"Citano Kessler e De Gasperi e poi si fanno i selfie con Orban. Erano a loro agio con chi mina le basi dell'Europa". L'attacco di Alessio Manica (Pd) a Fugatti e alla Lega
Quello che ci chiediamo è quanto siano stati a loro agio quei nostri amministratori trentini che citano Bruno Kessler e De Gasperi, facendosi paladini dell’autonomia trentina, in mezzo a chi mina ogni giorno con parole e azioni, i diritti della democrazia e le basi dell’Europa. Ci auguriamo che l’aria trentina abbia ripulito al loro ritorno, i nostri amministratori dall’olezzo nazionalista che si è sentito nelle terre di Pontida" scrive il capogruppo del Pd in consiglio provinciale
TRENTO. Parole durissime e la speranza che "l'aria trentina abbia ripulito, al loro ritorno, i nostri amministratori dall'olezzo nazionalista che si è sentito nelle terre di Pontida".
Alessio Manica, capogruppo del Pd in consiglio provinciale, non usa mezzi termini nei confronti del Governatore Fugatti e della "quota rilevante dei vertici della Provincia di Trento" che domenica 6 ottobre si sono recati a Pontida per il tradizionale e annuale raduno della Lega (QUI ARTICOLO).
Il consigliere del Partito Democratico si chiede come possano essere a proprio agio i nostri amministratori trentini, che si fanno paladini dell'autonomia trentina, in mezzo "a chi mina ogni giorno con parole e azioni i dritti della democrazia e le basi dell'Europa".
Domenica il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, durante il suo intervento dal palco, ha difeso a spada tratta (un po' come Alberto Da Giussano, verrebbe da dire) il ministro Salvini, descritto praticamente come l'unico patriota coraggioso. Attorno a lui un nutritissimo gruppo di esponenti leghisti del nostro territorio, formato da parlamentari, assessori, ex assessori, consiglieri ed ex consiglieri e pure la vice presidente - facente funzioni presidentessa - del Centro Santa Chiara. Che, forse, più che partecipare al raduno in terra bergamasca, forse farebbe meglio a pensare ai problemi della Music Arena e affini.
E Mirko Bisesti, ex segretario della Lega ed ex assessore, ha pensato bene di "celebrare" la giornata con una foto ricordo assieme al premier ungherese Viktor Orban.
"Nel pratone di Pontida, quello stesso prato dove hanno acclamato come una star, Viktor Orban - scrive nella nota ufficiale il capogruppo del Pd in consiglio provinciale -, era presente anche una quota rilevante dei vertici della Provincia di Trento, molti dei quali interessati al selfie di rito, subito postato sui social. Orban è indubbiamente il premier europeo più controverso. Non ha mai nascosto di disprezzare la società liberale, di voler controllare la magistratura, l’informazione e le università, di essere nettamente contrario a quella redistribuzione dei migranti su scala europea più volte pretesa dall’Italia. Razzista convinto (“non vogliamo diventare una razza mista”, ha dichiarato evocando le tesi naziste), favorevole alla pena di morte, si professa convintamente nazionalista e anti europeista anche se l’Ungheria riceve miliardi di euro di finanziamenti europei. Insieme a Orban su quel prato, o in video, hanno preso parte alla giornata anche Wilders (il politico olandese famoso per aver detto “non un euro all’Italia”) e Bolsonaro".
Poi i riferimenti a quelle che Manica evidenza come incongruenze, parlando di "un miscuglio di 'madonnari' dell'ultima ora ed ex graduati".
"Questi personaggi rappresentano tutto ciò che la cara vecchia Lega ha fin dalle origini contestato - prosegue Manica -. Lontani anni luce dai principi leghisti della secessione, dell’autonomia e del federalismo dei territori: tutti campioni del peggiore nazionalismo. L’unico che ricordava i tempi andati era il governatore Zaia omaggiato con il Leone di San Marco, il resto era un miscuglio di "madonnari" dell’ultima ora ed ex graduati. Quindi anche l’aria di Pontida è cambiata. Soffia forte nel pratone un vento di nazionalismo oscurantista che porta con sé un accentramento di potere leaderistico. Quello che ci chiediamo è quanto siano stati a loro agio quei nostri amministratori trentini che citano Bruno Kessler e De Gasperi, facendosi paladini dell’autonomia trentina, in mezzo a chi mina ogni giorno con parole e azioni, i diritti della democrazia e le basi dell’Europa. Ci auguriamo che l’aria trentina abbia ripulito al loro ritorno, i nostri amministratori dall’olezzo nazionalista che si è sentito nelle terre di Pontida".