"Dal sindaco Ianeselli attacchi personali, screditando le persone che non sono d'accordo con lui". La reazione dei fuoriusciti dalla maggioranza nelle circoscrizioni
"La nostra decisione non è solamente frutto di come vengano considerate e del rapporto che l'amministrazione ha con le circoscrizioni, ma è figlia di un discorso più ampio, di una visione della politica che non condividiamo. Non ci piace chi governa calando le decisioni dall'alto, secondo il "se vi va bene così ok, altrimenti è lo stesso". E siamo anche "stufi" del messaggio che Trento è una città perfetta, quando invece i problemi ci sono" commenta la presidentessa della circoscrizione di Meano Giulia Bortolotti
TRENTO. La "spaccatura" c'è, inutile negarlo. Undici delle 12 circoscrizioni della città dal 2020 sono a guida centro sinistra. O, per meglio dire, erano, visto che 3 presidenti eletti con la maggioranza che sostiene in Comune l'attuale sindaco (e ricandidato) Franco Ianeselli hanno deciso di "salutare" e trasferirsi altrove.
Claudio Geat, presidente del "Centro Storico - Piedicastello", Alessia Tarter (Villazzano) e Giulia Bortolotti (Meano) hanno infatti preso strade diverse: Geat si candiderà a sindaco di Trento con una propria lista sull'onda del "no al bypass", mentre Tarter e Bortolotti confluiranno in Onda con il consigliere provinciale (e fondatore del movimento) Filippo Degasperi che scenderà in campo anch'egli come candidato a primo cittadino del capoluogo.
Ad Onda ha aderito anche Giulia Degasperi, ex presidente della circoscrizione di Sardagna, dimessasi qualche mese fa dall'incarico, anticipando la mozione di sfiducia che la maggioranza aveva preparato dopo la "questione" riguardante la raffica di multe emesse nel sobborgo cittadino.
Diversa è la posizione di Sergio Casetti, che ha guidato la circoscrizione di Povo negli ultimi 10 anni, non si ricandiderà sicuramente ("ho 76 anni, resto a disposizione della mia comunità, ma è giusto che si facciano avanti i giovani") e, pur sostenendo Ianeselli, ammette candidamente che "per i rioni non è stato fatto nulla. Abbiamo apprezzato che sindaco che ha nominato una consigliera con la delega alle circoscrizioni ma, a conti fatti, non si è mossa foglia. Mi auguro che in questi ultimi mesi di legislatura ci si dia da fare".
Considerato che il presidente di Mattarello Alessandro Nicolli non appartiene alla maggioranza (era on quota Patt), si può tranquillamente affermare che - ad oggi - un terzo dei presidenti delle 12 circoscrizioni non appoggino Ianeselli. Da quanto racconta "radio urna" alla prossima tornata elettorale Nicolli potrebbe aderire alla lista che Geat sta costruendo in queste settimane.
A Meano, addirittura, a lasciare la maggioranza e il centro sinistra non è stata solamente la presidentessa Giulia Bortolotti, eletta con la civica "Siamo Meano", ma anche tre consiglieri della medesima lista, Luca Eccel, Alessio Tomasi e Maurizio Bonmassari.
Insomma, qualche "problemino" tra il "governo" centrale di Palazzo Thun e le circoscrizioni c'è. E, a poco più di 6 mesi dalle elezioni comunali, le divergenze sono deflagrate.
L'annuncio dell' "addio" ha provocato le inevitabili reazioni da parte sia del sindaco Ianeselli, durissimo nei commenti ("c'è chi è passato dal Pd ai filo putiniani" e "una volta c'era un universo di valori diverso rispetto ad oggi"), che dei vari consigli circoscrizionali: Geat verrà sfiduciato, come annunciato dal capogruppo Pd Nicola Vigorito (la mozione verrà discussa il 4 o l'11 novembre), mentre i consiglieri di maggioranza di Villazzano hanno chiesto le dimissioni della presidentessa Tarter, altrimenti anche lì arriverà la sfiducia.
E, la contro reazione arrivata in seguito alle dichiarazioni del sindaco, è contenuta in un breve comunicato stampa a firma dei "fuori usciti" dal centro sinistra.
"Viste le dichiarazioni a mezzo stampa - scrivono Giulia Bortolotti, Giulia Degasperi, Alessia Tarter, Luca Eccel, Alessio Tomasi e Maurizio Bonmassari -, spiace notare che, alla scelta politica motivata e ragionata da parte nostra di aderire al progetto di Onda popolare, il sindaco abbia risposto con attacchi personali, discredito delle nostre posizioni e con illazioni prive di fondamento. Da parte nostra stigmatizziamo questo modo di fare politica, che rischia di cadere nel personalismo e nell'autoreferenzialità. Anziché attaccare con accuse infondate e risibili, il sindaco rifletta sul perché così tante persone nutrono l'esigenza di un modo di fare politica più autentico, trasparente e partecipato".
"Il sindaco ci ha etichettato come quelli che agiscono "per convenienza" - aggiunge Giulia Bortolotti, presidentessa della circoscrizione di Meano - ma non si è mai visto qualcuno che, per "convenienza", aderisce ad una forza politica di minoranza. La convenienza è quella di chi dice sempre "sì", vota a favore qualsiasi cosa pur di mantenere la propria poltrona. Il sindaco ha invertito "causa" ed "effetto" e, invece di chiedersi come mai il malcontento sia diffuso, ha preferito - utilizzando l'ormai abusata tecnica della "fallacia ad hominem" - attaccare personalmente chi ha deciso, consapevolmente, di prendere un'altra strada. Ci tengo a sottolineare un aspetto: la nostra decisione non è solamente frutto di come vengano considerate e del rapporto che l'amministrazione ha con le circoscrizioni, ma è figlia di un discorso più ampio, di una visione della politica che non condividiamo. Per quanto riguarda la mia realtà posso dire che, in 5 anni, mi hanno cambiato 5 segretari, rendendo praticamente impossibile la pianificazione delle attività ma, in generale, non ci piace la politica delle decisioni calate dall'alto, del "se vi va bene così ok, altrimenti è lo stesso". E siamo anche "stufi" del messaggio che Trento è una città perfetta, utopistica, quando invece i problemi ci sono ma spesso vengono nascosti".