Schlein a Trento: “Sul Pnrr l’Italia rischia di perdere un’occasione storica, Meloni per anni si è isolata con i nazionalisti come Orbán minando le fondamenta dell’Ue”
Trasformazione digitale, transizione ecologica e una tassazione più equa e progressiva, al Festival dell’Economia di Trento la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha lanciato le sue priorità: “L’invasione criminale di Putin ha avuto un importante impatto nello scacchiere geopolitico, l’Europa deve essere protagonista con una vera politica estera e di sicurezza comune, altrimenti ci condanneremo all’irrilevanza”
TRENTO. “La politica deve riappropriarsi della capacità di immaginare il futuro e di governare le grandi transizioni del nostro tempo”, ad affermarlo Elly Schlein, deputata e segretaria del Partito Democratico, che al Festival dell’Economia di Trento è stata intervistata da Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore e presidente del Comitato scientifico della kermesse. Le principali sfide individuate dalla segretaria Dem sono la transizione digitale, quella ecologica e quella demografica. “La politica deve tornare a guidare le trasformazioni, altrimenti le subiranno le imprese e le subiranno i lavoratori”.
Schlein ha sempre ponderato bene le sue parole, stando attenta a non assumere posizione troppo radicali. Tuttavia non sono mancati gli affondi contro il Governo Meloni o l’evasione fiscale. “La crescita del Pil è un indicatore importante ma dobbiamo rivedere un modello di sviluppo che ha mostrato tutti i suoi limiti”.
Il punto, secondo la segretaria Pd, è che bisogna tenere in considerazione anche altri fattori, come l’impatto sociale, economico, ambientale e di genere delle politiche attuate dai vari governi. “La famosa Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile ci invita a mettere insieme queste sfide, per tracciare un nuovo modello di sviluppo”. Le parole d’ordine sono semplificazione e due grandi piani: il primo industriale, il secondo contro il dissesto idrogeologico perché “contro il negazionismo dei cambiamenti climatici serve un cambio culturale”. Non solo, fra le proposte c’è pure quella di far approvare una legge per contrastare il consumo di suolo.
A proposito di stoccate al Governo Schlein si è detta molto preoccupata in merito allo stato d’attuazione del Pnrr: “Credo che il nostro Paese stia rischiando di perdere una grande occasione, storica e irripetibile, per fare investimenti nella giusta direzione, per affrontare l’emergenza climatica e ridurre le disuguaglianze. Da mesi chiediamo al Governo di venire a riferire in Aula su quali modifiche intendono portare”.
La giustizia sociale poi passa anche attraverso una tassazione più equa e progressiva. “È vero in questo Paese ci sono già tante patrimoniali e sarebbe necessario riorganizzarle, però ogni volta che si appiattisce il sistema, si appiattisce a svantaggio delle fasce più deboli a cui vengono tolti servizi come la sanità e la scuola”. In altre parole la flat tax non piace in casa Pd, meglio combattere la piaga dell’evasione fermo restando che fra gli obiettivi prioritari ci dovrebbe essere quello di ridurre la tassazione sull’impresa e sul lavoro. “Le grandi sfide hanno bisogno di politiche condivise a livello europeo, per esempio in campo fiscale il principio fondamentale deve essere che le tasse si pagano dove si fanno profitti, non dove si fanno accordi con un governo compiacente che pensa di essere più furbo del suo vicino”.
La segretaria Dem, strizzando l’occhio agli studenti che stanno protestando in questi giorni, ha evocato anche un Piano nazionale sulla casa. In merito alla possibilità o meno di reintrodurre l’articolo 18 in Costituzione Schlein ha risposto: “Il Jobs act è stata una politica sbagliata ma la priorità adesso è quella di contrastare quello che sta facendo ora il Governo Meloni, cioè una misura che rende strutturale la precarietà e i lavoratori più ricattabili”.
Schlein, che si è detta una convinta federalista europea, non si è sottratta a una domanda sulla situazione in Ucraina: “Sicuramente l’invasione criminale di Putin ha avuto un importante impatto nello scacchiere geopolitico, anche per questo l’Europa deve essere protagonista con una vera politica estera e di sicurezza comune, altrimenti ci condanneremo all’irrilevanza. Meloni – ha concluso – per anni si è scelta gli amici sbagliati, isolandosi con i nazionalisti come il presidente ungherese Orbán che stanno minando alla base le fondamenta dell’Unione europea”.
Infine a margine della conferenza la segretaria del Pd non ha escluso una possibile apertura al Movimento 5 Stelle in vista delle Provinciali in Trentino: “C’è tempo, mi confronterò con il partito a livello locale per capire quali possano essere le prospettive di un’alleanza alternativa e vincente perché questo è l’impegno che abbiamo verso questa comunità: fornire un’alternativa credibile, larga e vincente”.