il Drago Vaia (per due volte, dopo che il primo era stato dato dolosamente alle fiamme) e tante altre opere in legno sparse ai vari lati del Trentino, il Grifone Vaia a Celado, Lupa del Lagorai a Levico Terme, l'Aquila Vaia a Marcesina di Grigno, l'Haflinger a Strembo, la Cerva Malga a Millegrobbe, "Terra Cielo" a Lavis.
Ma non solo, ovviamente, perché l'ultima realizzazione dell'artista originario dell'Altopiano di Asiago è stato l'Orso gigante, esposto in località Pradel, commissionato dalle Funivie Molveno-Pradel in accordo con il Comune di Molveno allo scultore di Roana, che nei mesi scorsi ha originato anche diverse critiche sui social.
Domenica scorsa, 15 settembre, si è svolta la cerimonia d'inaugurazione dell'opera: a differenza di quanto accaduto a luglio per il "Drago Vaia Regeneration", le massime autorità provinciali hanno disertato completamente l'evento. A tal punto che, a tagliare il nastro, è toccato allo stesso Marco Martalar.
Il primo luglio, invece, a Lavarone si erano recati personalmente addirittura il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e la vice presidente e assessora alla cultura Francesca Gerosa. Ne era seguito lungo comunicato ufficiale della Pat con tanto di foto servizio e video servizio per celebrare l'evento
Il Governatore e la sua vice avevano speso parole d'elogio per il "Drago Vaia Regeneration": “La grande partecipazione popolare che vediamo qui oggi testimonia come quest’opera sia particolarmente sentita dalla comunità e da chi vive la montagna, perché oltre alla sua bellezza contiene in sé valori profondi e caratteristiche tipiche del territorio in cui è inserita, da un punto di vista ambientale, culturale, paesaggistico. È chiaramente anche una testimonianza e un ricordo di un dramma vissuto dalla comunità, che però ha dimostrato di saper trasformare un disastro naturale in qualcosa di bello e a disposizione di tutti” aveva affermato le parole del presidente Fugatti.
“Questa nuova opera è simbolo di una comunità resiliente e ne testimonia la sua capacità di non fermarsi e di non arrendersi di fronte alle difficoltà - aveva proseguito la vicepresidente Gerosa -. Rappresenta inoltre una bella forma di arte e di cultura accessibile, capace di avvicinare le famiglie e i più giovani alla conoscenza del territorio e alle sue bellezze storico-culturali, di trasmettere significati e valori, ed è proprio su questo che tutti insieme dobbiamo continuare a lavorare".
L'opera in legno di Martalar era stata molto apprezzata (con tanto di foto celebrativa assieme all'artista davanti alla scultura) e, allora, appare chiaro come l'assenza in occasione dell'inaugurazione dell'Orso gigante di Pradel sia motivata da fini politici e di opportunità mediatica.
Siccome quello della gestione dell'orso è un tema sul quale la Giunta risulta assolutamente impreparata, meglio allora "fare finta di nulla", non presentarsi per evitare ogni possibile contestazione. Un clamoroso boomerang, perché è proprio la "marcata visita" dell'intera Giunta (che avrebbe potuto mandare un proprio rappresentante), che ha dato un preciso connotato politico a quella che doveva essere semplicemente l'inaugurazione di un'opera d'arte.
Realizzato con oltre 2mila pezzi di radici di larice, l'Orso, di 6 metri di altezza e 8 di lunghezza, è situato nella zona del "Tof dell'ors" ed è raggiungibile utilizzando la funivia che parte da Molveno e raggiunge il Rifugio La Montanara, oppure a piedi partendo da Andalo in direzione della località Pradel.
Insomma per Fugatti e la sua Giunta la parola "orso" ha lo stesso effetto che la kriptonite aveva per Superman, anche se si tratta di una scultura in legno, realizzata da un artista di fama ormai internazionale. Che poi a qualcuno non piaccia sia stata realizzata è ovviamente legittimo, ma si tratta completamente un altro discorso.
E, nel frattempo, in tanti ironizzano sui social e qualcuno - ovviamente per scherzo (meglio precisare) si chiede se, in Provincia di Trento, il peluche Winnie the Pooh verrà bandito dai negozi di giocattoli, se gli "Orsetti del cuore" e "Masha e l'orso" non saranno più trasmessi in tv, al pari dei cartoni di "Yoghi e Bubu".