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Salvini e la contestazione in Polonia, Audi prende le distanze mentre il sindaco di Przemysl condivide i meme sul Capitano

Tra i tanti marchi che capeggiavano sulla giacca del leader della Lega ieri a Przemysl c'erano anche i quattro cerchi di Audi, che però oggi prende le distanze dopo la contestazione che ha seguito l'arrivo del Capitano. Negli scorsi giorni, prima di quanto accaduto ieri in Polonia, ad attaccare Salvini era stato anche Anton Shekhovtsov, scrittore ed accademico ucraino, che sui social aveva scritto: “Non dimenticheremo ciò che hai fatto per legittimare il regime di Putin”

Di Filippo Schwachtje - 09 marzo 2022 - 18:42

TRENTO. L'arrivo del leader della Lega Matteo Salvini in Polonia, per usare un eufemismo, non è certamente stato un successo. L'8 marzo, arrivato a Przemysl (cittadina al confine con l'Ucraina) il Capitano è stato contestato prima dal sindaco (che ha tirato fuori dal giubbotto una maglietta con il viso di Putin, la stessa indossata da Salvini nel 2017 nella Piazza Rossa, Qui Articolo) e poi dagli italiani presenti sul posto (Qui Articolo). A prendere le distanze dal leader del Carroccio è anche Audi, il cui simbolo (insieme a moltissimi altri) capeggiava sul giubbotto di Salvini, mentre Wojciech Bakun, il sindaco di Przemysl ha condiviso sulla sua bacheca di Facebook una serie di meme sulla figuraccia del politico italiano.

“In merito a quanto erroneamente evidenziato a mezzo social – ha scritto in una nota Audi Italia – circa l'associazione del marchio Audi alle esternazioni passate, presenti o future di una rappresentanza politica italiana, Audi Italia rimarca con fermezza la piena adesione alle regole di compliance di Volkswagen Group Italia, che impediscono qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche. Audi Italia unitamente a Volkswagen Group Italia conferma inoltre la propria assoluta opposizione alla guerra in ogni sua forma”.

Nel frattempo come detto il sindaco polacco ha pubblicato molti meme (in lingua italiana) su quanto accaduto a Przemysl. In un'intervista a La Stampa Bakun ha detto di aver voluto “ricordare” a Salvini “chi sono i suoi amici” e che quando ha saputo che il leader della Lega sarebbe arrivato nella sua città ha deciso di stampare apposta la maglietta con il viso di Putin “come regalo”. Prima però di quanto accaduto in Polonia (il 7 marzo) ad attaccare Salvini era stato anche lo scrittore e accademico ucraino Anton Shekhovtsov, che aveva a sua volta postato una foto del leader del Carroccio davanti al Cremlino con la maglietta di Putin, scrivendo: “No Matteo, non dimenticheremo come hai fatto del tuo meglio per legittimare le politiche e le azioni dello stesso regime che ora sta commettendo un genocidio della nazione ucraina”.

Parlando al Washington Post, lo stesso Salvini nel 2018 aveva specificato: “C'è stato un referendum, ed il 90% della popolazione ha votato per il ritorno della Crimea nella Federazione Russa” e poi ancora “ci sono zone (in Ucraina ndr) in cui c'è una cultura e delle tradizioni russe che appartengono legittimamente alla Federazione Russa”.

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