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''Centinaia di mele attirano gli orsi? E' di Fugatti la colpa. E' una scelta politica mantenere i siti di foraggiamento. Noi avevamo fatto diffida nel 2023''

Tutto è partito da un articolo al contrario pubblicato negli scorsi giorni dove si cercava di spiegare che la gente avrebbe paura perché come dimostrato dalla fototrappole dei cacciatori, gli orsi sarebbero troppi. Peccato che le mele piacciano anche ai plantigradi e sia ben noto che i siti di foraggiamento per ungulati rappresentano un problema anche per i grandi carnivori, rendendoli confidenti e avvicinandoli alle zone antropizzate. La Lav protesta: ''Chiediamo al Commissario di Governo di Trento di intervenire nel suo ruolo di garante della sicurezza pubblica allo scopo di far rimuovere tutti i siti di foraggiamento al fine di garantire la sicurezza di cittadini e orsi''

Pubblicato il - 16 settembre 2024 - 15:57

TRENTO. “Se i cittadini trentini sono preoccupati per la loro incolumità a causa del concentramento di orsi attorno ai siti di foraggiamento utilizzati dai cacciatori per attrarre gli animali a cui sparare, se la prendano con Fugatti e non con gli orsi”. Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici, rilancia così la riflessione che ieri come il Dolomiti abbiamo pubblicato dal titolo: ''Orsi, ennesimo cortocircuito comunicativo: i cacciatori attirano i plantigradi con mele e siti di foraggiamento e poi dicono che sono troppi''

 

La nostra riflessione era partita da un assurdo articolo pubblicato negli scorsi giorni dalla Voce del Trentino dove, in qualche modo, si dava la colpa agli orsi di apparire troppo spesso nelle fototrappole dei cacciatori posizionate nei siti di foraggiamento per gli ungulati. Centinaia di mele gettate tra i boschi e ci si stupiva del fatto che queste attirassero anche gli orsi (causando notevoli danni anche rispetto al rischio di aumentare in loro la confidenza) per concludere che alla luce di ciò la popolazione avrebbe paura perché gli orsi sarebbero troppi. 

 

''Già a settembre 2023 - spiega la Lav - avevamo diffidato la Provincia di Trento, chiedendo l’immediata rimozione dei siti di foraggiamento utilizzati dai cacciatori. Tali postazioni sono infatti indicate dalla comunità scientifica come fonte di attrazione per gli orsi, che si abituano così a cibarsi in aree frequentate dall’uomo, sviluppando di conseguenza atteggiamenti confidenti. Ma la Provincia si è opposta, costringendo ancora una volta l’associazione a rivolgersi al Tar di Trento per garantire la tutela della sicurezza dei cittadini e degli orsi. La sentenza, pubblicata il 13 febbraio scorso, riconosce le ragioni della Lav che stanno alla base della richiesta di rimozione delle strutture di foraggiamento, tanto da affermare che “non v’è dubbio che la Provincia, a fronte delle motivate diffide trasmesse dall’Associazione ricorrente, fosse tenuta a provvedere sulle istanze in esse contenute”. Riferendosi ancora alle richieste di rimozione dei siti di foraggiamento inviate dalla Lav alla Provincia, la stessa sentenza riconosce che la Provincia “ha manifestato – seppur implicitamente – la volontà di non accogliere tali richieste”''. 

 

''È perciò sotto gli occhi di tutti la grave responsabilità di Fugatti che, con la sua becera condotta e la sua inazione, mette direttamente a rischio i cittadini. Chiediamo al Commissario di Governo di Trento di intervenire nel suo ruolo di garante della sicurezza pubblica allo scopo di far rimuovere tutti i siti di foraggiamento al fine di garantire la sicurezza di cittadini e orsi”, conclude la Lav.

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