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Da Belluno arriva l'ennesimo "no" alla diga del Vanoi. Padrin: "Se servirà lo ribadiremo per la terza volta. Si ascolti la voce della montagna e rispetto per le terre alte"

"Se servirà, ribadiremo un’altra volta ancora la contrarietà a questo progetto, così come formulato. Anche in considerazione del fatto che non riteniamo sia indispensabile per contrastare la siccità, se prima non si interviene sull’efficientamento dei sistemi di irrigazione. La montagna non è mai stata gelosa della sua acqua, anche se credo che servirebbe più rispetto per le risorse delle terre alte. Ma di certo ritiene fondamentale che la sua voce venga ascoltata"

Di D.L. - 05 luglio 2024 - 05:58

BELLUNO. Un altro, l'ennesimo e deciso, "no" alla diga del Vanoi.

 

Il presidente della provincia di Belluno Roberto Padrin, a seguito dell'accelerata da parte del Consorzio di bonifica Brenta (QUI ARTICOLO) per la convocazione del dibattito pubblico riguardo all'enorme invaso che si vorrebbe costruire nella valle del Vanoi, al confine tra Trentino e Veneto, ribadisce la totale contrarietà dell'amministrazione provinciale bellunese al progetto.

 

"La posizione della Provincia sulla diga del Vanoi non cambia - afferma Padrin -: per noi, e soprattutto per il territorio, non si deve fare". 

 

Anche a Palazzo Piloni infatti è arrivata la richiesta di prendere parte al dibattito pubblico sullo studio di fattibilità delle alternative progettuali. E, al momento, gli uffici del settore Acque e Ambiente stanno lavorando per predisporre un impianto di osservazioni tecniche da presentare. 

 

"L’amministrazione provinciale - prosegue il Governatore della provincia di Belluno - si è espressa in due differenti occasioni per la contrarietà all’opera. La prima nell’ottobre 2023, con una delibera di consiglio che sollevava diversi punti di contrarietà e anche di dubbio rispetto alle conseguenze di una tale opera per le zone che ne verrebbero coinvolte. La seconda il 10 maggio scorso, quando anche il nuovo consiglio provinciale ha ribadito all’unanimità il no, aggiungendo nuove considerazioni per motivare la contrarietà. Se servirà, ribadiremo un’altra volta ancora la contrarietà a questo progetto, così come formulato. Anche in considerazione del fatto che non riteniamo sia indispensabile per contrastare la siccità, se prima non si interviene sull’efficientamento dei sistemi di irrigazione. La montagna non è mai stata gelosa della sua acqua, anche se credo che servirebbe più rispetto per le risorse delle terre alte. Ma di certo ritiene fondamentale che la sua voce venga ascoltata. E la voce della montagna, compresa quella di Trento che si è espressa sul Vanoi per un secco no, è contraria a quest’opera».

 

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