Orsi, oggi Fugatti dice ''avevamo le mani legate'' ieri chiedeva le dimissioni di Rossi per la ''gestione imbarazzante'': eppure c'è una legge (di Rossi) che le mani le ''slega''
Ieri il presidente della Provincia ha fatto una conferenza stampa per dire che la colpa di quanto accaduto è dell'Ispra, di Costa, delle associazioni animaliste e dei tribunali che hanno bloccato le sue ordinanze di abbattimento e cattura di Jj4. Quando era all'opposizione tuonava contro Rossi e Dallapiccola che pure avevano messo in campo azioni di gestione, informazione e anche normative. Eppure una legge per agire autonomamente esiste ed ha avuto il placet della Corte costituzionale e se, comunque, si è fatto di tutto (come ha spiegato il presidente) per dimostrare all'Ispra che Jj4 era pericolosa cosa si è fatto per la popolazione per tenerla al sicuro?
TRENTO. ''Avevamo le mani legate'', ''abbiamo continuato a segnalare la pericolosità di Jj4 a Ispra ma ci è stato risposto che pur ritenendo che l'esemplare potesse essere considerato potenzialmente pericoloso non poteva essere rimosso ai sensi del Pacobace''. E ancora accuse al Tar, al Consiglio di Stato, agli animalisti che hanno fatto ricorso o bocciato le sue ordinanze negli anni passati e anche un attacco diretto all'ex ministro Costa. In mezzo un pensiero per i forestali trentini: ''Tutti noi stiamo assistendo a conversazioni da salotto, da ztl cittadine, sui talk show nazionali, che mettono in discussione la competenza e serietà del nostro corpo forestale. Mettono in discussione ciò che è stato fatto e ciò che viene fatto''.
Ieri mattina il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, forse anche per scrollarsi di dosso le parole del padre di Andrea Papi pronunciate durante il funerale (''mi rivolgo a qualcuno qua dentro se qualcuno ha fatto degli errori, per cortesia faccia un passo indietro, si tolga la corona di torno come ha avuto finora e dica 'mea culpa', 'abbiamo sbagliato''') e quelle della madre (''l’abbattimento dell’orso non mi ridarà Andrea. La gestione di questo progetto, man mano nel tempo, è diventata sempre più incauta e inadeguata. Per la mancanza di tutela e prevenzione ci devono essere dei responsabili, che non possono passarla liscia'') ha indetto una conferenza stampa per giustificarsi per la tragedia avvenuta. Come dire, ''io che potevo fare? la colpa è di altri'', ''l'ordinanza l'avevo fatta''.
E' un Fugatti lontanissimo da quello che fino a qualche anno fa si scagliava contro l'amministrazione Rossi per le difficoltà nel gestire il progetto Life Ursus e che all'indomani dell'abbattimento di Daniza (l'orsa non aveva retto alla "telenarcosi") rilasciava queste dichiarazioni testuali: ''La morte di Daniza perché non avrebbe retto la dose di anestesia iniettata durante il tentativo di cattura, dimostra tutta l'incapacità gestionale del progetto Life Ursus da parte della Provincia Autonoma di Trento. Noi siamo stati i primi a chiedere la cattura dell'orso dopo l'aggressione di Pinzolo; oggi, dopo quasi un mese dall'incidente, l'orso viene ucciso a causa di una anestesia troppo pesante eseguita dal Corpo Forestale. Da parte nostra siamo dispiaciuti della morte di Daniza, ma allo stesso tempo crediamo che le responsabilità per come si sono svolti tragicamente i fatti, vadano addossate ad una giunta provinciale che non è oggi in grado nemmeno di catturare un orso munito di radiocollare senza ucciderlo. Vista la gestione imbarazzante e la mancanza di professionalità dimostrata sin dall'inizio nel gestire le proprie competenze da parte della giunta provinciale, con tutte le ripercussioni negative che avrà il Trentino sotto il profilo dell'immagine e dell'impatto turistico per i prossimi anni, crediamo che il presidente Rossi debba rassegnare le dimissioni per incapacità e incompetenza manifesta".
Oggi Fugatti si trova ad avere a che fare con un'opposizione molto più responsabile e seria di quanto fosse lui a parti invertite quando in Aula irrideva il corpo forestale, esperti e analisti spiegando che quanto veniva riportato sul sito della Provincia (e che era la realtà dei fatti come tutti sanno, ma lui evidentemente ignorava) riguardo al ritorno del lupo era ''una storiella'', una ''roba da ridere'' una ''barzelletta'' quando in realtà erano concetti elementari e banalissimi facilissimi da verificare e approfondire (come spiegava a il Dolomiti il responsabile Specie e Habitat del Wwf Italia Marco Galverini). E sul tema proprio Rossi aveva chiesto rispetto per il corpo forestale e risposte all'attuale presidente (''Riferisca in aula sulla 'storiella' del lupo''. O mentivano dirigenti e scienziati o le ''barzellette'' le raccontava l'attuale presidente'').
E quando Fugatti dice ''avevamo le mani legate'' dimentica quel che è stato fatto dalla Giunta Rossi in sede legislativa e giuridica prima che arrivasse lui. Già perché se la Giunta Fugatti, andata al governo anche soffiando sulle paure e sulla propaganda costruita contro gli orsi e i lupi, fino alla scorsa settimana era ricordata, sul piano della gestione dei grandi carnivori, solo per essersi fatta scappare due volte dal Casteller lo stesso orso, M49, la precedente amministrazione aveva provato a mettere in campo soluzioni sia sul piano dei fatti che delle norme (con le difficoltà e i problemi che tutti conoscono ma a questioni complicate non si risponde mai con soluzioni semplici). L'allora assessore Dallapiccola aveva collezionato decine di serate su tutti i territori coinvolti dal progetto Life Ursus per fare informazione con tecnici e forestali e nel 2018 (non a caso ultimo anno della giunta Rossi) è stato raggiunto il picco per investimenti in euro in misure di prevenzione dal 2002 al 2021 (dati report Grandi Carnivori, l'ultimo report è quello del 2022).
Con l'arrivo della Lega al governo è stato subito smantellato il Comitato Faunistico Provinciale, dopo 26 anni di vita, per istituire un Tavolo al quale le associazioni ambientaliste erano invitate solo come ''uditori'' rompendo un confronto tra mondi diversi (caccia, tecnici, ambientalismo) che è il pane della convivenza. Altra novità: dal 2019 niente serata pubblica di presentazione del report Grandi Carnivori. Via la trasparenza e il ''metterci la faccia'' della vecchia amministrazione e semplice conferenza stampa di presentazione del progetto annuale. Confronto, informazione e investimenti non sono certo state priorità di questa giunta per migliorare la convivenza con i grandi carnivori e mentre altrove si tentavano nuove strade e si sperimentava (si guardi, per esempio, al progetto Pasturs sui lupi in Lombardia o a quello di radiocollaraggio e gps in Veneto per evitare le predazioni) in Trentino tutto è rimasto bloccato nonostante le richieste delle minoranze.
Ma Rossi e Dallapiccola nei loro 5 anni di governo avevano anche portato avanti una norma per riuscire ad avere autonomia di gestione sui grandi carnivori (prendendosene la responsabilità e non è un caso che lo stesso Rossi abbia dovuto poi affrontare molteplici processi per i vari abbattimenti di Kj2 e Daniza. All'epoca si era agito convinti delle proprie idee e del proprio ''palco'' giuridico e ad oggi la giustizia ha dato ragione all'ex presidente). Una norma che la Corte Costituzionale ha di fatto avallato con la sentenza 215 del 2019 (quindi un anno prima della prima aggressione di Jj4) e che dà al presidente della Provincia la facoltà di agire senza necessità di acquisire l'autorizzazione da parte del ministro competente e previo parere Ispra, obbligatorio ma non vincolante. Lo stesso Fugatti, già presidente nel 2019, aveva commentato così questa sentenza: ''Significa che le prerogative del nostro Statuto consentono l'immediata attuazione della direttiva Habitat per quanto concerne le deroghe previste dall'articolo 16 con riferimento al prelievo e all'eventuale abbattimento dei grandi carnivori in presenza di eccezionali criticità''.
Insomma le mani del presidente Fugatti potevano anche essere legate da ricorsi e pronunce amministrative ma se si era convinti della pericolosità di Jj4, come ha ripetuto il presidente in conferenza stampa, assumendosi la responsabilità delle proprie azioni (che poi è la prerogativa di chi governa un territorio autonomo rispetto a chi l'autonomia non ce l'ha: assumersi le responsabilità della propria buona amministrazione) già dal 2020 forse qualcosa in più si poteva fare.
E d'altronde se, come è stato ripetuto in conferenza stampa dal presidente Fugatti, si continuavano a segnalare a Ispra episodi legati alla pericolosità di Jj4 cosa si è fatto, nel frattempo per tutelare l'incolumità delle persone che frequentavano il Peller nell'areale dove vive l'orsa, ben definito dai tracciati del radiocollare?
Oltre a prendere atto che il collare si era guastato senza premurarsi di recuperarlo per sostituirlo, e perdere il segnale dal 5 agosto del 2022, quante serate informative sono state fatte a Caldes, Terzolas o Cles da Fugatti e Zanotelli per spiegare ai cittadini i pericoli legati a quell'orsa che da due anni si segnalava all'Ispra per definirne il grado di pericolosità? Se, come ha ripetuto Fugatti, era Ispra che non capiva ma lui, i suoi forestali e i suoi tecnici avevano ben chiaro che quell'orsa era pericolosa perché non si è detto ''non andate in quel bosco. Sappiamo che è casa vostra ma c'è un'orsa che è molto pericolosa. Da Roma non ci permettono di abbatterla e noi non ce la sentiamo di usare la norma di Rossi che rimette a noi la responsabilità dell'azione ma intanto evitate quella zona''.
L'autonomia si traduce in responsabilità, scelte difficili, controcorrente e impattanti per i propri cittadini, altrimenti che ci sta a fare la Provincia Autonoma di Trento? E' riuscita (fortunosamente) a organizzare un concerto.