Attacchi degli orsi alle arnie, Zanella: "Inefficaci le sole reti elettrificate. Case per le api? Riservate a chi ha più di 40 alveari, ma pochi raggiungono questo numero"
E' di pochi giorni fa la segnalazione di alcune arnie distrutte dall'attacco dell'orso, in Val di Sole e Val di Non. Zanella: "Quali sono le azioni messe in campo dalla Giunta? Le 'Bienenhaus' necessitano di minimo 40 arnie. In Val di Sole solo 2 aziende su 100 ne hanno un numero così alto"
TRENTO. E' di pochi giorni fa la segnalazione di alcune arnie distrutte dall'attacco dell'orso, in Val di Sole e Val di Non. Un allarme, quello degli apicoltori, rimasto inascoltato per anni dalla politica, come denunciato dai rappresentanti dell'Associazione apicoltori Val di Sole Peio e Rabbi, in un'intervista a il Dolomiti.
A interrogare nuovamente la Giunta provinciale è il consigliere di Futura, Paolo Zanella. "Quali sono le azioni messe in campo? L'utilizzo delle sole reti elettrificate è inefficace", dichiara nel documento diretto all'assessora all'Agricoltura, Giulia Zanotelli.
"Durante il consiglio provinciale del 13 gennaio 2021 - dichiara Zanella - i consiglieri Dallapiccola e Iob avevano presentato due interrogazioni a risposta immediata che chiedevano conto alla giunta circa le azioni a favore degli apicoltori che avevano subito danni dagli attacchi degli orsi, in particolare in Val di Sole. L’assessora Zanotelli, nella risposta, aveva elencato una serie di azioni tra cui fondi per le recinzioni e la definizione dei criteri per la realizzazione delle casette per le api, quali opere di prevenzione dei danni da orso entro parametri tecnici predefiniti e fermo restando anche la necessità di acquisire i permessi di natura urbanistica necessari".
E' così che l'Associazione apicoltori della Val di Sole, Peio e Rabbi denuncia che dal 2021 in seguito a diversi attacchi (tra gli ultimi nella frazione di Bozzana), è stato perso il 15% delle arnie.
"Nella deliberazione numero 1522 del 10 settembre 2021 sono stati delineati - aggiunge il consigliere - i criteri per la concessione degli indennizzi dei danni provocati dall'orso bruno, dal lupo e dalla lince e per la concessione dei contributi per la realizzazione delle misure di prevenzione degli stessi". In seguito è stato deciso che il contributo per la costruzione delle Bienenhaus (case della api, dove trovano rifugio gli alveari) sarebbe stato riservato a imprese apistiche con un numero minimo di 40 arnie.
"In Val di Sole solo 2 aziende su 100 hanno un numero così alto di arnie - conclude Zanella - visto che il numero massimo di arnie che può essere installato in un apiario dipende dalle fonti di nettare e pollini dell'area circostante, non è detto che più apicoltori possano cooperare per far confluire più arnie in un unico apiario in una Bienenhaus. Questo non permette alla stragrande maggioranza di apicoltori di potersi proteggere dagli attacchi degli orsi, visto l’inefficacia delle sole reti elettrificate".