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Comunali 2025: a Mori il centrodestra cerca Tiziano Mellarini. A Riva spaccatura tra Lega e Fratelli d'Italia su Cristina Santi. Paola Demagri scende in campo a Cles

Tutta la coalizione di centro destra lo accoglierebbe a braccia aperte per cercare di strappare Mori al centro sinistra. Ad Arco, se passerà la legge che impedirà a Betta di ricandidare (così come Oss Emer a Pergine) è pronto il vice sindaco Roberto Zampiccoli, a Cles l'attuale primo cittadino Ruggero Mucchi probabilmente non si ripresenterà e Paola Demagri è pronta a sbarcare, mentre ad Avio Federico Secchi, corteggiato da molti, potrebbe tornare in pista

Di D.L. - 06 novembre 2024 - 20:24

TRENTO. "Pazza idea" o, dal punto di vista del centro destra, "pensiero stupendo"? Entrambi, probabilmente, parafrasando Patty Pravo, visto che la coalizione formata in Provincia da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Patt (oltre che portano i nomi del presidente Fugatti e dell'assessore Spinelli) sta pensando di sparigliare le carte a Mori e affidarsi, in vista delle prossime elezioni comunali del 4 maggio 2025, niente meno che a Tiziano Mellarini.

 

Non siamo solamente ai "rumors" in stile calcio mercato di maggio e giugno, quando la stagione è ancora in corso ma già iniziano le manovre in vista dei "botti" estivi, perché il discorso è un po' più avanzato. Tra meno di sei mesi si voterà per eleggere i sindaci e rinnovare i consigli comunali del 90% dei comuni trentini (le eccezioni sono rappresentati da quelli in cui si è già votato per sostituire i sindaci eletti in piazza Dante), compreso quello di Mori, il sesto per numero di abitanti della provincia di Trento dopo il capoluogo, Rovereto, Pergine Valsugana, Riva del Garda e Arco.

 

Per la corsa alla poltrona di sindaco del popoloso comune lagarino, il centro sinistra pare orientato a proporre per il terzo mandato (consentito nei comuni dai 5mila ai 15mila abitanti) il due volte sindaco uscente Stefano Barozzi (sostenuto nel 2020 da Pd - Democratici per Mori - Barozzi Sindaco, Europa Verde, Civici Autonomisti per Mori e dalla civica Insieme per Mori - Bene in Comune), a cui il centro destra vorrebbe replicare con un "big" della politica trentina, quel Tiziano Mellarini che, per tre legislature di fila, è stato assessore provinciale, raccogliendo sempre "valanghe" di voti (5.604 nel 2003, 6.091 nel 2008, 6.679 nel 2013) e, in precedenza aveva ricoperto il ruolo di assessore comunale (dal 1983 al 1993), vice sindaco (dal 1993 al 1995) e sindaco (dal 1995 al 2003) nella "sua" Ala.

 

Nel corso della sua carriera politica Mellarini si è sempre posizionato al centro (è stato eletto in piazza Dante nel 2003 con la Margherita, nel 2008 e nel 2013 con l'Upt - Unione per il Trentino - Dellai Presidente) e attualmente sta ricoprendo il ruolo di commissario straordinario nel comune di Caldonazzo. Incarico, questo, che terminerà domenica, quando verrà eletto il nuovo primo cittadino del comune valsuganotto. Fratelli d'Italia sarebbe più che favorevole alla sua candidatura, la Lega anche (con il "beneplacito" del Governatore Fugatti) e pure Forza Italia, sempre più forza moderata e spostata al centro all'interno del centro destra.

 

Il diretto interessato, che risiede a Mori, per ora (almeno sino a domenica), non ha voluto esprimersi: prima vuole portare a termine l'incarico che gli è stato conferito dalla Giunta Fugatti e poi potrebbe decidere di tornare in politica, a sei di distanza dall'ultima esperienza. Intanto, come detto, qualcuno l'ha "buttata lì" all'assessore che "inventò" il Trentino come terra di grandi ritiri estivi calcistici e il discorso è destinato a ripartire a breve.

 

Grandi manovra in riva al Benaco. A Riva del Garda il centro sinistra non si è ancora espresso, mentre la Lega ha già parlato chiaro con gli alleati: o Cristina Santi o... Cristina Santi. Peccato che Fratelli d'Italia abbia già messo il veto sulla ricandidatura della sindaca uscente. Risultato? Se non vi sarà un'alternativa (ma Fugatti e Binelli non sembrano disposti a "mollare"), il partito di Giorgia Meloni andrà per conto proprio, con un proprio candidato. Margini per ricucire lo "strappo" non ve ne sono assolutamente con il presidente provinciale Alessandro Iurlaro che ha parlato chiaro e non è disposto a tornare minimamente sui propri passi.

 

Ad Arco e Pergine Valsugana i sindaci uscenti Alessandro Betta e Roberto Oss Emer vorrebbero ricandidare, ma probabilmente non potranno. O meglio, al momento non è ancora stata approvata la legge che fissa a due il numero massimo di mandati nei comuni con più di 15mila abitanti.

 

L'obiettivo della Regione è che tale norma entri in vigore in tempo utile per garantire regolarità giuridica alle prossime elezioni (evitando così i ricorsi, che verrebbero presentati di default): il provvedimento è già passato in Giunta regionale e ora si attendono risposte da Roma per poi procedere alla modifica al Codice degli enti locali.

 

A quel punto, ad Arco, il centro sinistra sarebbe pronto a candidare il vice sindaco Roberto Zampiccoli con Alessandro Betta che, a quel punto, si presenterebbe come candidato consigliere, pronto ad assumere un ruolo in Giunta con"vista" delle Provinciali 2028, mentre il centro destra allarga la coalizione e, a sostegno del proprio candidato, ci saranno certamente sei liste, Patt, Lista Fugatti, Autonomisti per Arco, SiAmo Arco, Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia.

 

Ad Avio, la "casa" del presidente della Provincia, il sindaco uscente Ivano Fracchetti si ripresenterà, sostenuto certamente da Lega, Forza Italia e dalle liste civiche presenti già nel 2020, mentre il centro sinistra potrebbe affidarsi a Marco Pilati, ex Patt e ora vicino a Casa Autonomia, con la possibilità di un terzo candidato, visto che in tanti stanno bussando alla porta di Federico Secchi, già primo cittadino dal 2015 al 2020, che potrebbe tornare nella contesa dopo non essersi ripresentato cinque anni fa alla scadenza del suo mandato. Il Patt, questa volta, dovrebbe spostarsi su Fracchetti, ma la partita è ancora aperta.

 

Volgendo lo sguardo in val di Non, a Cles, invece, l'attuale sindaco Ruggero Mucchi, al vertice del comune dal 2015, probabilmente non si ripresenterà. Nel 2020 stravinse sostenuto dal Patt (che all'epoca stava con il centro sinistra) e due liste civiche, adesso sembra propenso a non andare a caccia del terzo mandato.

 

Anche perché in campo scenderà certamente la consigliera provinciale - alla seconda legislatura in piazza Dante - Paola Demagri di Casa Autonomia, pronta a guidare la coalizione di centro sinistra (e chi non ci "starà", peggio per lui) nella "sua" città con l'obiettivo dichiarato di vincere. E, certamente, la favorita è lei, indipendentemente dai nomi degli avversari, viste le competenze e il legame - fortissimo - con il territorio.

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