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Chiusura degli impianti in Predaia, lo sci club: "Preoccupati per la valenza sociale". E si muove Roda (Federsci nazionale) per l'apertura: "Valorizza il territorio"

All'annuncio di chiusura della stazione, i Comuni hanno risposto con una durissima lettera nei confronti della società di gestione. Preoccupato lo sci club e anche Flavio Roda, presidente nazionale della Federsci interviene per sollecitare un'apertura

Di Luca Andreazza - 29 novembre 2024 - 12:03

PREDAIA. C'è preoccupazione per l'annunciata chiusura della piccola stazione sciistica in val di Non. Una decisione non condivisa dai Comuni di Predaia e Sfruz, firmatari di una durissima lettera nei confronti della società di gestione dell'area, e che lascia nell'incertezza lo sci club di riferimento della zona. A muoversi per garantire la riapertura della pista e per evidenziare il lavoro della famiglia Rizzardi c'è anche Flavio Roda, il numero uno della Federsci nazionale.

 

"Siamo preoccupati", dice Giuseppe Mendini, storico dirigente dello sci club 4 Ville. "La località è una stazione a valenza sociale, una destinazione importante per la comunità che hanno un punto di riferimento e di ritrovo a pochi chilometri. Una pista sicura per bimbi e famiglie perché si vedono facilmente partenza e arrivo".

 

All'annuncio di chiusura da parte di Joy val di Non Alps, i Comuni hanno risposto in modo deciso. Una scelta illegittima e la società deve prevedere "l'apertura immediata degli impianti senza se e senza ma". Non si escludono poi ulteriori passaggi per far valere il proprio punto di vista, come la decadenza dell'intero Cda della società di gestione (Qui articolo).

 

Intanto nell'impossibilità di programmare la stagione c'è lo sci club. "La zona perderebbe un punto di ritrovo per diverse iniziative, come le feste sociali o il Capodanno", spiega Mendini. "Noi siamo pronti a fare la nostra parte se necessario, supportare entrambe le realtà". 

 

Alla base della volontà di chiudere c'è una vertenza irrisolta, ormai da circa 10 anni, tra la società impianti e la famiglia Rizzardi del Solarium. Una lite che risale all'epoca dei lavori per il rifacimento del rifugio con il patto che gli impiantisti avrebbero in qualche modo contribuito economicamente. Non si è, però, mai raggiunto un accordo definitivo e così la tensione tra le parti è più o meno rimasta sul tavolo, anche in parte legate alle idee di utilizzo dell'area.

 

Già nella scorsa primavera la società impianti aveva ipotizzato una chiusura invernale se non si fosse risolta la questione. I problemi non sono stati risolti e così si è arrivati alla chiusura. A intervenire c'è anche la Federsci nazionale che in val di Non ha un punto di riferimento per lo sci d'erba e che è preoccupata in generale e anche in prospettiva per l'organizzazione della attività federale. 

 

Una località adatta "per la promozione e lo sviluppo dello sci d'erba", si legge nella lettera della Fisi. "Una disciplina che rappresenta un'opportunità unica per valorizzare il territorio e diversificare l'offerta sportiva della zona. Durante la stagione 2023 le nostre squadre di sci d'erba hanno utilizzato questa struttura, particolarmente idonea per le caratteristiche tecniche e organizzative. Il pendio, curato con attenzione come prato-pascolo, si distingue per una superficie ideale, una pendenza variabile e ondulazioni naturali che consentono allenamenti efficaci e tecnicamente stimolanti".

 

La pista è stata valorizzata ulteriormente "per l'impegno di Rizzardi e della sua famiglia, che hanno apportato miglioramenti significativi, reso disponibili mezzi per la risalita e messo a disposizione la struttura del Ristorante Solarium Predaia per il ristoro degli atleti e per la gestione logistica del materiale sportivo. Tali interventi hanno consentito lo svolgimento ottimale degli allenamenti primaverili e dimostrato la capacità di questa struttura di rispondere alle esigenze degli atleti".

 

Insomma, una stazione sicuramente piccola ma altamente funzionale. "Inoltre, la pista offre un grande potenziale per ospitare competizioni di vario livello, sia nazionali che internazionali, per la lunghezza e la configurazione del terreno. La presenza di un impianto e di tappati vicino al tracciato rappresentano ulteriori elementi di valore, garantendo un utilizzo efficiente della struttura e incentivando anche l'attività di avviamento alla disciplina per giovani e appassionati".

 

La soluzione, per la Fisi, è puntare sulla famiglia che gestisce il Solarium. "Riteniamo che l'affidamento della gestione della pista e dell'impianto a Rizzardi possa rappresentare un'opportunità strategica per assicurare la continuità e lo sviluppo di tali attività, in virtù del suo impegno già dimostrato e della profonda conoscenza delle esigenze del settore. Un accordo in tal senso permetterebbe di valorizzare ulteriormente una risorsa importante per il territorio, incentivando nuove forme di turismo sportivo e promuovendo lo sci d'erba a livello locale e nazionale", conclude Roda. 

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