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“Oggi l'imprevisto è la previsione più accurata: sono partita per il G7 nominando un commissario per la siccità, sono tornata nominandone uno per l'alluvione”

Nella giornata di oggi (venerdì 26 maggio) al Festival dell'Economia di Trento è intervenuta, in video-collegamento, la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni: tanti i temi toccati dalla premier, dalle riforme alla politica estera fino alla drammatica alluvione in Emilia Romagna

Di Filippo Schwachtje - 26 maggio 2023 - 13:50

TRENTO. Dalla situazione in Emilia Romagna alle riforme fino alla politica estera ed alla visione di futuro per l'Italia: sono moltissimi gli argomenti che la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha toccato oggi (venerdì 26 maggio) nel corso del suo intervento (in video-collegamento) al Festival dell'Economia di Trento. Una lunga intervista nel corso della quale la premier si è mossa tra i vari temi dell'attualità, tirando le somme dei suoi primi 7 mesi di governo e immaginando, come da titolo dell'evento “l'Italia che vorrei”.

 

La moderatrice, Maria Latella, ha aperto l'intervista parlando dell'emergenza in Emilia Romagna: “L'ondata di maltempo – ha detto la premier – è stata eccezionale, complessivamente in 15 giorni è caduta metà di tutta la pioggia prevista in diverse zone in un anno. Il bilancio è gravissimo in termini di vittime, evacuati e danni alle città: oggi è difficile però avere una quantificazione complessiva. Quando avremo un quadro completo lavoreremo su misure e richieste che andranno fatto anche all'Unione europea”.

 

L'Emilia Romagna, ha precisato Meloni: “E' una locomotiva di questa nazione e se si ferma non possiamo mantenere i buoni parametri macro-economici di questo periodo”. Fondamentale quindi per la premier un “uso flessibile dei fondi coesione” e l'utilizzo dei fondi del Pnrr per quanto riguarda in particolare la messa in sicurezza del territorio: “Oggi – ha detto – l'imprevisto è la previsione più accurata che possiamo fare. Sono partita per il G7 nominando un commissario per la siccità e torno ora nominandone uno per l'alluvione”.

 

Parlando di politica estera l'intervista è poi virata sulle relazioni con Macron e sulle prospettive del cosiddetto 'piano Mattei' per l'Africa: “Con Macron al G7 il nostro incontro è stato basato come sempre sulla concretezza. Trovo divertente una certa lettura che si da delle nostre relazioni, quasi infantile: Italia e Francia sono nazioni che hanno rapporti secolari e abbiamo interessi convergenti su molti fronti, anche sull'immigrazione. In Europa siamo riusciti a cambiare il paradigma del rapporto con l'immigrazione, spostando il tema dalla necessità di lavorare sui movimenti secondari alla necessità di lavorare sui confini esterni”.

 

Se si vuole trovare una soluzione strutturale al tema dell'immigrazione, ha detto poi Meloni: “Non si può prescindere dal rapporto con l'Africa. Dobbiamo porci il tema di garantire il diritto alle popolazioni di non scappare da casa propria: l'Africa è un continente potenzialmente ricco, dobbiamo riuscire a cooperare in modo non predatorio anche sul tema dell'energia, per il quale oggi non possiamo più guardare ad Est, ma a Sud. Ci sono nazioni africane con enormi potenziali di produzione energetica, possiamo portare investimenti per aiutare queste nazioni a crescere, portando lavoro e quindi evitando che chi vive lì scappi, aiutando noi stessi nel frattempo. Altrimenti il continente africano rischia di essere depredato da altri attori che hanno approcci diversi”.

 

Tornando all'Italia, per la presidente del Consiglio rimane oggi centrale per il governo il tema della tassazione sul lavoro: “Il taglio del cuneo contributivo che abbiamo realizzato è di 6 punti fino a 35mila euro e addirittura di 7 punti fino a 25mila. Questo però non è tutto, vogliamo andare avanti, rendere questi provvedimenti strutturali e allargarli ulteriormente. Non si può dire allo stesso tempo, come fatto dalle opposizioni, che i salari sono bassi, che c'è l'inflazione e che è necessario mettere più soldi in tasca ai lavoratori e poi dire che il taglio del cuneo contributivo è una misura inutile”.

 

Per quanto riguarda il fisco: “Una riforma organica non viene fatta da decenni – ha specificato la premier – e questo è il nostro obiettivo. Vogliamo una riforma che intervenga su tutti gli ambiti del sistema e su tutti i tributi. L'approccio portato avanti negli ultimi anni non ha funzionato, visto che l'evasione è rimasta sempre attorno ai 100 miliardi di euro l'anno. A volte, più che lotta all'evasione, è sembrata una caccia al gettito. In Italia vanno colpiti i grandi evasori”.

 

Spazio poi anche alle riforme dopo che il leader della Lega Matteo Salvini, ha riportato Latella, ha specificato che tra presidenzialismo e autonomia differenziata sarà proprio quest'ultima la prima ad essere realizzata: “C'è un ottimo clima sia nel Consiglio dei ministri che nella coalizione – ha precisato subito Meloni –. Esiste una narrazione che vede la riforma presidenziale come di Fratelli d'Italia e l'autonomia differenziata della Lega. Si tratta però di riforme di tutto il centro-destra, che vogliamo portare avanti e che i cittadini ci hanno chiesto di realizzare alle elezioni. Hanno tempi diversi ma le ultimeremo entro la fine di questa legislatura”.

 

Nello specifico, ha aggiunto la premier: “L'autonomia differenziata rafforzerà la coesione grazie all'indicazione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. Si prenderà poi in considerazione la possibilità di dare ulteriori competenze alle Regioni virtuose ed è un messaggio di grande responsabilità: non mi stupisce quindi che chi si straccia le vesti parlando di autonomia differenziata siano gli stessi che non sono riusciti a spendere miliardi di euro di fondi Ue. La riforma dello Stato è poi fondamentale e due punti sono secondo me prioritari: la stabilità dei governi e delle legislature ed il rispetto del voto dei cittadini alle urne”.

 

In conclusione non è poi mancato un riferimento alle immagini circolate negli scorsi giorni e che hanno visto il presidente americano Joe Biden mano nella mano con la premier italiana: “Ho letto ogni genere di ricostruzione sia per la foto nella quale mi abbraccia sia per quella in cui mi prende per mano. Si tratta di gesti di vicinanza e simpatia umana che evidenziano la totale falsità della ricostruzione fatta prima delle elezioni nella quale si parlava, in caso della vittoria del centro-destra, di un'Italia isolata a livello internazionale, un reietto senza interlocutori. Oggi, dopo 7 mesi di governo, non è ovviamente così: l'Italia è credibile e rispettata a livello internazionale”.

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