Autogol di Testor e Cattoi (Lega) in vista delle elezioni: "Trentino eccellenza per la sicurezza". Il centrosinistra: "Bene, ma non descrivevano Trento come fosse Caracas?"
"Il Trentino conferma la sua eccellenza in termini di sicurezza percepita dai cittadini, un risultato che evidenza anche l'efficacia delle politiche messe in atto dalla Giunta Fugatti" scrivono nella nota ufficiale la senatrice Testor e la deputata Cattoi riguardo i dati diffusi dall'Istat. "Se ne ricordino tutti quando qualcuno dirà che i trentini vivono nella paura e sotto l’assedio del crimine" replica la maggioranza
TRENTO. Il Trentino e Trento sono percepite "molto sicure" dai cittadini. E, a questo punto, la sicurezza nel capoluogo - oggetto anche di numerosi servizi da parte delle tv nazionali nel recente passato - potrebbe non essere più uno dei temi "caldi" della prossima campagna elettorale in vista della consultazione del 4 maggio 2025.
L'affermazione è, ovviamente, ironica, perché di sicurezza se ne parlerà eccome (e ci mancherebbe). I rappresentanti in consiglio comunale di Fratelli d'Italia sfornano comunicati quasi quotidianamente a riguardo e, obiettivamente, in determinate zone di Trento la situazione - vedasi, ad esempio piazza della Portela e vie limitrofe - è "al limite" e tutt'altro che rassicurante.
Stupisce, e non poco, allora, che a sottolineare il risultato di un'indagine Istat, che riguarda - tra gli altri temi - la percezione della sicurezza (con riferimento al 2022 e al 2023) da parte dei cittadini siano due esponenti della Lega, la senatrice Elena Testor e la deputata Vanessa Cattoi, che plaudono al lavoro del Governatore Fugatti ma, allo stesso tempo, forniscono un assist politico al sindaco di Trento Franco Ianeselli, da sempre attaccato dall'opposizione su tale tema.
"Il Trentino conferma la sua eccellenza in termini di sicurezza percepita dai cittadini, un risultato che evidenza anche l'efficacia delle politiche messe in atto dalla Giunta Fugatti" scrivono nella nota ufficiale la senatrice Testor e la deputata Cattoi.
Che poi aggiungono: "Questi risultati non sono casuali, ma frutto di un lavoro costante e mirato della Giunta Fugatti, che ha investito sulla prevenzione, sulla presenza capillare delle forze dell'ordine e su politiche sociali attente alle esigenze dei cittadini".
E ancora: "Siamo orgogliose di rappresentare un territorio che continua a distinguersi per qualità della vita e sicurezza - concludono le parlamentari - continueremo a lavorare per garantire che il modello Trentino sia un esempio virtuoso per tutta l'Italia".
Dall'indagine Istat è emerso le province di Trento e Bolzano, oltre a Valle d'Aosta, Molise e Basilicata, hanno i rating migliori rispetto a sicurezza, rischio di criminalità percepita e degrado. In Trentino addirittura l'87% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi al sicuro per strada.
La replica arriva direttamente da un comunicato stampa sottoscritto da tutti i capigruppo delle forze che compongono la maggioranza in Consiglio Comunale. Nella nota, sottoscritta da Michele Brugnara (Pd), Andreas Fernandez (Alleanza Verdi e Sinistra), Francesca Fiori (Insieme per Trento), Giovanna Flor (Azione - Unione), Alberto Pattini (Autonomisti per Trento), Andrea Robol (+ Trento Viva), Renato Tomasi (Campobase) e Federico Zappini (Futura) che sottolineano come, sino ad oggi, il centro destra abbia "alimentato le paure e amplificato situazioni di presunto degrado, salvo poi intestarsi il merito quando le statistiche dicono il contrario".
"Siamo davvero felici che gli abitanti del Trentino siano tra quelli che, a livello nazionale, si sentono più sicuri e percepiscono in maniera minore i rischi legati alla criminalità - scrivono gli otto capigruppo -. Riteniamo invece curioso e quasi incredibile che due parlamentari del centrodestra si affrettino a dire che se i trentini non hanno paura a uscire la sera, se camminano per strada tranquilli, il merito sia da attribuire al presidente della Provincia. La prima stranezza dell’affermazione sta nel fatto che il centrodestra fino ad oggi non ha perso occasione per alimentare le paure e per amplificare situazioni di presunto degrado e di insicurezza, cavalcando anche trasmissioni televisive che hanno denigrato Trento (e di riflesso il Trentino), descritta come un sobborgo di Caracas. Curioso che quando le statistiche smentiscono queste caricature propagandistiche, allora ci sia subito qualcuno pronto a reclamare il merito e a intestarsi il primato di una sicurezza che fino a ieri veniva fermamente negata".
E poi, sottolineano i partiti di maggioranza, "la sicurezza non dipende dal presidente della Provincia e, così facendo, si sminuiscono l'operato delle forze dell'ordine e il comportamento dei cittadini". E, soprattutto, che "tutti si ricordino di questo, quando qualcuno dirà che i trentini vivono nella paura e sotto l'assedio del crimine".
"C’è infine un secondo aspetto assai curioso - concludono gli esponenti dei partiti che appoggiano il sindaco Ianeselli e la Giunta -. Attribuire il merito della percezione della sicurezza al presidente della Provincia (che sul tema ha ben poche competenze) significa toglierlo a chi ce l’ha davvero: le nostre forze dell’ordine e la polizia locale dei Comuni trentini innanzitutto, senza dimenticare poi i cittadini che da sempre si contraddistinguono per un grande senso civico e di legalità. Siamo tuttavia consapevoli che i dati non bastano, e che proprio a quei cittadini dobbiamo dimostrare che ogni segnale di disagio o paura, anche minoritario, merita attenzione e ascolto. Che chi ha ruoli di responsabilità politica non sottovaluta queste voci, si impegna concretamente per rispondere ai bisogni di sicurezza dei cittadini e garantisce che nessuno si senta lasciato indietro. Perché per rendere una città davvero sicura e vivibile, è fondamentale garantire a tutti la possibilità di una vita dignitosa, riconoscere le necessità dei più deboli e degli esclusi, tutelare le fasce più fragili, investire in servizi, abitazioni adeguate, opportunità educative e lavorative. E ancora, promuovere interventi sociali e culturali che favoriscano l’inclusione e il dialogo, investire nella coesione comunitaria, prendersi cura dello spazio urbano. Per concludere: che l’Istat, dati alla mano, sostenga che i trentini hanno la sensazione di vivere in un territorio sicuro ci fa un enorme piacere. Ricordiamocelo tutti anche domani, quando qualcuno dirà che i trentini vivono nella paura e sotto l’assedio del crimine".
Nessuna dichiarazione ufficiale arriva da Palazzo Geremia, anche se il comunicato stampa delle due parlamentari leghiste è stato accolto con un sorriso (ironico) dall'entourage di Ianeselli. E, qualcuno si è lasciato scappare: "Allora siamo più preoccupati noi riguardo il tema della sicurezza. E poi: la Lega dice che va tutto bene grazie al Presidente della Provincia, Fratelli d'Italia - invece - che va tutto male per colpa del Sindaco. Si mettano d'accordo. Se ce la fanno".
Difetto di comunicazione nell'opposizione (in consiglio comunale) e involontario assist (a porta vuota, direbbe qualcuno, utilizzando una metafora calcistica) per supportare (ma non serviva) la maggioranza in consiglio provinciale? Qualunque fosse l'intento, l'autorete è stata confezionata. Se esistesse "Mai dire Politica" sarebbe un "bug" da sigla iniziale.