Contenuto sponsorizzato

Provinciali, il ministro Ciriani in esclusiva a Il Dolomiti lancia Gerosa: ''Rispettiamo il presidente uscente ma non abbiamo timori reverenziali: le cose sono cambiate"

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a Trento nell'ambito del Festival dell'economia ha parlato di Pnrr e autonomia differenziata. E sul "ballotaggio" Fugatti-Gerosa: "Non temiamo le sfide, non abbiamo paura di guidare il Comune più piccolo e quello più grande, il governo nazionale o una Provincia autonoma così importante come quella trentina"

Di Luca Andreazza - 28 maggio 2023 - 06:01

TRENTO. Il Pnrr e l'autonomia differenziata, la crescita di Fratelli d'Italia e le prossime elezioni provinciali in Trentino e in Alto Adige. Questi i temi toccati da Luca Cirianiministro per i rapporti con il Parlamento a Trento nell'ambito del Festival dell'economia.

 

L'intenzione è quella di rivedere il Piano di ripresa e resilienza ma anche di evitare una sovrapposizione con le azioni di ricostruzione dell'Emilia Romagna, duramente colpita dal maltempo. "La partita del Pnrr è cruciale ma la 'terrei separata' dalla questione dei fondi per l'alluvione", commenta a il Dolomiti il ministro Ciriani. "E' tra gli obiettivi più importanti che questo governo ha eredito da quelli precedenti, oltre 230 miliardi tra fondi europei e nazionali da utilizzare entro il 2026, c'è una cabina di regia e ci sono grandi sforzi da parte del ministro Fitto. Certo non ci nascondiamo le difficoltà storiche di un Paese che fa fatica a spendere soldi pubblici e le difficoltà derivanti dal fatto che il Pnrr è stato scritto in un'altra epoca storica, prima della guerra in Ucraina, prima dell'aumento del costo delle materie prime, prima dell'esplosione del costo del gas".

 

Ci sono alcune difficoltà nel pianificare gli interventi, soprattutto le amministrazioni più piccole faticano ad accedere agli strumenti del Pnrr. "La cabina di regia - dice Ciriani - serve anche per segnalare problemi nel realizzare gli investimenti e i piccoli Comuni possono chiedere aiuto per portare avanti i progetti con altri enti. E' poi fondamentale saper selezionare le opere che possono essere attuate, anche con una valutazione responsabile dei costi e della sostenibilità".

 

Il tema delle autonomie speciali così come nel testo scritto nel disegno di legge Calderoli non rappresenta un pericolo per le Province autonome di Trento e Bolzano, sostiene il ministro. "Il percorso riguarda le Regioni ordinarie, non tocca nulla delle specialità. Anzi possono avere solo vantaggi perché diventano punti di riferimento per efficacia e efficienza amministrativa".

 

I referendum in Veneto e Lombardia sono del 2017 e da allora "sono trascorsi oltre 5 anni senza che accadesse nulla. Il governo Meloni ha fatto partire il cammino con l'approvazione del testo in Consiglio dei ministri, ora è incardinato in Senato e sono state avviate le audizioni. Dagli annunci siamo passati ai fatti: ci vuole ancora tempo perché la questione non è semplice e deve essere affrontata con serietà, avendo come obiettivo la stabilità dell'assetto istituzionale, ma anche autonomie locali rafforzate, in un sistema dove ognuno faccia la propria parte".

 

A ottobre i cittadini di Trentino e Alto Adige sono chiamati alle urne per rinnovare i consigli provinciali e regionale. La legge elettorale è diversa. Si corre separati a Bolzano, poi il partito di Giorgia Meloni è pronto a guidare la coalizione di centrodestra per un accordo con l'Svp.

 

Spesso Fratelli d'Italia è stato indicato come un partito che avrebbe messo fine all'autonomia e il governo del Trentino potrebbe rappresentare un'opportunità per "cancellare" i dubbi. "La nostra contrarietà all'autonomia è una narrazione falsa - evidenzia Ciriani - sono stato vice presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e conosco il significato in termini di responsabilità e di valorizzazione della specialità. Noi possiamo rafforzare le autonomie nel contesto più ampio di unità nazionale in cui tutti hanno gli stessi diritti e doveri". 

 

A Trento c'è però ancora da sciogliere il "ballottaggio" tra Fugatti e Gerosa. "In Trentino come altrove - prosegue Ciriani - siamo pronti per amministrare il territorio a qualsiasi livello, questi primi 7 mesi a Roma sono una dimostrazione che lavoriamo bene e i sondaggi dimostrano la forza del nostro partito. Non temiamo le sfide, non abbiamo paura di guidare il Comune più piccolo e quello più grande, il governo nazionale o una Provincia autonoma così importante come quella trentina. E' un diritto e un dovere mettere in campo una candidatura autorevole e importante".

 

Insomma, non ci sono passi indietro, si punta con convinzione su Gerosa e sui rapporti diretti, costanti e quotidiani con l'esecutivo Meloni e con i vertici di Fratelli d'Italia. "Decideranno il territorio e i partiti ma non siamo contro o fuori il centrodestra, lavoriamo nel perimetro della coalizione con idee, programmi e candidati che meritano dignità e rispetto. Non siamo spaventati e rispettiamo tutti, compreso il presidente uscente ma non abbiamo timori reverenziali nei confronti di nessuno. Per tanto tempo siamo stati la forza politica più piccola, oggi siamo cresciuti molto, ma siamo sempre stati leali. Non chiediamo nulla di offensivo o aggressivo, quanto il riconoscimento del percorso e del consenso perché le cose sono cambiate e bisogna prenderne atto", conclude Ciriani.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Ambiente
22 gennaio - 20:00
Luca Mercalli a il Dolomiti: "Le autorità cinesi si muovono in modo pragmatico, ma se Trump deciderà di tagliare gli investimenti in tecnologia [...]
Politica
22 gennaio - 21:22
L'ultima (l'ennesima) "dead line" è fissata per venerdì: sino a pochi giorni fa Lega e Patt speravano ancora nel "miracolo Giacca", Fratelli [...]
Montagna
22 gennaio - 18:35
A raccontare l'evento, accaduto sabato pomeriggio sulla pista Nana della Skiarea di Chiesa in Valmalenco, è la stessa vittima dell'incidente, [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato